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Buonasera, sono un ragazzo di 20 anni di Bari. Ho lavorato in poste italiane come portalettere per due mesi. Ho lavorato in maniera impeccabile e con davvero tanta volontà e in ufficio i miei capi squadra e il mio direttore mi hanno notato e messo subito a verbale per un ulteriore rinnovo. Siamo già a gennaio e la chiamata non l’ho ricevuta, sapendo che ho una situazione delicata a casa visto che mia madre è invalida al 100% (percepisce pensione e accompagnamento). Vorrei sapere da lei se ho il diritto di ritornare a lavorare nelle poste anche facendo una causa legale: informandomi io sarei una categoria protetta visto l’invalidità civile di mia madre e visto che io vivo con i miei genitori.
A. B.  

La risposta dell'avv. Colicchia

Gentile A.B.,
con riferimento alla questione delle categorie protette, la legge 68/1999 tutela determinate categorie svantaggiate di lavoratori, definite protette, per favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro. In base alla legge 69/1999 appartengono a tali categorie: individui con invalidità civile di grado superiore al 45%; invalidi del lavoro con percentuale di invalidità superiore al 33%; non vedenti e sordomuti; invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio; vedove, orfani, profughi ed equiparati ad orfani; vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
La Legge 68/99 all’art.18 e il DPR 333/2000 all’ART.1 comma 2, indicano, quindi, come appartenenti alle categorie protette i soggetti equiparati, ovvero coniugi e figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa di guerra, lavoro e servizio. Solo, se l’invalidità di sua madre è derivata da una di queste condizioni allora potrebbe rientrare nelle suddette categorie.
Quanto alla questione concernente il rinnovo del suo contratto di lavoro c’è da dire che (non essendo stato licenziato) questo è subordinato ad una serie di fattori che possono riguardare le esigenze aziendali, le clausole contrattuali etc. ma non quelle concernenti lo stato di invalidità di sua madre. Un’eventuale causa legale potrebbe essere approntata solo nel caso in cui non fossero stati rispettati i suoi diritti di lavoratore o, eventualmente, determinate  clausole contrattuali.
Spero di esserle stato di aiuto.
Cordiali saluti.

AVV. ROBERTO COLICCHIA
Via Risorgimento Prol. 66  89135 - Reggio Calabria
Via G. Garibaldi, 118 91020 - Petrosino (Tp)
Cell. 329.7014305  Fax  0965.037245
email avvocatodisabili@libero.it

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