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buongiorno sig.ra Marina,
le scrivo in merito al mio bambino down di 3 anni e mezzo che quest'anno frequenta per la prima volta una comunita', la scuola per l'infanzia statale di Macherio , prov. di Monza e Brianza. Da premettere che siamo residenti nel comune limitrofo di Sovico, dove cmq c'è una scuola dell'infanzia, ma che per problematiche avute con la preside circa l'inserimento del bimbo, abbiamo volutamente evitare di mandarci il bimbo.
Il bambino è affiancato da una insegnante di sostegno che fa 12 ore (nonostante lo stato ne abbia riconosciute 25 ore), e da un aiuto educativo mandato dal comune di residenza che fa anch'essa sole 12 ore.
Il bambino non è in classe mai per tutta la giornata, come gli altri, dato che le maestre vogliono che vada a casa quando è terminato l'orario delle due persone che lo "sostengono".
In realta' il bimbo, Francesco, esce tutti i giorni alla una, e solo per due giorni a settimana esce alle quindici.
In merito al trasporto scolastico, poi....., meglio non parlarne! e' da settembre che faccio la palla tra i birilli, ...da macherio (che dice di avere un bus scuola omologato solo per due adulti, autista ed accompagnatrice di tutti i bimbi, e quindi francesco non può salirvi perchè il suo aiuto educativo non può salirvi) a Sovico (che mi ha sempre risposto che non essendo l'asilo una scuola dell'obbligo, non provvedono. aggiungo che Macherio ha un bus scuola anche senza cinture, mentre Sovico ha una convenzione con bus granturismo privato.
Da settembre ad oggi, avro' sollevato la mia esigenza più volte, poi mi sono un po' arresa, dato che il bimbo si è anche ammalato spesso. circa dieci giorni fa mi sono ripresentata al comune di Macherio per avere una soluzione, ma mi hanno ribadito che il trasporto è di competenza del comune di residenza; contattano loro stessi in mio comune, Sovico, all'ufficio serv. sociali, i quali mi ricontattano chiedendomi finalmente quali fossero gli orari di frequenza del bimbo, aggiungendo che mi avrebbero fatto sapere se fosse stato possibile trasportare Francesco almeno solo la mattina, quando mi ritrovo in difficoltà , dato che il figlio più piccolo frequenta il nido e mio marito spesso esce presto di casa.

Le mie domande sono queste:
- è giusto che le maestre mandino a casa il bimbo quando non è più presente il sostegno o l'aiuto educativo?
- quando il bimbo fa assenze posso chiedere all'aiuto educativo di recuperare le ore a scuola pretendendo che il bimbo faccia qualche altro pomeriggio?
- quale è la normativa che introduce la figura dell'aiuto educativo e come posso sfruttarlo al massimo (un'amica psicologa mi dice che posso richiedere la presenza dell'aiuto educativo anche a casa, dato che ho problemi durante la pappa; oppure posso richiedere che sia presente anche dopo la chiusura dell'anno scolastico, a luglio per esempio.
- che cosa posso fare in merito al sospirato trasporto e quali sono i miei diritti?
confido in una Vs sollecita risposta
saluti
da una mamma stanca di problemi, ma battagliera
R.


La risposta di mamma Marina

Cara R.
Che il Comune di Sovico dica che non essendo scuola la scuola dell’infanzia scuola dell’obbligo loro non provvedono al trasporto significa che non conoscono le leggi e i compiti degli enti pubblici per garantire l’integrazione e i diritti dei bambini con disabilità .
Spetta al Comune di residenza adempiere a questo compito o con mezzi propri o con contributo alla famiglia se questo provvede da sé
Nei piccoli Centri è spesso sufficiente scrivere al Sindaco spiegando la situazione per riuscire a trovare un accordo in merito.

1) è giusto che le maestre mandino a casa il bimbo quando non è più presente il sostegno o l'aiuto educativo?

Assolutamente NO! Le insegnanti non possono chiederle né obbligarla a prendere il bimbo prima del termine dell’orario a cui i compagni accedono, tutte le insegnanti assegnate alla classe sono tenute a prendersi cura di tutti i bambini e motivare la loro richiesta al fatto che non sono state assegnate sostegni sufficienti al bambino è discriminatorio (legge 67/06) e si potrebbe anche ipotizzare interruzione di pubblico servizio perseguibile per legge.
In questo caso normalmente è sufficiente rifiutare tale discriminazione a chiedere che questa richiesta sia fatta per scritto, ma il GLH (gruppo lavoro handicap)previsto per legge si è riunito?

Come mai se sono state assegnate 24 ore ne sono state riconosciute solo 12? Opporsi per scritto scrivendo all’ufficio regionale scolastico.


2)quale è la normativa che introduce la figura dell'aiuto educativo e come posso sfruttarlo al massimo


La legge che prevede l’assegnazione dell’assistente alla comunicazione e all’autonomia è la 104/92 articolo 13 comma 3:
3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati.


Per l’assistenza a casa deve rivolgersi all’assistente sociale di riferimento con la richiesta di un piano personalizzato. Ai sensi della legge 162/98 e 328/2000 articolo 14

Credo sia utile leggere bene le linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità

http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/allegati/prot4274_09_all.pdf

Se ha bisogno di altre informazioni o di supporto sono a disposizione.

Cordialmente,
Marina

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