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Cara Marina,
da madre a madre, anche nel mio caso di bimbo diversamente abile, mi sto preoccupando del sostegno, che riceverà mio figlio l'anno prossimo, quando inizierà la 1a elementare a settembre 2010. Noi abitiamo in un paesino del bellissimo Chianti in Toscana e devo dire che le ore di sostegno non coperto dalla scuola sono integrate dai servizi sociali del comune. Attualmente nella scuola d'infanzia, che sta frequentando mio figlio, le cose sono così. Non mi spaventa tanto la copertura del sostegno, ma la qualità del sostegno, che mio figlio riceverà una volta entrato alle elementari. Non ci sarà nessuna continuità didattica del sostegno, perché le insegnanti di sostegno cambieranno ogni anni (a volte anche 3-4 volte l'anno) per procedure, che non sto a dirti, perché ne sarai già a conoscenza, e che non competono al dirigente scolastico dell'istituto comprensivo. Mi sto e ti sto chiedendo, a chi dobbiamo rivolgerci, per cambiare appunto queste procedure, perché come madre, ma anche come cittadina, non accetto risposte del tipo "cosa vuole signora, dipende tutto dal ministero". A questo punto desidero chiederti, se state organizzando qualcosa in merito al sostegno a livello nazionale, conoscete dei politici al ministero, che potrebbero interessarsi del problema sostegno nelle scuole e portare avanti qualche modifica alla legge esistente, ci sono associazioni di genitori sul territorio (nel mio caso Firenze), che se ne stanno occupando...?

Aspetterò con interesse i tuoi commenti e ti garantisco comunque già da ora, che non mi fermerò...
grazie e buon week-end
saluti
D.


La risposta di mamma Marina

Cara D.
Non conosco la disabilità di tuo figlio, ma è il dirigente scolastico che a seconda della diagnosi funzionale e di quanto deciso nel GLH nello stilare il PEI a cui tu puoi e devi partecipare, richiede motivando, eventualmente anche con una relazione le ore di sostegno necessarie, il Ministero poi assegna, e purtroppo ancora oggi se le ore sono insufficienti i genitori devono rivolgersi alla legge per ristabilire il diritto dei propri figli a un sostegno efficiente, se poi è necessario alle esigenze del tuo bimbo il Comune deve a proprio spese, sempre su richiesta del Dirigente Scolastico fornire l’assistente all’autonomia e comunicazione riuscendo così a coprire tutte le ore di permanenza a scuola.

Detto questo, la continuità didattica è un diritto di tuo figlio, I 2 LINK sottostanti ti aiuteranno a capire e sapere quello che nessun Dirigente può rifiutare, anche se dovrai impegnarti in una vera e propria battaglia normativa, la leggerezza con cui spesso viene affrontato l’argomento integrazione scolastica proprio da chi invece dovrebbe favorirla è disarmante, ma se i genitori sono determinati possono ripristinare i diritti dei loro figli e insegnare ad altri a non demordere, fin quando si accetterà impassibili che giochino con il futuro dei nostri figli non ci sarà speranza di una società matura e in grado di accogliere tutti, ognuno con le nostre diversità .

A livello nazionale stiamo insieme ad altre associazioni , alcune anche molto rappresentative cercando con il CIIS (coordinamento italiano insegnanti di sostegno) di collaborare per far emergere le carenze e elaborare forme di protesta allo scopo di essere ascoltati, ma per riuscire abbiamo bisogno che i genitori siano presenti e non deleghino le associazioni, dobbiamo essere presenza massiccia, il 20 novembre in alcune piazze italiane le associazioni con il CIIS hanno fatto sentire la loro voce, ma purtroppo i genitori sono stati poco presenti.

A Livorno c’è il Comitato Disabilandia, è in previsione una manifestazione per i 3 dicembre.

http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cm001_88.html
http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/riforma_infanzia_iciclo.pdf

ciao,
Marina

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