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Gent. Sig. Marina,

Mi chiamo D. e risiedo nel comune di Padova.

Le chiedo un parere sul da farsi riguardo la problematica che sto per descriverle che, a mio parere ha del paradossale.
Mia madre è invalita al 100% in quanto affetta da morbo di Alzheimer e perscepisce la relativa pensione. I miei genitori, fino al momento in cui risiedevano da soli, hanno percepito anche l'assegno di cura avendo alle proprie dipendenze una badante per tutte le problematiche che questa situazione determina. Da tenere presente che anche mio padre soffre di cardiopatia acuta.

Le vicende negative occorse con le badanti che si sono succedute in casa loro, e l'incapacità di mio padre di gestirle, assolutamente comprensibile vista l'età e la malattia, hanno reso tale situazione non più sostenibile e quindi, di comune acccordo con i mei familiari, abbiamo deciso di cambiare casa per accoglieri presso di noi al fine di poterli assistere in modo migliore e poter controllare meglio la situazione.

Purtroppo mi sono preoccupato di gestire unicamente l'aspetto "umano" della situazione tralasciando quello "economico", tale che sembrava proprio che il Comune di Padova attendesse proprio questo: la fusione del nucleo familiare si è concretizzata anche ai fini ISEE, per cui sommando anche il mio reddito più quello di mia moglie abbiamo perso i requisiti.

Purtroppo, la convivenza sotto lo stesso tetto ha determinato un contraccolpo economico che non avevo previsto: cioè la fusione dei due nuclei familiari non è solo a livello anagrafico, ma anche ai fini ISEE: tutti i redditi dei componenti il nucleo familiare cumulano, con il risultato ovvio che è stato perso il diritto alla riscossione dell’assegno, sommando la pensione di mia padre, il mio reddito da lavoro dipendente più quello di mia moglie. Ho trovato questo materiale sul sito dell’ ADUC.
Ho provato a discuterne con i servizi sociali ma ho trovato un muro davanti a me.
E’ possibile fare qualcosa?

La risposta di MammaMarina

Carissimo D.

Per l’erogazione dell’assegno di cura devono fare rifermento unicamente al reddito della persona con disabilità , in questo caso sua madre, ai sensi del decreto legge 130/2000 e della legge 328/2000 articolo 25 , in caso i servizi sociali non si adeguino a queste normative, probabilmente non le conoscono, le suggerisco di scrivere una raccomandata al Sindaco e all’assessore competente in materia chiedendo che si adeguino alle leggi.
Quello che mi stupisce è che nel primo link in allegato nominano il decreto legge 130 non mettendolo poi in atto, faccia anche presente questo.

http://www.qualificare.info/upload/Veneto%20-%20DGR%204135%20Allegato%20A.pdf

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=194100

Cordialmente,
Marina Cometto

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