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protesi spallaUn nuovo orizzonte di autonomia per gli amputati

La SIRI (Associazione Italiana di Robotica e Automazione) ha attribuito il premio "Antonio D'Auria per progetti e prototipi di dispositivi meccantronici innovativi di ausilio a disabili motori" al progetto "Protesi mioelettrica a 5 gradi di libertà per amputati di spalla".

Il progetto è nato con l'obiettivo di realizzare una protesi di spalla attiva a cinque gradi di libertà , una spalla attiva, a comando mioelettrico, integrabile con i componenti normalmente utilizzati quali il gomito INAIL, il polso e la mano protesici. Una protesi di questo tipo non era fino ad ora presente sul mercato, infatti, per le amputazioni di arto superiore a livello transomerale terzo prossimale o per le disarticolazioni della spalla, erano previste solo soluzioni passive, con evidenti limitazioni per il paziente.
Dallo studio, invece, si è ottenuto un prototipo di braccio robotico completo, con ampissimo spazio di movimento che, in prospettiva - dopo gli opportuni test e verifiche - potrebbe permettere di raggiungere anche oggetti posti in alto.

Le protesi a comando mioelettrico utilizzano come sensori degli elettrodi superficiali posti all'interno dell'invasatura a contatto con la cute del moncone. Tali elettrodi sono in grado di rilevare il segnale elettromiografico generato a seguito di una contrazione isometrica della fascia muscolare sottostante. Questo segnale rilevato sulla cute ha un'escursione che va dalle decine di micro-volt alle decine di milli-volt, viene prima amplificato, poi elaborato da un'unità di controllo che, sulla base di un algoritmo definisce quale movimento attuare.

Oltre al primo premio, il Centro Protesi INAIL ha ottenuto anche il "diploma di merito" per il progetto "Algoritmo di intelligenza artificiale per il controllo delle mani protesiche poliarticolari".
Questo secondo progetto riguarda la possibilità di controllare mani poliarticolate, in modo 'più naturale'. Allo stato attuale, infatti, le protesi di mano, in amputazioni transradiali, vengono comandate in apertura e chiusura mediante i segnali mioelettrici del muscolo flessore e del muscolo estensore del polso. Questo comporta che, per l'attivazione della mano protesica, il paziente deve di fatto pensare di muovere il polso. L'obiettivo è consentire, invece, un controllo della protesi che corrisponda effettivamente alla volontà di azione ovvero muovere la mano protesica, pensando effettivamente alla mano e non al polso.


INFO:
Centro Protesi INAIL
Responsabile Area Comunicazione Istituzionale
Dr.ssa Simona Amadesi
Tel. 0516936243
fax 0516936254
s.amadesi@inail.it


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Alessandra Babetto

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