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Gent.mo Ing. Marchetti, sono il figlio di un invalido civile al 100% che dal 2006 è costretto a muoversi con la carrozzina. E' da più di un anno (marzo 2011) che abbiamo fatto richiesta all'amministratore del condominio di poter installare due rampe, una all'interno della nostra palazzina e una fuori nel giardino condominiale, per poter permettere a mia madre di far uscire mio padre da casa con semplicità . Dall'assemblea fatta a ottobre 2011 (ben 6 mesi dopo) il condominio ha dato l'ok per la realizzazione di queste rampe specificando che avrebbe contribuito alle spese fino ad un importo di e. 4500 + iva. Noi abbiamo assunto un Geometra per la realizzazione dei disegni per rispettare tutte le misure fornite dal Comune di Roma. Il problema successivo è stato quello di scegliere una ditta che fosse in regola con il DURC, documento che da un po’ di tempo è diventato obbligatorio (tutto per poter prendere il contributo dal comune per il superamento delle barriere architettoniche). Visto che né il mio geometra, né due inquilini (che erano stati incaricati dall'amministratore di proporre una ditta per i lavori) sono riusciti a trovare una ditta in regola che riuscisse a completare le rampe con un costo inferiore o uguale a 4500 euro + iva, io e mia madre, siamo riusciti a trovare questa ditta che avrebbe completato l'opera rispettando l'importo richiesto. Visto il disinteresse dell'amministratore e la poca professionalità del geometra, abbiamo dovuto assumere un avvocato che ha inviato tramite mail tutta la documentazione all'amministratore, spiegando che avevamo trovato una ditta e che avremmo iniziato i lavori a breve, visto che tutti i documenti necessari erano stati presentati al comune in maniera regolare. L'amministratore, a causa delle lamentele di alcuni inquilini, che protestavano sull'inizio dei lavori, pur sapendo la situazione di mio padre e la necessità di realizzare le rampe per permettere una vita dignitosa alla persona di mio padre, ci ha inviato una lettera di diffida, intimandoci di sospendere i lavori e comunicando che avrebbe fatto un'assemblea straordinaria entro 8 giorni. Mercoledi 20 giugno 2012 durante l'assemblea, è stato deciso di sospendere i lavori perché secondo lui e i condomini, non sono stati messi avvisi che avrebbero informato gli inquilini dell'inizio dei lavori! E' possibile che non c'è tutela per delle persone invalide come mio padre? Possibile che queste persone possono averla vinta e decidere di sospendere tali lavori impedendo così di poter finalmente permettere ai miei genitori di vivere una vita "normale"? Sono 6 anni che mia madre sta facendo questa vita da carcere con mio padre! Non hanno un minimo di rispetto verso le persone malate. Cosa possiamo fare? E' possibile riprendere i lavori? La prego di rispondere alla mia richiesta, perché sono molto, molto amareggiato da questa situazione surreale!! Grazie

Distinti saluti
C.

La risposta dell'ing. Marchetti

Gentile signor C., comprendo la sua amarezza. Se i lavori sono stati iniziati nel rispetto della legge non credo proprio che possano essere interrotti a causa della mancata comunicazione ai condomini dell’inizio dei lavori. L’amministratore doveva prendersi carico di questa incombenza e non lasciarsi convincere dai condomini che protestavano !!!

Ing. Marco Marchetti
www.vimec.biz

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