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nomenclatore fotoRazionalità della spesa e delle procedure, senza perdere di vista i bisogni delle persone

L’attesa di un aggiornamento del Nomenclatore Tariffario,  ossia l’elenco di dispositivi e prestazioni erogato dal SSN a persone che ne abbiano bisogno, che dura ormai da quindici anni, è stata oggetto di riflessioni recenti sul nostro portale. Abbiamo ospitato anche la lettera aperta che Davide Cervellin, Presidente della Fondazione Lucia Guderzo (già Presidente Commissione Handicap Confindustria) ha scritto al Presidente del Consiglio e a vari ministri, dove si sottolineavano almeno due aspetti cruciali interessati dalla questione.

Il primo riguardava in via prioritaria la necessità di aggiornare l’elenco così da far sì che sia davvero uno strumento di utilità per le persone che di questi ausili hanno bisogno, e dall’altra si sottolineava anche l’elemento di carattere più strettamente economico (vedi sprechi) che il trascinarsi di questa situazione sta cronicizzando.

Se infatti non basasse il semplice fatto che a una persona viene fornito oggi un ausilio desueto, quindi spesso non congruente alle reali necessità e agli standard di una tecnologia che nel frattempo invece va avanti, contribuendo al miglioramento della qualità della vita, va ricordato l’elemento dello spreco di denaro pubblico nel caso ad esempio di alcune Ulss che adottando come riferimento il Nomenclatore Tariffario del 1999 vanno a strapagare alcuni ausili rispetto ai prezzi correnti.

Sul piatto ci sono quindi aspetti che riguardano i destinatari di carrozzine, ortesi, protesi (non dimentichiamo anche le falle dell’iter prescrittivo per ottenere protesi),  la necessità di una ottimizzazione delle spese per le casse erariali, ma anche il danno per aziende del settore. Su questo ultimo aspetto, ci sembra interessante l’analisi che la Fondazione Lucia Guderzo fa, quando afferma che cambiare le regole per la fornitura degli ausili per persone disabili è una duplice opportunità: significa concretizzare migliori condizioni di vita e salute e al contempo creare nuovi posti di lavoro.

La Fondazione Lucia Guderzo, fa sapere il suo presidente Cervellin,  in questi mesi ha lavorato per portare alla luce ed analizzare i problemi del mercato degli ausili; ha riunito un gruppo di lavoro e raccolto i contributi di diverse persone a vario titolo esperte della materia. La sintesi di questo lavoro è raccolta in un documento che il 3 dicembre scorso, nella giornata internazionale dedicata alle persone con disabilità, è stato inviato ai componenti delle Commissioni Economia, Sanità, Affari Sociali di Camera e Senato, oltre che a tutti i Consiglieri Regionali d'Italia.

I punti cardine contenuti nella proposta raccolgono in estrema sintesi le linee che dovrebbe seguire non solo un aggiornamento del Nomenclatore, ma un suo totale ripensamento, e sono 4:

1.Qualità della vita delle persone disabili, in una logica non assistenzialistica bensì di partecipazione attiva, fornendo gli strumenti corretti a chi ne ha realmente bisogno;

2.Razionalizzazione delle procedure e della spesa;

3.Supporto alla ricerca e all'innovazione tecnologica;

4.Creazione di un sistema egualitario che eviti ingiustizie dovute al territorio di appartenenza e garantisca costi e qualità standard.
 
Lo stesso documento – fanno sapere dalla Fondazione Lucia Guderzo  - sarà la base su cui costruire un testo da leggere di fronte al Parlamento, con diverse proposte concrete per arrivare (dopo quasi 15 anni) a quella Riforma tanto lungamente promessa e continuamente rimandata.

Per approfondire:

Come ottenere ausili, protesi e ortesi per disabili


IN DISABILI.COM:

Nomenclatore Tariffario: finalmente in vista un aggiornamento?

Nomenclatore Tariffario: non basta un aggiornamento per un progetto riabilitativo individuale


Redazione


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