Il Premio Antonio Maglio, promosso dal CIP, è rivolto a laureati, laureandi, specialisti e specializzandi che abbiano realizzato tesi su sport come strumento di integrazione e inclusione sociale per le persone con disabilità
Lo sport come strumento di inclusione sociale per le persone con disabilità è il tema al quale viene dedicato un premio di laurea, rivolto a studenti universitari che abbiano approfondito l’argomento nei propri elaborati conclusivi.
Il premio, alla sua seconda edizione, è in memoria di Antonio Maglio, lungimirante medico tra i pionieri delle terapie di riabilitazione delle persone disabili attraverso lo sport, a cui viene attestata la paternità delle Paralimpiadi. A promuoverlo è il CIP - Comitato italiano paralimpico, in attuazione del “Piano quadriennale di attività per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro 2022/2025”.
ANTONIO MAGLIO: IL PADRE DELLE PARALIMPIADI
La storia di Antonio Maglio è affascinante: nato a Il Cairo nel 1912, dopo la laurea in medicina conseguita a Bari viene assunto all’INAIL, e nel 1957 viene nominato direttore sanitario del Centro paraplegici “Villa Marina” di Ostia, che ospitava infortunati sul lavoro provenienti da tutte le regioni italiane. Maglio, a differenza degli approcci dell’epoca, è convinto che la persona con mielolesione possa rientrare nella società con un ruolo attivo, e su questo basa il suo metodo riabilitativo che includeva il recupero psicologico dei pazienti, ma anche la terapia occupazionale, con anche l’obiettivo del reinserimento lavorativo e sociale della persona mielolesa. Proprio per questo ultimo obiettivo Maglio vedeva nello sport lo strumento adatto allo scopo. Nel centro di Ostia da lui gestito inizieranno nel tenpo a formarsi i primi atleti paralimpici, e da lì partirà una nuova visione dello sport come strumento di riabilitazione ma anche e soprattutto di reinserimento sociale. Sarà Maglio, nel 1960, ad organizzare, a Roma, i primi Giochi Paralimpici della storia, nell’ambito delle XXVII Olimpiadi.
CHI PUÒ PARTECIPARE
Possono partecipare al bando i laureati e specialisti dell’anno accademico 2021/2022 e tutti i laureati, laureandi, specialisti e specializzandi dell’anno accademico 2022/2023 degli Atenei italiani, pubblici e privati, che abbiano elaborato una tesi che abbia messo in luce gli effetti benefici dello sport quale strumento di integrazione, di inclusione sociale e di benessere psico-fisico nelle persone con disabilità.
PER QUALI CORSI DI LAUREA
Possono presentare la propria candidatura i laureandi e i laureati dei corsi di laurea triennale in Scienze delle attività motorie e sportive, Scienze e tecniche psicologiche, Servizio sociale, Sociologia, Professioni sanitarie della riabilitazione, Professioni sanitarie tecniche o dei corsi di laurea magistrale in Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie, Psicologia, Scienze e tecniche delle attività motorie preventive adattate, Scienze e tecniche dello sport, Servizio sociale e politiche sociali, Sociologia e ricerca sociale, Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, Medicina e chirurgia e corsi di laurea equipollenti. Inoltre, sono ammessi alla selezione specialisti e specializzandi dei corsi delle Scuole di specializzazione in Medicina fisica e riabilitazione e in Medicina dello sport.
IL PREMIO
Gli autori delle tesi selezionate, rispettivamente per l’anno accademico 2021/2022 e 2022/2023, riceveranno un premio in denaro del valore di 10.000 euro ciascuno.
Il vincitore sarà proclamato da una Commissione paritetica formata da esponenti del Cip e dell’Inail. In occasione della premiazione, dovrà essere esposta una breve presentazione della tesi svolta.
TERMINI DI PARTECIPAZIONE
C’è tempo fino al 22 marzo 2024 alle ore 17:00 per inviare le candidature, da inviare tramite posta elettronica certificata all’indirizzo indicato nel bando di concorso.
A questa pagina il bando e tutte le info.
Per info:
www.inailcomunica.it
Redazione
