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Il Manifesto mette nero su bianco 5 obiettivi per ridurre i fattori che ad oggi rendono lesperienza dei live non egualitaria per le persone con disabilità: dalla possibilità di acquistare i biglietti, alla garanzia di avere posti non solo accessibili, ma anche con piena visibilità come tutti gli altri spettatori, fino alla richiesta di eliminare le “zone dedicate”: vere e proprie aree segreganti

Non c’è estate in cui le cronache non ci riportino di casi di esclusione da concerti dal vivo, di spettacoli seguiti in posizioni improponibili, di biglietti “dedicati” scarsissimi in numero. E’ questa l’esperienza - ahinoi comune - che le persone con disabilità spesso vivono quando, in Italia, desiderano partecipare a concerti, spettacoli, manifestazioni dal vivo. E ciò accade ben oltre i soli casi riportati dai giornali. Le istituzioni, da parte loro, hanno annunciato interventi, con l’istituzione di un tavolo di lavoro dedicato, mentre i tribunali, quando interpellati, spesso danno ragione allo spettatore con disabilità.

IL COMITATO PER I CONCERTI INCLUSIVI
Da tempo il mondo della disabilità sta cercando di far sentire la propria voce su questi temi, e in questi giorni è stato presentato il frutto di alcuni mesi di lavoro, che hanno visto costituirsi e collaborare il Comitato per i Concerti inclusivi, formato da Lisa Noja, Avvocata e Consigliera regionale, Valentina Tomirotti, Giornalista e attivista disability, Riccardo Di Lella, Candidato sindaco Comune di Fenegrò (CO), Serena Tummino, Assistente social media Parlamento europeo in Italia e Marina Cuollo, Scrittrice e Consulente Diversity & Inclusion. Da questo gruppo è nato il primo Manifesto per eventi dal vivo accessibili, una dichiarazione collettiva per il diritto delle persone con disabilità a vivere appieno, come tutti, gli eventi live in modo positivo e alla pari.

IL MANIFESTO: ECCO I 5 PUNTI
Il Manifesto mette nero su bianco 5 obiettivi concreti per ridurre i fattori che ad oggi rendono lesperienza dei Live” non egualitaria per le persone con disabilità: dalle difficoltà di trovare e acquistare i biglietti, alla garanzia di avere posti non solo accessibili, ma anche con piena visibilità come tutti gli altri spettatori, fino alla richiesta di eliminare le “zone dedicate”: vere e proprie aree segreganti.
Ecco i punti:
1. Prenotazioni uguali a tutti gli altri, con un click”: per pre-ordinare e acquistare attraverso gli stessi canali riservati al resto del pubblico, non necessariamente prevedendo una gratuità, ma un costo commisurato alle condizioni di accesso e differenziato in base alla collocazione del posto, come per tutti gli altri;
2. Numeri democratici”: per far sì che i posti accessibili alle persone con disabilità siano il massimo possibile, in congruità con la disponibilità complessiva;
3. Posti adeguati”: per garantire visibilità e fruibilità piene affinché ogni spettatore possa godere dellesperienza del live nella misura più estesa possibile, nel rispetto delle esigenze di sicurezza;
4. Basta segregazioni”: per permettere alle persone con disabilità di godere degli eventi dal vivo con il proprio gruppo di amici e non in aree dedicate”, separate e discriminatorie;
5. Nuovi parametri di progettazione delle infrastrutture”: per agevolare i processi di ripensamento dei principi di progettazione delle strutture destinate ai live secondo i principi della progettazione universale, con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità.

TUTTI POSSONO ADERIRE
Lungi dall’essere polemico o chiuso, il manifesto si propone come documento che accoglie “il desiderio di fare squadra insieme, in tanti, tra persone con disabilità, amici, associazioni, aziende, artisti e istituzioni affinché tutti possano godere al massimo della gioia immensa, liberatoria e collettiva degli eventi live”, ha dichiarato Lisa Noja, tra le fondatrici del Comitato.
Tutti, peraltro, possono aderirvi: privati cittadini, associazioni di persone con disabilità e loro familiari, enti, cooperative sociali, istituzioni, artisti, con l’obiettivo di avere l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori. Per farlo, basta aderire al Manifesto, pubblicato sotto forma di petizione su change.org.
Primi a rispondere alla chiamata del Manifesto sono stati Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura e Martina Riva, Assessora a Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Milano, che hanno espresso l’intenzione di aprire un tavolo di confronto con i gestori degli spazi aperti e chiusi per rendere concerti e altri eventi di spettacolo dal vivo concretamente accessibili, trovando nuovi punti di coerenza tra norme di sicurezza e misure che consentano di attuare laccessibilità secondo i principi di inclusione, anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

Qui sotto, l'appello dei promotori


PER ADERIRE
Trovate la petizione su change.org

 

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