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“Servono dieci milioni di euro per garantire un sostegno adeguato a tutte le persone con grave disabilità che rischiano di essere escluse dalla Misura B1. L’attuale Piano per la non autosufficienza comprime un diritto fondamentale”

Il 16 aprile prossimo è la data nella quale le associazioni di persone con disabilità capitanate da LEDHA e FAND scenderanno in piazza a Milano per affermare e difendere i propri diritti, e dimostrare la propria totale contrarietà alle nuova norma che in Lombardia taglierà i contributi economici ai caregiver familiari di persone con disabilità ad elevato bisogno assistenziale e limiterà l’accesso a tali contributi ai nuovi richiedenti. Ricordiamo che tale intervento è previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza, che stabilisce un graduale passaggio dalle attuali risorse indirette (sostegni economici ai caregiver familiari) all’erogazione di servizi assistenziali da parte dei Comuni. (Ne abbiamo parlato approfonditamente qui e qui, ndr). Già nella giornata del 24 marzo circa 350 persone hanno partecipato ad un flashmob sotto gli uffici della Regione, in piazza Città di Lombardia, indetto da un folto gruppo di associazioni dal mondo della disabilità, come segno di protesta per la medesima ragione.

LA PIATTAFORMA
In vista della manifestazione, LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, FAND (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) e altre 19 associazioni attive nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, presentano la piattaforma con le proprie richieste a Regione Lombardia e al Governo.
“Le nuove norme, nazionali e regionali, che regolano il Fondo per la non autosufficienza stanno comprimendo un diritto fondamentale, quello all’assistenza e a scegliere come vivere -denunciano Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA, e Angelo Achilli, presidente di FAND Lombardia-. Per questo chiediamo al Governo nazionale e alla Regione Lombardia di intervenire al più presto”.

“SERVONO 10 MILIONI SUBITO”
La prima e più forte richiesta al presidente Fontana e ai consiglieri regionali è quella di stanziare in tempi brevi i dieci milioni di euro necessari per cancellare definitivamente i tagli e per garantire, per quest’anno, a tutte le persone con disabilità di ricevere un sostegno adeguato per l’assistenza offerta dai loro caregiver familiari. Spiegano Manfredi e Achilli: “A oggi, in assenza di un intervento da parte della Regione non vi sono le risorse per rispondere alle nuove richieste di accesso alla Misura B1 che, lo ricordiamo, vengono presentate da persone in condizione di gravissima disabilità”.
Secondo le stime delle due associazioni, ogni anno vengono presentate circa 600 nuove domande di accesso alla Misura B1. Allo stato attuale, solo una parte di queste richieste potrà essere accolta e la maggior parte di queste persone -che hanno un elevato bisogno di assistenza- finirà in lista d’attesa.

AVVIARE I SERVIZI SENZA TAGLIARE RISORSE
Le associazioni si rivolgono anche alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone: la richiesta è quella di stanziare le adeguate risorse necessarie per poter "avviare l’implementazione dei servizi previsti dal Piano nazionale per la non autosufficienza ma senza privare le persone con disabilità e i loro familiari dei sostegni economici, comunque insufficienti, garantiti fino ad ogg"i. 
Sottolineano le associazioni che i Comuni non saranno infatti – per loro stessa pubblica dichiarazione – in grado di erogare in breve tempo questi servizi per un numero molto elevato di persone con elevati bisogni di assistenza: a mancare sono anche le figure professionali necessarie a garantire un numero adeguato di ore di assistenza. 

MODIFICARE IL PIANO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
Come detto, la misura regionale muove dall’applicazone di una progettualità di carattere nazionale, ovvero il Piano per la non autosufficienza. Stante ciò le associazioni chiedono quindi ai parlamentari di tutte le forze politiche di avviare un confronto per modificare tale Piano, "dal momento che sta mostrando di non rispettare i diritti delle persone con disabilità".
Oggi le persone con disabilità devono adattare la propria vita all’offerta di servizi, prestazioni e contributi che vengono offerti loro. Il rispetto dei diritti umani di tutte le persone con disabilità richiede che siano invece i sostegni a doversi adattare alle esigenze e ai progetti delle persone -concludono Manfredi e Achilli-. Il diritto ad una vita libera e dignitosa, senza le adeguate risorse e senza la necessaria flessibilità, rimane un diritto umano proclamato ma non rispettato”.

LA MANIFESTAZIONE
La manifestazione si svolgerà martedì 16 aprile alle ore 11 a Milano in piazza Duca d’Aosta davanti alla sede del Consiglio regionale della Lombardia. LEDHA, FAND Lombardia e le associazioni promotrici dell’evento invitano tutte le associazioni di persone con disabilità e tutti i cittadini sensibili al tema a partecipare a questa iniziativa.

Redazione

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