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Per capire meglio l’impatto delle nuove tabelle, di valenza nazionale, abbiamo rivolto qualche domanda al presidente della Fondazione Ciai, che si occupa proprio di questo

In queste settimane il Governo è al lavoro per definire la tabella unica nazionale delle lesioni più gravi da incidente stradale con i relativi risarcimenti, con l’obiettivo di unificare le indicazioni ed eliminare i contrasti generati dai pareri diversi espressi dalla giurisprudenza a proposito delle liquidazioni.
Attualmente, infatti, i risarcimenti per le macrolesioni derivate da incidenti stradali sono, per prassi, stabiliti in base alle tabelle del tribunale di Milano, che tuttavia non rappresentano una fonte normativa stabile e lasciano ampio spazio di discrezionalità ai singoli tribunali.

Ora, dopo che il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la relazione sullo schema di Decreto del Presidente della Repubblica, con il regolamento recante la tabella delle menomazioni all’integrità psicofisica comprese fra 10 e 100 punti di invalidità, l’obiettivo è quello di ottenere una Tabella Unica Nazionale delle lesioni macropermanenti.

Obiettivo primario della nuova Tabella è quello di fornire innanzitutto i criteri univoci attraverso i quali valutare la misura del danno biologico permanente. In secondo luogo, poi, la valutazione del danno dovrà essere “tradotta” e quantificata economicamente, con l’indicazione del valore pecuniario da attribuire, per ciascuna menomazione, a ogni singolo punto di invalidità.

In questo modo il nuovo riferimento normativo andrà a rispondere a quanto richiesto dall’Art. 138 del Codice delle Assicurazioni, poi modificato dalla Legge Concorrenza del 2017, che fin dalle origini prevedeva l’emanazione di un’unica tabella del macro-danno relativo ai sinistri, senza però che fosse mai stata garantita piena attuazione.

Da quanto emerge dalla relazione ministeriale pare che la nuova Tabella riprenderà per molti aspetti quanto previsto dalle tabelle milanesi, con un aumento del risarcimento per le lesioni di maggiore gravità. I valori economici delle singole invalidità, poi, saranno determinati con il sistema del punto variabile in funzione dell’età e del grado di invalidità del danneggiato: l’indennizzo economico aumenterà con l’aumento della percentuale d’invalidità e diminuirà con la diminuzione dell’età.

Il nuovo regolamento dovrebbe prevedere di separare il danno non patrimoniale, pur unitariamente inteso, in due sotto-voci, il danno biologico (lesione dell’integrità fisica) e il danno morale (inteso come danno da sofferenza e turbamento dell’animo). A tal fine la Tabella provvederà a incrementare i valori del danno biologico in via percentuale e progressiva per ogni singolo punto di invalidità, attraverso il cosiddetto “moltiplicatore per danno morale”, che potrà essere minimo, medio o massimo.

Ovviamente l’iter burocratico non è ancora completo ma la strada segnata sembra essere buona. Per conoscere l’impatto che l’introduzione della Tabella Unica avrà su coloro che sono rimasti gravemente disabili a seguito di un incidente automobilistico abbiamo voluto rivolgere qualche domanda a Francesco Ciai, presidente della Fondazione Claudio Ciai Onlus, che dal 2014 si adopera nel supporto delle vittime di incidenti stradali o infortuni sul lavoro.

Francesco, qual è stato fino a questo momento il risvolto più grave del non avere dei riferimenti precisi sui diritti di risarcimento per chi acquisisce una disabilità a seguito di incidente stradale?
Quando si parla di lesioni gravissime l’evento è devastante per tutta la famiglia che si trova in una nuova situazione da dover affrontare e gestire. Si tratta di un evento improvviso, al quale è impossibile essere pronti; è violento e distrugge la vita sia di chi lo subisce in prima persona, sia dei suoi familiari. Non avere un percorso chiaro su quelli che sono i diritti della vittima, senza il supporto e la guida di nessuna istituzione, porta la famiglia a percorrere una strada costantemente in salita per conoscere i propri diritti sanitari, sociali e risarcitori e come esercitarli. Si sommano dolore, fatica e frustrazione, quando un meccanismo chiaro e lineare potrebbe portare sollievo e aiuto in una situazione già di per sé complicata.

Con il calcolo dell’indennizzo tramite sistema del punto variabile il risarcimento sarà abbassato col diminuire dell’età del risarcito, cosa ne pensi di questo punto? Una persona più giovane con grave disabilità acquisita non dovrebbe essere messa nelle condizioni di ricevere sostentamento più a lungo dall’indennizzo? Il fatto che il risarcimento aumenti con l’aumentare della percentuale d’invalidità può bastare come compensazione?
Dovremmo vedere il sistema a regime per valutarne l’efficacia. Difficile però che sia in grado di colmare il gap che c’è fra il nostro Paese e i paesi Europei più evoluti sui rimborsi per invalidità gravi, specialmente su soggetti giovani. Come da studio IVASS del 2014, i rimborsi italiani sono 1/3 di quelli tedeschi, 1/5 di quelli inglesi e 1/7 di quelli francesi. Questo per il presupposto che il Servizio Sanitario Nazionale si faccia carico delle differenze. In realtà però spesso non accade, perché soprattutto nei casi più gravi, molte regioni italiane non hanno le strutture in grado di fornire servizi di assistenza per disabilità importanti, quindi le famiglie devono necessariamente rivolgersi a strutture private spesso all’estero, finanziandosi di tasca propria, come è successo anche nel caso di mio padre.

Il nuovo regolamento dovrebbe prevedere l’introduzione, nella valutazione del danno non patrimoniale, del calcolo del danno morale, sulla base della percentuale d’invalidità ma non solo. Pensi che questo sia un riconoscimento giusto oppure il rischio è quello di introdurre un nuovo elemento di discrezionalità nelle valutazioni?
Anche in questo caso è difficile valutarne l’impatto se non a regime dopo la sua implementazione, guardando dove si porranno i giudici nella valutazione del danno morale. È chiaro che si tratta di un nuovo elemento, discrezionale, che non favorisce la certezza necessaria di un risarcimento quando si parla di danni elevati, soprattutto alla persona.

Ringraziando Francesco per averci aiutato in quest’analisi, in attesa della Tabella definitiva, di cui provvederemo a dare notizia al termine dell’iter di approvazione, possiamo anticipare che il valore del punto economico di base, su cui poi attenersi per stabilire la progressione ascendente del risarcimento in funzione dell’aumento delle invalidità, dovrebbe essere fissato a 814,27 euro, coincidente con quello attualmente in uso per le lesioni di lieve entità ma superiore a quanto previsto dalle tabelle milanesi per le lesioni più gravi. Questo dovrebbe portare a risarcimenti mediamente più bassi per i casi di invalidità tra il 30% e il 70% e più alti per quelli sopra il 70%.

 
Per saperne di più

https://www.fondazioneclaudiociai.com/

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