Cinema e disabilità: lanciata la campagna di crowdfunding per la 2° edizione del Disability Film Festival

La rassegna, organizzata da Associazione Volonwrite, si svolgerà a Torino dal 15 al 17 settembre: non solo film, ma anche talk, presentazioni di libri, concerti e molto altro

"Una vera e propria festa che vuole abbattere le barriere culturali sulla disabilità attraverso l'uso dei linguaggi espressivi": si presenta in questo modo, per la sua 2° edizione, il Disability Film Festival. La rassegna, organizzata a Torino da Associazione Volonwrite (impegnata dal 2009 nella comunicazione sociale offrendo pari opportunità a giovani disabili e non), tornerà dal 15 al 17 settembre proponendo il consueto mix di film, talk, presentazioni di libri, concerti e molto altro visto nel 2021; a questo si aggiungeranno laboratori per bambini e una mostra.

LA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING
Lo scorso 5 giugno, nel frattempo, è partita la campagna di crowdfunding sulla piattaforma Eppela per permettere la realizzazione della 2° edizione. Il progetto, selezionato dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT attraverso il bando +Risorse, se sarà in grado di ricevere 2500 euro di donazioni potrà accedere a un "raddoppio" a carico della stessa fondazione, che in questo modo gli permetterà di raggiungere l'obiettivo finale di 5mila euro; in caso contrario, la campagna verrà annullata. La raccolta, giunta alla metà del suo cammino, al momento è stata completata al 60% circa.

DISABILITÀ FUORI DAI LUOGHI ISTITUZIONALI
Il Disability Film Festival cambierà anche location: quest'anno, infatti, si svolgerà presso l'hub culturale Off Topic in Via Pallavicino 25: «La location – sottolinea il Direttore Organizzativo, Marco Berton - è stata scelta in modo strategico perché, oltre a ospitare quotidianamente eventi culturali di ogni genere ed essere luogo di incontro per antonomasia, permette di sviluppare al meglio uno dei capisaldi del DFF: portare la tematica della disabilità al di fuori della propria comfort zone, rappresentata dai luoghi istituzionali tradizionalmente concepiti per ospitarla, facendola dialogare con i territori e con la cittadinanza secondo una logica di contaminazione reciproca in grado di portare a un'evoluzione a 360° della società. A proposito, vogliamo cambiare le prospettive sulla disabilità con lo strumento più potente e inarrestabile che esista: la cultura». Il Festival, inoltre, punterà sull'accessibilità: tutti i film, infatti, saranno sottotitolati e audiodescritti, mentre sarà disponibile il servizio di interpretariato LIS.

marco berton intervista martina caironi nell'edizione precedente del DFF

TEMA DELLA CURA: ALOHA
Carmen Riccato, direttrice artistica del DFF Il tema sarà quello della cura, rappresentato dall'acronimo A.L.O.H.A.: «A ispirarci – spiega la Direttrice Artistica, Carmen Riccato - è stato il film "Altruisti si diventa" (titolo italiano di "The fundamentals of caring", ndr): al suo interno, infatti, il celebre saluto del popolo hawaiano diventa proprio sinonimo di cura attraverso ogni singola lettera: Ask - chiedi, Listen - ascolta, Observe - osserva, Help - aiuta, Ask again - chiedi di nuovo. Queste parole non sintetizzano solamente le qualità e le competenze ritenute essenziali in ambito assistenziale, ma corrispondono a ciò che serve a una relazione per definirsi reciproca, non superficiale e corroborata dalla fiducia. La cura, secondo questo approccio, riguarda l'espletamento delle azioni primarie per il benessere e la salute psicofisica della persona, schiudendosi quale mezzo per comprendere ed aprire spazi di condivisione a partire dall'ascolto e dall'empatia verso chi solitamente è percepito quale soggetto passivo della relazione, mettendo in discussione ruoli stereotipati. Attraverso la nostra proposta culturale presenteremo diversi esempi di quante sfumature può avere l'arte della cura grazie a relazioni in grado di tessere trame di incontri e scontri tra umani e mondi altrimenti non condivisi».