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Forze dell'ordine, operai, personale esposto alla manipolazione di sostanze nocive... l'elenco delle professioni "pericolose" potrebbe essere molto vasto, e di sicuro nessuno di noi, pensando ai "mestieri a rischio", farebbe riferimento ai musicisti.
Ma a pensarci bene il lavoro del musicista non è meno rischioso di altri: suonare per giorni, mesi, anni, può avere conseguenze anche irreparabili per la salute.
Per diventare un buon professionista della musica non basta il solo talento naturale: dalle prime note ai grandi concerti, chi suona dedica ore e ore all' esercizio, al perfezionamento della propria tecnica.
Proprio questi continui esercizi, tanto necessari per raggiungere o mantenere una preparazione non più definibile come amatoriale, alla lunga danneggiano ossa e articolazioni, la muscolatura, talvolta anche le terminazioni nervose.
Problemi seri, che se non vengono individuati e curati tempestivamente possono anche mettere a rischio il sogno di una vita, o più semplicemente, la carriera.

Di prevenzione e cura delle patologie dei musicisti se ne sono occupati medici, fisioterapisti e bioingegneri a Milano, in un congresso, tenutosi l'8 e 9 aprile, promosso dall' IRCSS "S. Maria Nascente" Fondazione Don Gnocchi.
Esperti provenienti da tutto il mondo si sono confrontati e hanno dato il proprio contributo in merito ai trattamenti adottati, ai pregi e ai limiti delle terapie mediche, chirurgiche e riabilitative verso queste particolari patologie, ancora troppo poco conosciute e affrontate.
I lavori si sono conclusi delineando un nuovo percorso formativo articolato, che dovrà aiutare a comprendere meglio i sintomi dei musicisti ai fini di una corretta diagnosi, evidenziare le possibilità di prevenzione e recupero e soprattutto evitare le diagnosi errate e relativi trattamenti, che talvolta possono essere anche causa di inabilità alla professione.

Tra le patologie professionali diagnosticate, la più grave è sicuramente il "crampo del musicista": si tratta di una malattia invalidante talmente temuta nell'ambiente musicale da essere definita addirittura il "cancro del musicista".
Segnali importanti per la cura di chi è affetto da questa e altre malattie sono già stati dati. Per esempio nel 2004 la Fondazione Gnocchi ha attivato proprio al "Santa Maria Nascente" un ambulatorio, dotato di strumentazioni diagnostiche ad alta tecnologia, che, oltre a promuovere campagne di prevenzione, si occupa dei trattamenti delle patologie dei professionisti della musica.
La prevenzione gioca comunque un ruolo fondamentale (e non solo per i musicisti): avere una postura corretta elimina quasi totalmente il rischio di squilibri muscolari e danni all'assetto della colonna vertebrale.


Abbiamo già parlato della Fondazione Don Gnocchi:

IL "SAPER FARE CIVILE" DELLA FONDAZIONE DON GNOCCHI

IN RETE IL PORTALE SIVA PER L'AUTONOMIA DEI DISABILI

E anche la musica è stata s'pesso al centro della nostra attenzione:

LE BARRIERE? PROVATE AD ABBATTERLE CON LA MUSICA!

MUSICA PER PIANO E... PER BENEFICENZA


[Anna Ferrarese]

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