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L'Istituto Leonarda Vaccari di Roma ha aperto il servizio di Ausilioteca: un'equipe multidisciplinare valuta e consiglia l'uso di tutti quegli strumenti che possono facilitare l'accesso indipendente all'uso del computer e/o a quei mezzi attraverso i quali può essere risolto un grave deficit di comunicazione verbale.
Nel nostro Paese è ancora troppo diffusa una sorta di rassegnazione di fronte alla difficile condizione di coloro che hanno una grave disabilità motoria e comunicativa, come se fosse impossibile in questi casi intraprendere percorsi abilitanti o riabililitanti, lavorando proprio su quegli aspetti adattativi delle funzioni motorie, prassiche e linguistiche. Per contro, dobbiamo rilevare come un'alfabetizzazione all'informatica ancora troppo superficiale e poco diffusa anche all'interno delle professioni della riabilitazione, ha creato aspettative magiche circa le possibilità della tecnologia, preconcetti che confondono e disorientano i disabili e le loro famiglie circa le reali potenzialità delle strumentazioni oggi esistenti. In questo contesto di sostanziale disinformazione si muove un mercato assai ricco di prodotti specifici: gli ausili elettronici ed informatici. Non si tratta solo di software didattici e/o specifici, ma anche di oggetti, strumenti, mezzi progettati dalla moderna ingegneria proprio per facilitare l'elicitazione di quelle funzioni danneggiate dagli esiti della patologia, affinchè la persona disabile conquisti una condizione di vita più autonoma: sembrerebbe quindi che la tecnologia sia in grado di risolvere quei problemi adattivi, raggiungere quelle abilità che la riabilitazione da sola non può realizzare.
La realtà operativa è però un po' diversa: ogni persona, anche nella propria disabilità, ha caratteristiche funzionali ed intrinseche potenzialità del tutto individuali, tanto che possiamo, a ragione, affermare che non è l'individuo a doversi adattare agli ausili, ma è necessario adattare questi stessi alle caratteristiche dell'individuo, alle sue necessità e potenzialità: non basterà quindi individuare il tipo di ausilio per la persona disabile, occorre provarne e adattarne l'uso, verificandone l'utilità e l'efficacia. E' necessario quindi condurre un'osservazione e una valutazione da diversi punti di vista, utilizzando cioè tutte le professionalità che in campo riabilitativo possono collaborare ad un progetto specifico per la persona disabile che si rivolge all'Ausilioteca; inoltre è necessario interfacciare le informazioni e le opinioni di tutti coloro che si occupano del soggetto con ciò che valutano e osservano gli operatori stessi dell'Ausilioteca: attraverso questo scambio non solo crescono le competenze di ciascuno ma soprattutto si crea quella rete di collaborazioni che è fondamentale per sostenere il progetto e per raggiungere gli obiettivi che insieme possono essere individuati. Questo percorso può e deve essere condotto rispettando i desideri della persona disabile, le sue aspettative e le sue necessità, insomma quell'insieme di caratteristiche che costituiscono il vero punto di partenza del progetto possibile, la spinta motivazionale, soprattutto sul piano della comunicazione.
In questo contesto il fisioterapista è l'operatore che può fornire un importante contributo, soprattutto negli aspetti motori, funzionali e prassici, nelle problematiche connesse alla postura, agli aspetti pragmatici e prognostici sul piano riabilitativo motorio: l'esperienza maturata e la capacità di osservazione sono fondamentali nel momento della valutazione che avviene contestualmente alle prove condotte sugli ausili stessi. Quando una persona disabile si rivolge all'Ausilioteca è fondamentale coinvolgere il fisioterapista e/o il logopedista che si occupano del caso: la loro conoscenza delle caratteristiche del soggetto è indispensabile per impostare il setting di valutazione.
Per un fisioterapista il rapporto di collaborazione con l'Ausilioteca è un'occasione di formazione permanente, un terreno di confronto vivace non solo con approcci riabilitativi diversi, ma anche con tante realtà differenti su cui misurare continuamente la propria creatività e capacità operativa: in questo caso non è tanto importante l'età della persona disabile, quanto invece l'efficacia del progetto che può essere misurata con un parametro importantisssimo: la soddisfazione del soggetto, la sua attiva partecipazione al proprio possibile miglioramento, la conquista di una nuova autostima. Il fisioterapista può trovare quelle strategie che permettono il dispiegarsi motorio, prassico, delle capacità proprie della persona disabile, ricostruire quel percorso che fa percepire l'individuo, prima di tutto a se stesso, come una persona finalmente attiva e agente nel mondo, capace di modificare l'ambiente, gli oggetti e le persone anche sul piano emotivo: pensiamo, per esempio, a quanto sia importante costruire con un bambino affetto da esiti di paralisi cerebrale infantile una possibilità di attivazione volontaria di un messaggio vocale destinato alla mamma. Anche da questo banale esempio possiamo intuire la complessità del lavoro sul piano motorio, cognitivo, emozionale in cui ogni operatore è chiamato a dare il proprio apporto professionale.
Un'ultima importante informazione è che l'Ausilioteca dell'Istituto Leonarda Vaccari di Roma, collegata al G.L.I.C. (Gruppo di Lavoro Interregionale Centri ausili informatici ed elettronici per disabili) offre il proprio servizio di consulenza gratuitamente.

Info: Tel. 06 37351187 - Fax 0637513748

Articolo tratto da una nota informativa già pubblicata sui Quaderni AITR

Nicola Quirico

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