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Tra i primi firmatari, Iacopo Melio, Laura Santi, Giulia Lamarca, Max Ulivieri. Obiettivo: ottenere l’impegno dei ministri per una mobilità garantita alle persone che viaggiano in carrozzina, tutelandole anche in caso di danni all’ausilio

Viaggiare con una disabilità significa anche, spesso, dover viaggiare con i propri ausili, che diventano le proprie gambe, i propri occhi, ecc. Ma al momento attuale per i cittadini con disabilità che vogliano prendere un aereo esistono delle difficoltà pratiche abbastanza rilevanti: dalla difficoltà ad imbarcare ausili alimentati a batteria, alle problematiche di accompagnamento/sbarco dall’aeromobile, fino alla esperienza purtroppo frequente di vedersi restituire, all’arrivo, la propria carrozzina ammaccata o danneggiata.

RACCOLTA FIRME
Stante questa situazione, l’associazione Luca Coscioni ha lanciato un appello per il diritto delle persone con disabilità a viaggiare sugli aerei in piena sicurezza e con chiare tutele. A pochi giorni dal lancio, superano già le 3000 firme raccolte per l’appello “Voliamo sulla nostra carrozzina”: tra i primi firmatari Laura Santi, giornalista e attivista, Iacopo Melio, attivista e politico, Giulia Lamarca, social influencer per l'inclusione delle persone con disabilità, Max Ulivieri, diversity Manager del Comune di Bologna. Proprio Lamarca, viaggiatrice instancabile, da tempo si batte per migliorare le condizioni di viaggio delle persone disabili che, come lei, viaggiano in carrozzina.

LE RICHIESTE
L’appello firmato chiede al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e al Ministro per le disabilità che le persone con disabilità gravi possano viaggiare sugli aerei sedute sulla propria carrozzina e che tutte le persone che possono imbarcarla, abbiano assicurato il rimborso totale delle spese derivanti dall'eventuale danneggiamento durante il trasporto.
Nello specifico, due le richieste espresse per punti:
1) la richiesta che, su iniziativa del Governo italiano, sia attivato un piano nazionale e internazionale, con gli enti dell’aviazione preposti alla sicurezza, d’intesa con le compagnie aeree, per consentire di viaggiare, quando richiesto per motivi di salute, nella cabina passeggeri, seduti sulla propria carrozzina. Le persone con disabilità gravi, infatti, hanno necessità di rimanere sedute sulla propria carrozzina  senza la quale non possono mantenere la corretta posizione individuata e prescritta dai loro medici specialisti. Tale seduta personalizzata aiuta a prevenire problemi di salute derivanti dalla immobilità prolungata, come la cattiva circolazione sanguigna e le piaghe da decubito, evita di mettere a rischio la salute psicofisica, evita infine il pericolo di far riportare alla persona con disabilità, e a chi effettua il passaggio dalla carrozzina al sedile dell’aereo, traumi fisici anche gravi- spiega l’appello.
2) la richiesta che le carrozzine elettriche e manuali, apparecchiature costose e delicate che richiedono accurate attenzioni per essere smontate, se non sono usate come seduta, siano depositate in stiva in appositi spazi, garantendo procedure certe di rimborso totale dei costi delle riparazioni da eventuali danneggiamenti o, quando impraticabili, del valore intero del medesimo prodotto oltreché di quelli derivanti dalla temporanea sostituzione. 

QUESTIONE CULTURALE, PRIMA CHE TECNICA
Al raggiungimento delle 5.000 sottoscrizioni - primo obiettivo in termini numerici - l’associazione Luca Coscioni chiederàun incontro ai ministri competenti, Salvini e Locatelli, sollecitando azioni a ogni livello per far sì che l’Italia sia portavoce di questa richiesta che non può essere ulteriormente rimandata”, dichiara Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative sulla disabilità dell'Associazione Luca Coscioni, attiva anche a livello giudiziario a tutela dei diritti civili come quelli delle persone con disabilità, per la piena attuazione della Convenzione ONU e per eliminare ogni forma di discriminazione

“Quello che proponiamo alla discussione pubblica - conclude Berardo - è una questione prima ancora che tecnica, di adeguamento degli aerei, propriamente culturale e di rispetto del principio di progettazione universale”

Per firmare l’appello
Qui la pagina dedicata
 
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Redazione

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