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Quali i risvolti psicologici della Disfunzione Erettile? Siamo ancora di fronte ad un tabù? Come stare a fianco ad un uomo che ne soffre? Quali percorsi si possono intraprendere per affrontare il problema? Parola all’esperta

Soffrire di Disfunzione Erettile significa, per un uomo, vivere l’impossibilità di raggiungere e mantenere un’erezione, tanto da non essere in grado di portare a termine rapporti sessuali completi e soddisfacenti.
Trattare e curare quella che viene comunemente chiamata impotenza è possibile: esistono trattamenti farmacologici o chirurgici (come le protesi peniene), che vanno opportunamente vagliati con il proprio medico specialista.
Tra i risvolti che la Disfunzione Erettile può comportare in chi ne soffre, una senza dubbio rilevante riguarda l’aspetto psicologico individuale, che va ad interessare la sessualità di coppia.

Per capire quali sono le implicazioni psicologiche di questo disturbo, come farsi aiutare e come stare a fianco ad un uomo che soffre di Disfunzione Erettile in maniera costruttiva, in questo articolo, realizzato in collaborazione con il portale DE SOLUZIONI, fa il punto la dottoressa Gaia Apolloni, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa clinica con studi a Como a Milano, oltre che online. Nella pratica clinica si occupa di problematiche psicologiche di vario tipo: di coppia, problemi sessuali maschili e femminili, e anche dei risvolti psico-sessuali di problemi urologici e andrologici.

La Disfunzione Erettile è considerata un tabù?
Direi che a livello socio-culturale non sia più un tabù in quanto ormai anche a livello mediatico se ne parla ampiamente. Quindi non viene considerata tanto un tabù ma ancora un problema, cosa intendo dire…facciamo un esempio: il fatto che una donna possa avere delle difficoltà ad eccitarsi, quindi, nello specifico magari anche a lubrificarsi, viene considerata una cosa normale. Anzi, ci si aspetta quasi che la donna viva la sessualità con un certo grado di di-scomfort o di difficoltà sessuali. Ma… se l'uomo soffre di Disfunzione Erettile, questa cosa viene spesso problematizzata o addirittura drammatizzata. Questo perché dal punto di vista socioculturale ci si aspetta che l'uomo sia sempre pronto in termini di erezione performante. È questa credenza che in parte alimenta proprio l'ansia da prestazione degli uomini.
A livello invece relazionale, direi che in alcune coppie la Disfunzione Erettile rappresenta un tabù perché fanno molta fatica a parlarne: l'uomo vive queste difficoltà con un forte imbarazzo, un senso di inadeguatezza e vergogna. Affronta il problema in due modi: cerca di aggirarlo, magari prendendo un supporto farmacologico, ma non condividendo questa cosa con la partner, quindi lo fa di nascosto, oppure ancora, soprattutto se il problema persiste da un po' di tempo, arriva ad evitare la sessualità, e quindi tutti i rapporti sessuali.


Qual è il ruolo dell’erezione nella sessualità della coppia?
Dal punto di vista “anatomico” l'erezione è ciò che permette di avere dei rapporti sessuali anali o vaginali penetrativi - ricordiamo che è sempre possibile vivere anche una sessualità cosiddetta “non penetrativa”.
Dal punto di vista più psicologico ed emotivo l'erezione rappresenta - e direi erroneamente - l'espressione dello stato eccitatorio maschile. Quindi “l'uomo ha un'erezione allora è eccitato” e di conseguenza la partner o il partner interpretano l'erezione come una conferma della propria seduttività: “l'uomo ha un'erezione, allora gli piaccio. Allora sono attraente”. Dico “erroneamente” perché sappiamo benissimo che è possibile che un uomo provi un forte desiderio sessuale, a volte anche una fortissima attrazione sessuale nei confronti del partner, eppure abbia delle difficoltà erettili che possono avere una causa sia organica che psicologica.


Nelle sue visite incontra spesso pazienti con Disfunzione Erettile?
Spessissimo: direi quotidianamente e di varie età, a volte anche giovanissimi. Ricordiamo che la Disfunzione Erettile è il motivo per cui gli uomini consultano con maggiore frequenza un sessuologo. Nella pratica clinica mi trovo ad affrontare e a trattare disfunzioni erettili su base organica - in uomini che magari necessitano di un supporto psicologico individuale o di coppia - disfunzioni erettile su base psicogena, quindi che non hanno origine organica bensì psicologica, e anche Disfunzione Erettili conseguenti ad interventi quali prostatectomia o cistectomia, oppure ancora a patologie andrologiche come per esempio la malattia di La Peyronie.


Come li assiste in modo che possano affrontare al meglio la loro Disfunzione Erettile?
Il primo step è accoglierli cercando di creare un ambiente non giudicante all'interno del quale possano sentirsi liberi di esprimere i propri vissuti emotivi. Poi, a seconda del tipo di Disfunzione Erettile – ovverosia su base organica o su base psicogena - se è generalizzata, cioè presente in tutte le situazioni, oppure situazionale, cioè che si presenta soltanto in alcune situazioni, il percorso terapeutico prenderà direzioni diverse. Per esempio, con un uomo che soffre di Disfunzione Erettile cosiddetta relazionale, ovverosia che nasce e si instaura all'interno di una relazione specifica, coinvolgerò la partner o il partner già in una fase iniziale della terapia. Mentre con un uomo che soffre di Disfunzione Erettile da tanto tempo e ne ha sofferto in svariate relazioni, farò prima un percorso più di tipo individuale per poi coinvolgere la partner o il partner in un secondo momento. Qualora avessi a che fare con un paziente cosiddetto non risponder, quindi che non risponde alla terapia farmacologica, una delle cose che spesso faccio è l'accompagnamento all'intervento di impianto di protesi peniena.


Quali possono essere i risvolti piscologici per chi soffre di Disfunzione Erettile?
Solitamente In seguito a qualche episodio di Disfunzione Erettile l'uomo sviluppa la cosiddetta ansia da prestazione, ovvero l'ansia e la paura anticipatoria che ci possano essere dei nuovi episodi di disfunzione erettile. E saranno proprio l'ansia, la paura, ma anche i pensieri intrusivi negativi, a volte catastrofici, che impediranno all'uomo di rimanere nel qui ed ora, in contatto con le sensazioni piacevoli provenienti dall'intimità. E aumenteranno il livello di stress, diminuiranno l’arousal e quindi faranno sì che la profezia si autoavveri, e ci sia un nuovo episodio di Disfunzione Erettile.
A lungo andare, con il cronicizzarsi della Disfunzione Erettile l'uomo può sviluppare stati ansiosi, stati depressivi, un abbassamento dell'autostima, può perdere il proprio senso di mascolinità, quindi arrivare a sentirsi meno uomo e può arrivare ad evitare non solo la sessualità ma anche tutte quelle situazioni per esempio intime che potrebbero poi sfociare in incontri sessuali.


Come può il partner aiutare l’uomo che soffre di Disfunzione Erettile a provare piacere?
Può innanzitutto cercare di accogliere gli stati emotivi del proprio compagno e cercare di empatizzare con la sua ansia da prestazione, con la paura di un fallimento, con la paura di deludere le aspettative della partner.
Poi potrebbe cercare di creare una comunicazione costruttiva e non giudicante. Questo non significa che la partner o il partner non possono esprimere i propri vissuti emotivi che sono assolutamente legittimi, anzi… Devono cercare di esprimerli, soltanto cercare di farlo in maniera appunto costruttiva e non distruttiva. Mi rendo conto che questo non sia sempre facile, a maggior ragione nei casi in cui il problema fosse presente da svariato tempo, quindi magari c'è anche della rabbia repressa. Qualora questo non fosse possibile ci si può sempre rivolgere ad un terapeuta o ad uno sessuologo e chiedere il suo aiuto.


Poi direi che la partner potrebbe cercare di alleviare un po' di pressione dall'uomo e anche togliere il focus dalla penetrazione, quindi cercare prima di ripristinare o costruire un clima intimo e ludico, ma non penetrativo. Quindi cercare di creare una sessualità per quanto sia possibile giocosa e divertente che preveda delle pratiche sessuali non penetrative. E spostarsi verso la penetrazione solo ed esclusivamente quando entrambi i membri della coppia sono emotivamente pronti. Inoltre qualora l'uomo dovesse necessitare di un supporto farmacologico oppure di un intervento di impianto di protesi peniene, il o la partner dovrebbe cercare di accogliere queste soluzioni e accompagnare il partner durante tutto il percorso.


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