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Come distinguere la normale reazione alla puntura dell'insetto da una più grave reazione allergica. I consigli degli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù

mesi estivi e quelli autunnali  sono quelli nei quali aumenta il rischio di punture di insetti con pungiglioni: vespe (compresa quella orientale, sempre più diffusa in Italia), calabroni, bombi e api si scatenano soprattutto in questo periodo. Se una reazione "normale" è sì fastidiosa ma non pericolosa, diverso è il discorso per i soggetti allergici, che sviluppano una reazione molto più seria, con shock anafilattici che possono portare anche alla morte. Si stima uno sviluppo di reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. A fare il punto, dando a dei preziosi consigli anche su come intervenire, sono gli specialistai dell'Ospedlae Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

REAZIONE NORMALE E REAZIONE ALLERGICA 
Prima di tutto, ricordano gli esperti, è fondamentale distinguere una reazione normale da una reazione allergica. Diversi insetti con pungiglione quando pungono iniettano sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito. Si tratta di reazioni del tutto normali se localizzate nella sede della puntura e se limitate nell'estensione, nella gravità e nella durata.
Si parla invece di allergia al veleno degli insetti quando la reazione locale è eccessiva: troppo estesa, grave e duratura. In qualche caso viene interessata gran parte di un braccio o di una gamba, il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbre (lieve rialzo della temperatura corporea), spossatezza e nausea.
Le punture di imenotteri scatenano reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. Fortunatamente, tra i bambini il fenomeno è molto meno frequente che negli adulti. Tuttavia, proprio a causa del veleno di insetti, ogni anno in Italia muoiono da 5 a 20 persone (tra adulti e bambini). Da gennaio dello scorso anno a luglio di quest'anno il pronto scorso dell'Ospedale ha registrato 625 accessi per punture di insetti con pungiglione: 386 nel 2022 e 239 nei primi 7 mesi del 2023. 

COSA FARE
In caso di puntura di insetto, la tempestività è fondamentale. E' importante, in primis, rimuovere immediatamente (entro 20 secondi) il pungiglione, se è visibile, con un movimento secco e rapido (usando le unghie o le pinzette). Trascorsi i primi 20 secondi l'operazione risulterà meno utile perché tutto il veleno sarà stato ormai liberato nel corpo. Dopo la puntura è consigliabile applicare nella zona colpita qualcosa di freddo (ghiaccio, impacchi freddi) ed eventualmente un analgesico (farmaco per calmare il dolore). È anche possibile somministrare un antistaminico per bocca e applicare localmente una pomata cortisonica. Il medico, se necessario, prescriverà una terapia antinfiammatoria a base di cortisone per bocca per 3-7 giorni.
In caso di sospetta reazione allergica è fondamentale rivolgersi prima possibile al medico o al pronto soccorso e, successivamente, pianificare una visita specialistica dall'allergologo. Sarà lui a effettuare un colloquio e una serie di esami con l'obiettivo di verificare se si tratta davvero di una reazione allergica, identificare l'insetto che l'ha causata e verificare attraverso il dosaggio delle IgE specifiche l'esistenza di sensibilizzazione allergica verso il veleno di una o più specie di insetti. In seguito, lo specialista prescriverà dei farmaci di pronto impiego da utilizzare in caso di ulteriori reazioni allergiche scatenate da puntura d'insetto. Presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è attivo anche il Centro Antiveleni a cui rivolgersi per le emergenze. Il centro è raggiungibile telefonicamente 24 ore su 24 al numero 06 6859 3726.

 

infografica con consigli per punture insetto

L'IMMUNOTERAPIA DESENSIBILIZZANTE
L'immunoterapia desensibilizzante, una sorta di "vaccinazione", è una terapia salvavita per tutti i bambini e i ragazzi ad alto rischio di shock anafilattico o di reazioni allergiche di medio-alta intensità. Consiste nell'inoculazione sottocutanea di dosi crescenti del veleno dell'insetto a cui si è allergici, partendo da dosaggi estremamente bassi. In questo modo l'organismo si "abitua" progressivamente al veleno fino a raggiungere una soglia di tolleranza che scongiura reazioni gravi in caso di puntura accidentale.
«Grazie all'immunoterapia desensibilizzante è possibile prevenire lo shock anafilattico e, quindi, anche i decessi legati alle punture di insetti - spiega il professor Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù – Il vaccino va proseguito per almeno 3 anni e l'effetto si mantiene di solito per molti anni, ma il trattamento è pienamente efficace già dal dodicesimo mese: se il bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock anafilattico»
L'immunoterapia desensibilizzante va condotta esclusivamente in un Centro allergologico altamente specializzato, sotto stretta osservazione medica. È l'allergologo a valutare caso per caso se sia o meno il caso di sottoporre il bambino o il ragazzo alla vaccinazione. Il percorso è dedicato ai bambini e ai ragazzi che già hanno una diagnosi di allergia grave al veleno di questi insetti o che abbiano avuto episodi di reazioni anomale dopo una puntura. Al Bambino Gesù esiste un ambulatorio dedicato alla diagnosi e al trattamento delle allergie al veleno di insetti a cui è possibile accedere indirizzati dal proprio pediatra. Sono 20 i pazienti attualmente seguiti dall'Ospedale per l'immunoterapia desensibilizzante. 

per approfondire:

https://www.ospedalebambinogesu.i

Redazione

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