Menu

Tipografia


“Se entro il 29 febbraio non riceveremo impegni certi rispetto alla sostanziale modifica della dgr 1669 del 28/12/2023, manifesteremo sotto Palazzo Lombardia”

Le famiglie lombarde di persone con disabilità hanno fatto partire un conto alla rovescia, fissando una scadenza oltre la quale dalle parole di protesta passeranno a una vera e propria mobilitazione in piazza. La data fissata è quella del 29 febbraio, oltre la quale, se non arriveranno rassicurazioni sui tagli ai contributi per i caregiver familiari, le famiglie scenderanno in piazza nel mese di marzo, chiedendo la massima partecipazione non solo alle famiglie coinvolte ma anche ad altre realtà associative, istituzioni, media e a tutta la società civile.

LA DELIBERA 1669
Ciò che le famiglie tornano con voce a contestare è la delibera regionale 1669, approvata il 28 dicembre 2023 che, applicando il Piano Nazionale per la Non Autosufficienza, prevede una riduzione delle risorse destinate alle misure di assistenza indiretta (B1 disabilità gravissima e B2 disabilità grave): attualmente un sostegno essenziale per le famiglie e che sono finanziate con il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (FNA) e con fondi regionali.

DAL 1 GIUGNO ASSEGNI DECURTATI
Questo significa, evidenzia la LEDHA, che dal 1 giugno 2024 più di settemila persone con gravissima disabilità che vivono in Lombardia vedranno decurtare da 650 a 400 euro mensili il proprio contributo per l’assistenza domiciliare. La delibera, applicando quanto previsto dal PNAA, prevede che i tagli ai contributi per i caregiver familiari, verranno compensati attraverso l’erogazione di servizi erogati in modalità diretta dai Comuni. Tradotto: taglio ai contributi economici, in cambio di servizi.

COMPROMESSA LA LIBERTà DI SCELTA
Scrive quindi il gruppo di associazioni promotrici della protesta*: “Ribadiamo che nessuna regione italiana ad oggi, oltre la Lombardia ha “interpretato” i dettami del PNNA in maniera tanto penalizzante per i caregiver familiari conviventi, quanto immotivata. Il contributo economico indiretto non è e non sarà mai alternativo ai servizi erogati in forma diretta, peraltro assolutamente inadeguati come segnalato praticamente dalla totalità dei comuni capoluoghi lombardi. Nell’ambito del progetto di vita individuale e partecipato, così come sottolineato dalla Convenzione ONU, (ratificata dall’Italia nel 2009 e diventato legge dello Stato), la libertà di scelta tra assistenza diretta e/ indiretta, è un principio cardine da rafforzare e non certamente da eliminare”.

LE RICHIESTE DI FAMIGLIE E ASSOCIAZIONI
Le associazioni sottoscrittrici del comunicato dichiarano che dopo il respingimento della mozione che chiedeva l’annullamento dei tagli nel corso della seduta del consiglio regionale del 16-01-2024 e delle lettere inviate sia al Ministero delle politiche sociali che all’Assessorato regionale competente, non hanno ricevuto alcun impegno/rassicurazione/notizia, da parte di alcuno né sulla eventuale richiesta di proroga della attuazione del Piano nazionale non autosufficienza, né tantomeno sulla implementazione dei fondi regionali che consentirebbero di annullare i tagli medi dei contributi del 32% per la misura B1 (con punte del 47%) e del 75% per la misura B2 per i caregiver, previsti dal 1 giugno 2024, che avrebbero conseguenti devastanti sulla quotidianità delle famiglie.

Di fronte a questa situazione, famiglie e associazioni tornano di nuovo a scrivere ai ministri e al Governo, mettendo nero su bianco le richieste:
- Modifica sostanziale della delibera 1669, sia rispetto all’implementazione dei fondi per consentire di non modificare gli importi dei contributi odierni, ma semmai di aumentarli, sia rispetto alle modifiche dei voucher sociosanitari;
- Rimodulazione del sistema di offerta di servizi che ad oggi le famiglie ritengono assolutamente inadeguata in quanto eccessivamente standardizzati e non in linea con i reali bisogni individuali, sia per quello che concerne servizi sanitari e sociosanitari, sia per quello che concerne quelli prettamente sociali;
- Istituzione di un tavolo di lavoro con la necessaria presenza delle associazioni di familiari, affinché si possa costruire insieme un percorso che vada nella direzione della costruzione e implementazione dei LEPS, senza penalizzare la assistenza indiretta che deve rimanere un punto fermo. Non ci accontenteremo di soluzioni temporanee e non condivise, dichiarano i promotori.

*Associazioni che sottoscrivono:

Abilità diverse Aps
A.L.I.S. Associazione Lodigiana per l’inclusione sociale ODV
Alleanza Malattie Rare
AMIP Associazione malati di ipertensione polmonare
ANFFAS APS sez. Sondrio
ASD Studio Danza
Autismando ATS Brescia
Associazione AIBWS
Associazione ConSlancio Onlus
Associazione Coordinamento Familiari CDD Milano
Associazione Famiglie LGS Italia
Associazione Genitori Tosti i tutti i Posti
Associazione Il sogno di Ele
Associazione Io sto con Simone Onlus
Associazione ISAV ODV ETS
Associazione Neurofibromatosi ANF ODV
Associazione Un Ponte nella Vita
Aurora nell’ Autismo Aps
Confad Coordinamento nazionale famiglie con disabilità
Debra Italia ETS
Famiglie Sma Aps Ets
FIRST Federazione Italiana rete tutela e sostegno – già Rete dei 65 movimenti
Fondazione CondiVivere
Fondazione REB ETS
Gabry Little Hero ODV
Gruppo Fuori dalle Bolle
I ragazzi di Robin
Insieme per un sorriso Onlus Gavardo
Molirari Onlus
Mondo Charge
Oltre Ugualmente Artisti
Nessuno è Escluso ODV
Pastello Bianco Aps
Salvatore Usala Viva la vita Sard. Odv Sla
Sapso-Sanità privata sostenibile Aps
UILDM Nazionale (63 zezioni)
Uniti per l’Autismo


Altre notizie:

Fondo caregiver: gli importi che ogni Regione potrà erogare in forma di bonus, assegno di cura, assistenza indiretta

Importi invalidità 2024


Redazione

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy