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Nei giorni scorsi l'associazione ha ricevuto una lettera di scuse da parte dell'uomo che ha affisso un cartello con gravi insulti a una persona con disabilità nel parcheggio di un centro commerciale. Per LEDHA questa missiva rappresenta un passo avanti, ma non è stato possibile contattare l'autore per organizzare un incontro "de visu"

Ricorderete senz’altro la vicenda che quest’estate ha indignato un po’ tutti: un uomo – poi identificato dalle forze dell’ordine- aveva appeso nel parcheggio del centro commerciale “Carosello” di Carugate un cartello contenente gravi offese alle persone con disabilità, dopo aver preso una multa per aver parcheggiato in un posto riservato a portatori di handicap. L'automobilista, multato con 60 euro, aveva scritto: "A te handicappato che ieri hai chiamato i vigili per non fare due metri in più vorrei dirti questo: a me 60 euro non cambiano nulla, ma tu rimani sempre un povero handicappato. Sono contento che ti sia capitata questa disgrazia".
A seguito di questo episodio LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità aveva sporto denuncia contro l’autore di questo gesto, ritenendo parole del cartello una gravissima offesa per tutte le persone con disabilità.

Oggi LEDHA fa sapere di aver ricevuto alcuni giorni fa una lettera da parte dell’autore del cartello.Nel momento in cui abbiamo sporto denuncia per questo fatto, avevamo auspicato un incontro con la persona che ha appeso il cartello -commenta Marco Faini, vicepresidente di LEDHA-. Questa lettera rappresenta un primo passo in avanti”.

La lettera, arrivata tramite raccomandata, contiene le scuse da parte dell’autore del gesto che spiega di aver agito di impulso e di non “credere in alcun modo" a quello che ha scritto, "né estendo il pensiero in alcun modo all’intera categoria”. Il signor D.T., si legge in una nota di LEDHA, scrive di non aver voluto offendere le persone con disabilità “nella loro totalità” e per questo si è reso disponibile a dedicare parte del proprio tempo libero a riparare l’offesa arrecata.
“Purtroppo, il signor D.T. non ci ha lasciato un recapito telefonico né un indirizzo di posta elettronica a cui poterlo contattare tempestivamente -aggiunge Marco Faini-. Abbiamo fatto diversi tentativi per reperire un suo contatto telefonico, ma senza successo”. Per questo motivo LEDHA ha risposto ieri con una lettera in cui - oltre a esprimere apprezzamento per le scuse - torna ad auspicare un incontro de visu con il signor D.T. chiedendogli di mettersi in contatto direttamente con l’associazione. LEDHA non ha, ad oggi, ritirato la denuncia sporta.

 

 

Redazione

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