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Oltre 570 mila bambini in Italia presentano disturbi di carattere linguistico


Il linguaggio è una funzione complessa che si realizza nel tempo attraverso lo sviluppo degli organi fonatori, dell'apparato sensopercettivo e delle aree del cervello preposte. Occorre inoltre che vengano acquisite competenze riguardanti il riconoscimento dei suoni e il significato da dare a parole e frasi, nonché le informazioni di carattere non verbale, posturale e contestuale.
Il Disturbo del linguaggio viene classificato all'interno della categoria diagnostica dei Disturbi della comunicazione, che comprende anche disturbi di carattere fonetico-fonologico, della fluenza con esordio infantile e della comunicazione sociale.

IL DISTURBO DEL LINGUAGGIO - E' caratterizzato da difficoltà persistenti nell'acquisizione e nell'uso di diverse modalità dì linguaggio, vale a dire linguaggio parlato, scritto, gestuale o di altro tipo, dovute a deficit della comprensione o della produzione. Le capacità di linguaggio sono al di sotto di quelle attese per l'età e ciò comporta limitazioni funzionali nella comunicazione e nella partecipazione sociale. Si è in presenza di un lessico ridotto, di una limitata capacità di formare frasi corrette e, più in generale, della compromissione delle capacità discorsive. Il disturbo del linguaggio ha un esordio precoce e in genere persiste in età adulta, sebbene vi siano significative variabilità individuali. Può rappresentare inoltre un disturbo secondario di problematiche più complesse, ad esempio di udito, sensoriali o cognitive. E' pertanto molto importante che vi siano una valutazione ed una diagnosi puntuale e precoce.

COME INTERVENIRE A SCUOLA ? - In presenza di un disturbo del linguaggio è importante adottare metodologie, tecniche e strategie adeguate, con la centro la promozione di attività accattivanti e motivanti, ludiche e/o laboratoriali, finalizzate a favorire l'apprendimento attivo e per scoperta. Nella fase di apprendimento della letto-scrittura è significativo procedere calibrando con attenzione le proposte, suddividendole ad esempio in sequenze, presentando strategie per evidenziare gli aspetti linguistici salienti, favorendo l'acquisizione di strategie mentali atte a cogliere gli aspetti linguistici delle procedure ecc. Saranno inoltre da preferire rappresentazioni e schemi, mappe di supporto nello studio, attente personalizzazioni, evitando lunghe esposizioni, tempi di lavoro rigidi e standardizzazioni. Nel supporto alla comprensione ed alla produzione può essere utile ricorrere a cloze, attività di incastri di parole o ricostruzione di brevi frasi, introducendo nel tempo la proposta di sintesi di testi da ricondurre ai nuclei di significato essenziale, i cambi di registro verbale o le variazioni. I lavori possono essere svolti in gruppi eterogenei cooperativi, in modo da facilitare gli scambi comunicativi, la socializzazione e l'apprendimento di tutti.

I logopedisti sottolineano che il recupero completo del linguaggio è possibile con giochi speciali (tombole sonore, girotondi delle rime, imitazioni ecc.) e interventi tempestivi, mai dimenticando la centralità della collaborazione con la scuola, perché la pratica clinica deve tradursi in un metodo didattico adattato alle esigenze comunicative del bambino.


APPROFONDIMENTI

Relazione tra disturbo del linguaggio e DSA


In disabili.com

Disturbi specifici del linguaggio
 

Tina Naccarato


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