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Viene istituito il Garante Nazionale per le persone con disabilità. Lo annuncia la Ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli

Dopo il primo decreto che ha dato attuazione alla Legge delega sulla disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227 “Delega al governo in materia di disabilità”), il Governo ha approvato il 17 luglio un secondo decreto, che la Ministra Locatelli definisce un altro segnale concreto di questo Governo per le persone con disabilità e le loro famiglie.

Questo secondo decreto istituisce il Garante Nazionale per la disabilità: una “figura fondamentale che promuove e tutela i diritti delle persone con disabilità, dispone di autonomi poteri di organizzazione, di indipendenza amministrativa e non ha vincolo di subordinazione”, annuncia la Ministra.

Il Garante ha la facoltà di formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni e ai concessionari pubblici, sollecitando o proponendo interventi, misure o accomodamenti ragionevoli idonei a superare le criticità riscontrate.
Tra le sue facoltà, quella di emettere un parere motivato nel quale indica gli specifici profili delle violazioni individuate e, ove possibile, propone il ricorso all’autotutela amministrativa entro novanta giorni. Per esempio, nei casi di mancato adeguamento a quanto previsto nei piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, nonché di ogni altra barriera che impedisca alle persone con disabilità di poter accedere agli edifici pubblici e aperti al pubblico o che ne limiti la fruizione in modo significativo, il Garante può proporre all’amministrazione competente un cronoprogramma per rimuovere le barriere stesse, vigilando sui relativi stati di avanzamento, e dinanzi all’inerzia delle pubbliche amministrazioni, constatata l’assenza di fondate motivazioni, può proporre azione per l’accertamento dell’obbligo di provvedere, ovvero agire per l’accertamento della nullità degli adottati.
Inoltre, può compiere verifiche nelle strutture che erogano servizi pubblici essenziali e, tra queste, le strutture residenziali e semiresidenziali, i centri di accoglienza residenziali e i centri diurni, nonché gli istituti penitenziari.

Questo decreto istituisce una figura non solo di riferimento, operativa e con compiti precisi, ma definisce anche un reale percorso di supporto nel rispetto della Convenzione Onu e del diritto di ogni persona ad una vita dignitosa e pienamente partecipata, commenta Locatelli.
 

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Redazione
 

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