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Sto per partecipare al piano straordinario di assunzioni nella scuola e risiedo a Roma, mia madre ha legge 104 e disabilità al 100% con accompagno. Io sono figlio unico ed unico ad occuparmi di mia madre che abita con me. Se mi assumono in una provincia diversa da Roma che diritti ho?

 

La risposta dell'avv. Colicchia

 

Egregio Signore, considerato che il quesito posto tratta materia scolastica, le spiego il congedo biennale parentale. il congedo biennale può  essere riconosciuto al familiare o affine entro il terzo grado convivente del disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti individuati dalla norma, secondo il seguente ordine di priorità:
1.  il coniuge convivente della persona disabile in situazione di gravità;
2.  il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente;
3.  uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
4.  uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente, entrambi i genitori ed i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
5.  un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente, entrambi i  genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
L’ordine non è derogabile. Il congedo non può essere riconosciuto a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona in situazione di handicap grave.
Insieme devono concorrere tre condizioni: la “mancanza”, deve essere intesa non solo come situazione di assenza naturale e giuridica (celibato o stato di figlio naturale non riconosciuto), ma deve ricomprendere anche ogni altra condizione ad essa giuridicamente assimilabile, continuativa e debitamente certificata dall’autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità, quale: divorzio, separazione legale o abbandono. Le “patologie invalidanti”, in assenza di un’esplicita definizione di legge, si ritiene corretto prendere a riferimento soltanto quelle, a carattere permanente, indicate dall’art. 2, comma 1, lettera d), numeri 1, 2 e 3 del Decreto Interministeriale  n. 278 del 21 luglio 2000 (Regolamento recante disposizioni di attuazione dell'articolo 4 della L. 8 marzo 2000, n. 53, concernente congedi per eventi e cause particolari), che individua le ipotesi in cui è possibile accordare il congedo per gravi motivi di cui all’art. 4, comma 2, della legge n. 53 del 2000. L’età avanzata di uno dei familiari non permette da sola lo “scorrimento” di parentela: Il Ministero del Lavoro con INTERPELLO N. 43/2012.
Ricordiamo che lo “stato di handicap in situazione di gravità” è così definito dall’articolo 3, comma 3, della Legge n. 104/1992.


Avv. Roberto Colicchia

 

AVV. ROBERTO COLICCHIA
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