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Approvato in via definitiva. Si tratta del disegno di legge governativo sulle "Misure di tutela giudiziaria per i disabili vittime di discriminazioni", la cui approvazione in Senato completa l'iter legislativo, dopo il passaggio alla Camera, il 30 novembre scorso, quando all'unanimità il provvedimento era stato accettato.
In quell'occasione il ministro per le Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo prometteva la definitiva approvazione del disegno di legge al Senato prima della fine della legislatura, e così è stato.

"La legge - ha spiegato il ministro - si inserisce nel percorso avviato in questi anni con altri provvedimenti e che punta a creare una efficace rete di tutele per i soggetti svantaggiati della società. La nuova normativa garantisce alle persone disabili la piena parità di trattamento in ogni settore della vita sociale, garantendo a coloro che vengono discriminati, per motivi di handicap, quella particolare tutela finora prerogativa solo di chi è stato discriminato, per gli stessi motivi, nel mondo del lavoro.
La procedura
- ha proseguito - che sarà possibile attuare in casi di discriminazione è celere e snella. Infatti, accanto alle forme di tutela ordinarie, i disabili o le associazioni legittimate ad agire potranno attivare la procedura prevista all'articolo 44 del Testo Unico sull'immigrazione e, beneficiando degli effetti della cosiddetta 'prova presuntiva'. Sarà così possibile ottenere, con una decisione della magistratura, il risarcimento del danno anche non patrimoniale e l'eliminazione degli effetti della discriminazione".

Peccato che in un testo di legge, pur a favore delle persone disabili, si faccia ancora menzione della parola "handicap", retaggio di un vecchio modo di pensare. Tanto più per una normativa che, quegli handicap, tenta proprio di eliminarli...

A commentare il traguardo raggiunto è anche la Fish, che spiega gli scenari che si aprono con questa approvazione: "E' possibile punire, con relativo risarcimento dei danni, chiunque metta in atto un comportamento discriminatorio per le persone con disabilità: l'azienda dei trasporti che non consente ad una persona su sedia a ruote di usufruire liberamente del mezzo pubblico, l'impresa alberghiera che non accoglie, o addirittura, allontana dal proprio esercizio la persona con disabilità più grave perché la sua immagine deturpa l'ambiente, oppure l'istituzione deputata all'assistenza che ricorre solo ad assicurare forme di servizio che la persona non può o non vuole utilizzare per una mera questione organizzativa".

Si tratta sicuramente di un passo molto significativo, ma non deve distogliere da altre questioni legislative ancora sul tavolo. Infatti il risultato ottenuto va "commisurato al taglio al Fondo per le Politiche sociali o comunque a tutti gli impegni assunti, peraltro non mantenuti, dal Ministro Maroni nel 2003, diretti a garantire il soddisfacimento dei bisogni vitali delle persone con disabilità e dei loro familiari, e pertanto il senso del rispetto della loro dignità. L'amarezza nei confronti delle politiche del Governo che ha dato vita alla mobilitazione del 15 novembre 2005, non può offuscare l'importanza del nuovo provvedimento, infatti, votato a larghissima maggioranza. La svolta è di portata straordinaria: le persone con disabilità non sono più solo una categoria sociale per la quale prevedere forme di protezione, bensì persone discriminate dalla società, dall'economia, e dalla politica".
Con questo auspicio finale a conclusione: "La Fish e il Cnd auspicano che, ormai nella prossima legislatura, le forze politiche che si apprestano alla contesa elettorale possano porre rimedio a queste carenze che potrebbero rendere inefficace la grande innovazione presentata da questa norma, oltre a riproporre gli interventi sui diritti sociali ed economici a partire dalla rivalutazione delle pensioni, la vergognosa somma di 234€ mensili".

INFO:

A questo link il testo del disegno di legge.

Il sito del ministero per le pari opportunità

PROCEDE LA LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI SUL LAVORO


[Alberto Friso]

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