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Nautilus, il sottomarino guidato dal capitano Nemo è tornato a indicare nuove rotte.
No, non vi stiamo raccontando le avventure di "Ventimila leghe sotto i mari", ma una nuova storia ambientata in Veneto, una storia a più voci, tra imprese, lavoratori e numerosi enti. L'obiettivo del Progetto Nautilus ha, a dispetto del nome, ben poco di marino; rientra in una iniziativa comunitaria, Equal, una strategia europea finalizzata a sviluppare l'occupazione e a sperimentare nuove pratiche per eliminare discriminazioni e disuguaglianze nel mondo del lavoro.

"Marco Marin, fino allo scorso anno Assessore alle politiche sociali di Padova, mi ha chiesto di pensare ad un'iniziativa importante nell'area della disabilità - ricorda Fortunato Rao, direttore generale dell'Azienda ULSS n.16 di Padova - ma non per accrescere la risposta assistenziale ed educativa, quanto per promuovere l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità. Di questa sollecitazione ho discusso con l'Assessore alle politiche sociali del Veneto Antonio De Poli, che l'ha immediatamente raccolta con entusiasmo, suggerendo di partecipare alla fase regionale dei progetti Equal e proponendo di raccogliere e unire le forze con un soggetto esperto nella progettazione e nella gestione di progetti comunitari: Erecoop Veneto".
Nell'agosto del 2002 viene così elaborato il progetto Nautilus - Nuove rotte per l'inserimento lavorativo, e si è costruita la rete con le Aziende ULSS del territorio padovano, il Comune e la Provincia di Padova, alcuni istituti scolastici, centri professionali, l'Unione interprovinciale ConfCooperative di Padova e Rovigo, una società di consulenza e, appunto, l'Irecoop Veneto. Questi attori sono stati coinvolti attivamente in tutte le fasi del progetto, dal momento che rappresentano gli enti e le organizzazioni in vario modo interessati per le diverse dimensioni del problema.
"Si sono cercate modalità comuni e concordate - continua Rao -  che permettessero il potenziamento dei servizi esistenti, il miglioramento della qualità dell'integrazione e la creazione di nuovi strumenti e servizi innovativi e meglio adeguati ai bisogni, per l'accesso al mondo del lavoro dei soggetti svantaggiati".

Le fasi del progetto
Il progetto è stato caratterizzato da un primo momento di ricerca, conoscenza e codifica di tutti i processi che coinvolgono l'intera rete di servizi operativi per l'inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate; si è ricostruito il percorso della persona disabile dalla fase scolastico fino all'ingresso nel mondo del lavoro, all'interno di un sistema complesso, a volte caratterizzato da discontinuità e difficoltà di collegamento. L'obiettivo è stato quindi quello di sviluppare una connessione tra i diversi enti (scuola, provincia, ente di formazione, ulss), per arrivare ad una migliore gestione delle informazioni, creando così progetti sempre più personalizzati.
In poche parole, innovazione ed utilità, per ottimizzare il lavoro di squadra.

Spazio poi alla formazione, intesa come trasferimento delle competenze, come strumento di miglioramento organizzativo e tecnico. Sono stati realizzati allora alcuni percorsi formativi, con oltre 120 operatori provenienti da tutti i servizi aderenti alla rete Nautilus, allo scopo di condividere i nuovi strumenti elaborati. Non c'è dubbio infatti che l'investimento in risorse umane è il vero capitale di tutte le organizzazioni.

La sperimentazione di nuove metodologie di orientamento e accompagnamento al lavoro è stato il passo successivo del progetto. E gli organi nati con queste funzioni sono diversi:

  • Il Centro di Orientamento: un servizio sperimentale a disposizione di studenti e famiglie di soggetti svantaggiati, con lo scopo di indicare le migliori opportunità formative offerte dal territorio e accompagnare nella scelta e nella realizzazione del percorso. Un vero e proprio lavoro di rete che permette la connessione fra i diversi attori: persona, famiglia scuola e servizi.
  • Il Centro di Lavoro Guidato: un servizio rivolto a coloro che hanno bisogno di una più approfondita osservazione delle capacità lavorative, di un supporto individualizzato e di accompagnamento graduale verso il lavoro. Il percorso può durare  dai 6 ai 12 mesi, si svolge tra la "struttura protetta" e il contesto lavoro. L'obiettivo è quello di introdurre azioni strutturate più efficaci in grado, di rispondere alle esigenze del soggetto e di avvicinarlo al lavoro con modalità e tempi personalizzati.
  • Il programma di Ricerca Attiva del Lavoro: mette a disposizione un operatore col compito di supportare nella ricerca di un impiego, attivando autonomie e motivazione, rendendo protagonista la persona del proprio progetto professionale.

Il progetto Nautilus si propone come una soluzione innovativa che mette a disposizione servizi agili, intermedi, efficaci, ma anche sostenibili, capaci di assorbire l'innovazione stessa e di mantenerla all'interno del sistema anche dopo la fine del progetto. E della navigazione.


Link allo Speciale Legge per l'inserimento lavorativo

Link al sito dell'Azienda ULSS 16 di Padova

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UN SOFTWARE PER UN INSERIMENTO LAVORATIVO MIRATO E PIU' RAPIDO

ENTRARE NEL MONDO DEL LAVORO: LE OPPORTUNITA' PER I DISABILI

[Francesca Lorandi]

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