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Buongiorno, avrei questo quesito.
Seguo mio nipote autistico di 12 anni, sono un'ex insegnante. Frequenta una classe per autistici in una scuola speciale; da febbraio ci hanno detto di gestirci la parte che riguarda la didattica, in quanto disturba. E' legale che una scuola speciale riduca l'orario a mio nipote autistico di 3-4 ore perché disturba la classe composta da 5 bimbi autistici?
Tutto questo ci ha portato enormi disagi psicologici e di organizzazione famigliare.
F. V.

La risposta dell'avvocato Colicchia

Gentile F.V.;
Parto da una breve premessa; col passare del tempo nella scuola italiana  la concezione del 'bambino problematico che disturba' è stata superata da una diversa concezione, che intende il bambino disabile in classe con gli altri, per favorirne l'integrazione.
Sono stati previsti, dunque, alcuni strumenti, tra cui  l'insegnante di sostegno, dedicato al bambino e alla classe, e l'assistente dedicato al bambino, per le sue attività quotidiane.
Tuttavia, coloro che vengono incaricati di svolgere le attivita cui sono demandati nella maggior parte dei casi non sono in grado di assolvere il loro incarico perchè non adeguatamente formati.
Tali mancanze sfociano spesso, o almeno nella maggior parte dei casi in situazioni assimilabili a quella della sua famiglia. Infatti, quando si verifica una situazione potenzialmente pericolosa per gli altri ragazzi, gli insegnanti provvedono a segnalarla per iscritto e con richiesta di protocollo al Dirigente e ciò al fine di evitare conseguenze più o meno gravi che potrebbero derivarne. Il Dirigente intervenire, quindi, per risolvere la situazione. Di norma questi  convoca i genitori, e richiede educatori che affianchino il bambino per la maggior parte delle ore. Spesso, però, viene deciso che al bambino venga richiesto un numero inferiore di ore di presenza a scuola.
Ciò detto e non conoscendo l'iter che ha preceduto il provvedimento della scuola frequentata da suo nipote posso consigliarle di cercare insieme ai genitori, al dirigente e agli insegnanti una soluzione diversa al fine di agevolare un più corretto inserimento del ragazzo (faccio riferimento alla richiesta di affiancamento di uno psicologo o di educatori specializzati ad esempio).
Ciò perché, a mio modesto avviso  la scuola  ha, prima di tutto, il dovere di aiutare, con tutti quelli che sono gli strumenti messi a sua disposizione, quel bambino.

Spero di esserle stato di aiuto.
Cordiali saluti

AVV. ROBERTO COLICCHIA
Via Risorgimento Prol. 66  89135 - Reggio Calabria
Via G. Garibaldi, 118 91020 - Petrosino (Tp)
Cell. 329.7014305  Fax  0965.037245
email avvocatodisabili@libero.it

 

 

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