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Gentile Avv,

Ho un bambino autistico di 10 anni, che seguiva normalmente la Scuola Primaria fino a 3 settimane fa, da quando si rifiuta ad andare a scuola. Solo all'avvicinarsi alla porta, comincia a strillare, a urlare e a piangere disperatamente, come non lo abbiamo mai visto fare! Lui andava a scuola abbastanza motivato, senza grandi difficoltà, adesso invece, questa motivazione e sparita. Dopo aver consultato tutti i specialisti che lavorano con il bambino da anni, si e raggiunta la conclusione che questa regressione e strettamente collegata alla sostituzione della assistente specialistica per la comunicazione e autonomia, avvenuto a gennaio, in maniera repentina. Da un giorno ad altro ci siamo trovati, nel bel mezzo dell’anno scolastico, senza l’assistente che da 2 anni seguiva il bambino. Il Comune, a gennaio ha cambiato la Coop di servizi sociali in atto, senza comunicazione né avviso, assegnando ad un altra Coop sociale, l’assistenza specialistica scolastica del nostro bambino. Cosi, dopo una settimana dal rientro a scuola (dopo le vacanze invernali) ci siamo trovati davanti una nuova assistente che non sapeva nulla delle problematiche neuropsichiche e comportamentali riguardanti nostro figlio. Precisiamo che, il bambino segue un programma di riabilitazione comportamentale e logopedica intensiva, provveduto dall'associazione Alba Autismo in collaborazione con la ASL Pescara (Neuropsichiatria infantile). Il programma e iniziato quando lui aveva 4 anni, ed e stato applicato senza grandi difficoltà anche nel ambito scolastico, sia dalle maestre di sostegno che si sono succedute negli anni, sia da gli assistenti specialistici, sotto la supervisione del consulente comportamentale e con l’aiuto del terapista domiciliare (che andava a scuola, pagata da noi, per un periodo di cca 1 mese , affiancando le nuove figure affinché esse erano in grado di gestire poi, da sole, il bambino).Cosi abbiamo fatto anche con la nuova assistente, mandando per Cca. un mese e mezzo (12 giorni x 2 ore ciascuno) la psicologa domiciliare, ad affiancarla in modo che impari sia il metodo di lavoro continuativo adatto al bambino, sia la metodologia di gestione dei suoi comportamenti problema. Purtroppo, dopo 2 giorni che la psicologa non andava più a scuola, la mattina del mercoledì 18 Febbraio, il bambino stava per entrare, ha aperto la porta ma quando ha visto A. (che si era avvicinata per accoglierlo), ha fatto un passo indietro chiudendo la porta, e da allora si e completamente rifiutato di andare a scuola. Noi, i genitori, abbiamo provato in tutti i modi farlo tornare a scuola ma ci troviamo sempre davanti a un forte rifiuto. La nostra volontà di risolvere questa situazione si e espressa più volte nelle riunioni che abbiamo avuto sia con la Preside che con il Sindaco e la giunta comunale, affiancato dalla referente dalla Coopp sociale è fornendo diverse soluzioni possibili. Inoltre, il team di lavoro da parte dell’associazione Alba Autismo ha partecipato ad una riunione il  dove si e trovata una soluzione condivisa da tutti, cioè di continuare a mandare la psicologa domiciliare a scuola ad affiancare l’assistente. Noi siamo assolutamente convinti che il modus operandi superficiale sia da parte del Comune (che si rifiuta di risolvere la situazione pretendendo che siamo noi, la famiglia che dobbiamo pagare l’affiancamento della psicologa a scuola) sia da parte del Ente che eroga i servizi sociali che non hanno considerato la gravita della patologia del bambino (autismo) nella scelta del assistente per la comunicazione e autonomia (una figura importante nella vita scolastica di un bambino autistico), ha portato ad una regressione in atto, del bambino, certificata anche dalla Pediatra che lo segue da piccolo. Lei ha puntualizzato il pericolo che il bambino può perdere le abilita psico-fisiche, verbali e sociali faticosamente acquisite durante anni di lavoro specialistico altamente qualificato Inoltre, sappiamo che la nuova assistente x l'autonomia e comunicazione, non ha una esperienza consolidata nel lavorare con del bambini autistici (il nostro figlio, essendo non-vocale, utilizza a volte anche il dei segni LIS) e non conosce alcun metodo alternativo (al metodo attualmente applicato al bambino) per poter lavorare con lui a scuola in maniera ottimale. La Scuola, attraverso le maestre di sostegno, ha sempre collaborato con i specialisti del bambino, dovuto ai progressi registrati durante gli anni. Abbiamo provato varie volte di reinserire il bambino a scuola, ma purtroppo tutti i nostri tentativi sono falliti. L'ultima volta, anche i carabinieri (che si trovavano a scuola per altri motivi estranei alla nostra situazione) hanno assistito alla forte crisi di rifiuto che il bambino ha fatto alla porta della scuola. Viste le problematiche inerenti l’ambiente scolastico, comportando tutto ciò , confusione nel bambino (per mancanza del impegno scolastico durante la mattinata) è va da se, la negativa ripercussione anche nel lavoro specialistico domiciliare, consideriamo necessario rivolgerci a voi per chiedervi un parere sul caso, e suggerirci il modo in cui possiamo risolvere questo grave danno esistenziale che e stato fatto al bambino. Siamo a disposizione per fornirvi ulteriori chiarimenti.

 

La risposta dell'avv. Colicchia

 

Egregia Signora,

non è di semplice e soprattutto immediata risposta il quesito proposto. Infatti, la situazione drammatica vissuta dal bambino, non trova aiuti normativi chiari. Innanzitutto posso  consigliarle di avanzare e cercare un reinserimento del bambino a scuola tramite le associazioni, o l’associazione dove segue il percorso riabilitativo. Nel settore, le associazioni svolgono un ruolo molto importante non soltanto sull’educazione, ma soprattutto attraverso progetti specifici, possono coinvolgere la scuolaed il bambino insieme. Per ciò che attiene una possibile difesa legale del diritto del bambino ad andare a scuola, posso soltanto consigliarle di avanzare richiesta scritta (dopo aver valutato con attenzione le fasi di comportamento, e inserimento tra associazioni famiglie centri riabilitativi e scuola) ai dovuti enti preposti, per assegnare docente ed educatrice personale per il bambino. Una buona educatrice sicuramente cercherà di rendere piu agevole il percorso di inserimento futuro al bambino, sapendo anche la stessa educatrice che non può essere sempre lei presente.
Se ritiene può contattarmi in privato, per qualsiasi maggiore delucidazione.
Saluti
Avv. Roberto Colicchia


Studio Legale
AVV. ROBERTO COLICCHIA
Via Risorgimento Prol. 66  89135 - Reggio Calabria
Via G. Garibaldi, 118 91020 - Petrosino (Tp)
Cell. 329.7014305  Fax  0965.037245
email   avv.robertocolicchia@tiscali.it

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