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Buongiorno dottor Colicchia,
nel giugno scorso, dopo aver partecipato ad un concorso della provincia di Livorno per categorie protette, delle quali faccio parte dal 1994, ed averlo vinto superando le prove pratiche, sono stato assunto nell'ufficio anagrafe. Ad ottobre uscí una circolare per noi dipendenti, con la quale ci veniva data la possibilità di richiedere un orario agevolato per noi portatori di handicap: nello specifico consisteva nel non fare i rientri pomeridiani di tre ore ciascuno e diluirle nei cinque giorni settimanali per l'anno 2016. Il dirigente dell'unità operativa dette parere positivo, ma solo a voce, ma arrivato al quattro gennaio, nessuno più sapeva che fine avesse fatto la mia istanza. Chiedendo, fui convocato nell'ufficio della neo PO, e mi fu detto testualmente, che sarebbe stato opportuno che io non chiedessi di fare l'orario di cui sopra, poiché avevo "utilizzato" la mia invalidità come canale preferenziale, senza fare regolare concorso, per essere assunto; mi fu consigliato invece di richiedere la 104 per prendere le 18 ore mensili di permesso, coprendo così parte delle 24 ore pomeridiane (dovrei comunque fare due rientri mensili). Io la richiesta per la 104 l'avevo già fatta perché intanto sono subentrati problemi cardiaci che con lo stress fisico, mi hanno costretto a due corse al pronto soccorso solo nel mese di dicembre, e sono ad oggi in attesa di risposta. Gentile avvocato, é normale che un dirigente dia prima parere positivo e poi, solo perché la nuova PO si ritrova a gestire un ufficio dove manca personale (problema già ben noto), si rifiuta, a voce, a fronte di una mia richiesta scritta, di concedermi una cosa che credo mi spetti di diritto?  
A. L

La risposta dell'avv. Colicchia

Gentile A.L.;
la scelta sull’opportunità di richiedere o meno un orario agevolato, così come riportato dalla circolare da lei indicata, è un diritto che spetta esclusivamente a lei in base a quelle che sono le esigenze legate alla sua condizione. Nel caso in cui tale opportunità si scontri con quelle che sono le esigenze aziendali o gestionali allora il dirigente potrà indicare, sempre per iscritto, i motivi di un eventuale diniego.
Se c’è un diritto che le spetta è giusto farlo valere oltre che rispettarlo e farlo rispettare. Ad una richiesta scritta è ovvio che debba seguire una risposta scritta tramite la quale vengano indicate quelle che sono le ragioni che hanno portato o meno all’accoglimento della pretesa.
La invito comunque a tener sempre presente quello che è il contenuto della circolare, che io non conosco, potrebbe infatti essere prevista la non cumulabilità con i permessi ex l. 104.
Spero di esserle stato di aiuto
Cordiali saluti

AVV. ROBERTO COLICCHIA
Via Risorgimento Prol. 66  89135 - Reggio Calabria
Via G. Garibaldi, 118 91020 - Petrosino (Tp)
Cell. 329.7014305  Fax  0965.037245
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