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Salve Avvocato, mi rivolgo a Lei, poiché nessuno è stato in grado di rispondermi. Sono un Carabiniere ultracinquantenne e da trentuno anni presto servizio presso una Centrale Operativa svolgendo dei turni ovviamente anche in orari notturni. Essendo un fruitore della Legge 104 avendo un congiunto disabile, avrei la necessità di essere esonerato dal lavoro notturno, ma il mio dilemma qual è? Lavorando solo in orari diurni, potrei essere trasferito ad altro incarico, poiché non più compatibile con i turni della Centrale ? Oppure ho il Diritto comunque di rimanere a lavorare in Centrale senza svolgere lavoro notturno? Anche perché è il lavoro che io adoro e svolgo esclusivamente da oltre trent'anni e non so fare altro. Ho già ventilato la richiesta ai miei superiori e mi hanno fatto capire che ci sarebbero delle controindicazioni e rischierei un repentino cambio di incarico, senza però cambiare sede di servizio. Secondo Lei, ho o non ho il DIRITTO di poter lavorare solo in orari diurni in Centrale Operativa senza dover essere trasferito ad altro Ufficio? Grazie dell'Attenzione che mi ha dedicato, sperando in una Sua Risposta la Saluto Grazie
P.

 

La risposta dell'avv. Colicchia

 

Salve, Lei a parere dello scrivente deve richiedere al Comando una regolarizzazione dei turni, in quanto sia l’esonero in base alla legge 104, sia l’anzianità di servizio che il ruolo svolto, sono a suo vantaggio in una decisione.
Comunque certamente la richiesta potrebbe essere contestata soltanto ed esclusivamente per motivi organizzativi, e mai potrebbe esserci un demansionamento o cambio di incarico.
La normativa in materia la esonera dal servizio notturno; Viene considerato "periodo notturno" l'arco di tempo di almeno sette ore consecutive comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino (ad esempio i turni dalle 22 alle 6).
Viene considerato "lavoratore notturno" qualsiasi lavoratore che svolga almeno tre ore del proprio orario di lavoro giornaliero durante il periodo notturno. E questo vale in generale.
Inoltre può essere considerato lavoratore notturno anche chi svolge, nell'arco dell'anno, almeno una parte del proprio orario di lavoro durante il periodo notturno, secondo le norme definite dai singoli Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. In difetto di disciplina collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavorativi all'anno. Nel caso ricorra una di queste fattispecie, il lavoratore che dimostri di avere a carico (con i problemi interpretativi che dicevamo) una persona con handicap non è obbligato a prestare lavoro notturno e l'azienda deve conseguentemente adeguare turni e orario dell'interessato.
Cordiali saluti
Avv. Roberto Colicchia


Studio Legale
AVV. ROBERTO COLICCHIA
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