LAssessorato ai Flussi Migratori della Regione Veneto ha deliberato di assegnare alla Caritas veneta, nello specifico al Patriarcato di Venezia, un finanziamento di oltre 254 mila euro per lattuazione del progetto biennale che prevede lindividuazione e la formazione sperimentale allEstero, in questo caso in Romania, di duecento persone da avviare al lavoro di badanti per inserirle successivamente in famiglie venete.
Il provvedimento è di assoluta rilevanza nazionale e non solo veneta spiega Raffaele Zanon, lAssessore regionale che lo ha illustrato in Giunta regionale - innanzitutto perché è un esempio di immigrazione di qualità.
Ma anche perché realizza, fatto unico nel panorama nazionale, larticolo 23 della legge Bossi Fin, superando cioè il problema delle quote (diritto di prelazione) per questi immigrati: infatti il Ministero ha già concesso il permesso di soggiorno per un centinaio di persone.
Il finanziamento assegnato dalla Regione adempie il Protocollo dintesa che regolamenta la proposta, sottoscritto nel luglio 2004 a Venezia tra Regione, Patriarcato di Venezia, Ministero del Lavoro e Italia Lavoro: la Caritas (Ente Diocesi Patriarcato di Venezia) è il soggetto operativo indicato per assicurare la realizzazione delliniziativa.
Loriginalità assoluta del progetto sottolinea Zanon è che le donne rumene svolgeranno corsi di formazione professionale direttamente nel loro Paese e lì saranno preparate alla conoscenza dellitaliano, agli stili di vita familiari che caratterizzano il Veneto, alle nozioni di igiene e cura della persona, alla preparazione del cibo, e molto altro.
Ritengo sia un fattore di sicurezza e di garanzia molto importante per le famiglie venete e per lappropriatezza dellassistenza fornita.
Per quanto mi riguarda, non credo proprio che potrei affidare un mio congiunto bisognoso daiuto a una persona che non sappia una parola ditaliano, né conosca almeno un po le abitudini e le caratteristiche della vita nel Veneto.
Infine lAssessore veneto ricorda che, tra le azioni mirate contenute nel progetto, si segnala anche lassistenza alle famiglie e alle lavoratrici straniere per il disbrigo delle pratiche dingresso e d inserimento lavorativo, come fissato dalle leggi sullimmigrazione.
Sulla ricaduta del progetto per le Politiche Regionali sui Flussi Migratori, Zanon afferma: Con questo finanziamento la volontà di governare anche questa particolare e sempre più consistente - ormai quasi maggioritaria in alcune zone - forma di immigrazione caratterizzata dalla componente femminile.
È un ulteriore contributo della Regione alla compiuta realizzazione della legge Bossi-Fini.
A differenza di quanto ancora si crede conclude limmigrazione nel Veneto non è costituita solo dai lavoratori nelle aziende ma sempre più dalle persone straniere che lavorano nelle nostre case, allinterno delle nostre famiglie.
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