"L'idea di questo libro spiega Annalisa Porru è cresciuta in me osservando l'interesse che i quaderni di mia figlia suscitavano nei miei amici insegnati, nei tirocinanti e negli operatori che frequentano il centro down. Essi sostengono di trovarvi spunti interessanti, motivazioni nuove per il lavoro e per l'opportunità di una maggiore conoscenza della persona down rapportata all'esperienza scolastica". Il libro si divide in due parti: la prima, narrata dalla mamma, racconta la vita di tutti i giorni di Eleonora e descrive la sua famiglia, i luoghi in cui è cresciuta e l'ambiente scolastico. Nella seconda, il quaderno racchiude il percorso di studi della ragazzina dalla prima alla quinta elementare, in un arco temporale racchiuso dai sette ai tredici anni. E in un'epoca di tagli feroci al sostegno, il "Quaderno di Eleonora" racconta anche quanto sia fondamentale l'intervento di educatori formati e capaci per consentire agli alunni in difficoltà di conseguire dei risultati scolastici e formativi.
E proprio agli insegnanti di sostegno, infatti, è dedicata la lettera di chiusura dell'alunna, ormai diplomata e uscita dalla scuola: "Mi avete fatto fare i compiti, le gite, i laboratori e la ginnastica - scrive Eleonora, rivolgendosi ai docenti Anna, Bruna, Gemma e Donatella che l'hanno seguita negli anni - quando sono diventata grande, la scuola per me è finita ed ero triste. Vi ricordo e vi voglio sempre bene". Poche righe, scritte senza errori di ortografia: non faranno dimenticare i tagli al sostegno, ma rappresentano un premio e l'orgoglio di qualsiasi insegnante. Raccontando attraverso i compiti ed i racconti, la vita dell'alunna dalle elementari al diploma, il testo è anche un percorso didattico e un aiuto per altri genitori che si trovano ad affrontare lo sviluppo educativo di un figlio con la sindrome di Down.
Fonte: Redattore Sociale