Incontrare Red Ronnie è come trovare un vecchio amico, con cui si è cresciuti assieme, a scuola, o sul lavoro. Tanto più se si ha già avuto la fortuna di stringergli la mano e poter fare con lui una chiacchierata, come è capitato a me già due anni fa, al Motorshow 2005 di Bologna.
Non ho la pretesa che si ricordi di quell'occasione, ma riprendere a parlare con una persona intelligente come Red è sempre un piacere, e per me l'opportunità di riprendere il discorso dalla volta precedente.
Visto che non abbiamo avuto il piacere di vederti in tv in questi ultimi 2 anni, raccontaci cosa stai facendo, quali sono i tuoi progetti.
"Tu non mi hai visto in tv per un motivo molto semplice: perchè non prendi un dvd mensile che c'è in edicola. Cioè, a chi mi domanda: "Red, quando ti vediamo in tv?", io dico "quando vuoi tu". Vai in edicola, prendi il Dvd Roxy Bar e quando tu spingi play o clicchi sul computer per vederlo, in quel momento io sono nella tua televisione. Perchè? Perchè per poter fare qualcosa di decente nel mondo delle comunicazioni devi cercare di essere attivo. La televisione, soprattutto quella terrestre, non offre più molta cultura, e quindi ho suddiviso il progetto in due parti: da un lato, un dvd mensile in edicola, che è suddiviso come fossero pagine, come se tu comprassi una rivista. E' la prima rivista al mondo in dvd. Dall'altra parte c'è Open Roxybar, perché mancava pubblicità come locale e quindi ho aperto il Roxybar dove una volta c'erano gli studi televisivi. Si può entrare, è un circolo arci, ascolti musica dal vivo, incontri gente. Ho quindi cercato di essere attivo".
Sono io che sono datato e non sono più giovane oppure l'informazione nei confronti di questa realtà è stata non elevata visto che io stesso ne sapevo veramente poco?
"Bè, è molto semplice: oggi come oggi c'è il monopolio ovunque. C'è il monopolio televisivo, c'è il monopolio nell'editoria, c'è un monopolio nel cinema. Ogni forma industriale e purtroppo anche culturale vive di monopolio. Oggi uno fa un film bello ma non gli danno la distribuzione. Io non ho certo il denaro per potermi permettere di pubblicizzare, e quindi questo è un Dvd che sta crescendo per passaparola o nel mio sito internet. Sono 3 ore e mezza ogni mese: di interviste, di video, di musica e arte, di cultura... di tutto!"
E il costo Red? Perché siamo in un momento di recessione.. E in particolari sono i più giovani a soffrirne.
"9 euro e 90 cent. Non credo sia molto per 3 ore e mezza di video inedito tutti i mesi. Sai, non avendo i soldi per fare pubblicità, inevitabilmente passa avanti per passaparola. Inoltre, è un progetto che dà un po' fastidio ai grandi colossi editoriali perché lo vedono libero. E tutto ciò che è libero, non è controllabile, ricattabile, e non va bene."
Red Ronnie durante l'intervista
Potrei leggere tra le righe che la qualità va cercata col lanternino, perché non la trovi tutti i giorni: il fatto che io debba cercare è comunque una scelta che io faccio. In questo modo divento attore attivo e non passivo.
"Si, è una frase che ha usato Jovanotti. Lui nel commentare dice: "E' un peccato che oggi le cose belle te le devi andare a cercare". Ma in effetti tendono, sempre di più, a far sì che la gente non abbia curiosità, non abbia la voglia di scoprire cose nuove. Guarda, per esempio, lo spot di Sky: c'è uno che apre la porta per uscire e fuori vede passare una mandria di animali. Richiude impaurito, poi riapre e c'è un lupo che ulula. Richiude impaurito e la voce fuori campo dice "non uscire di casa. Fuori c'è il pericolo. Stai in casa, te la portiamo noi la notizia, ti portiamo noi le immagini". Questa è la pubblicità di Sky: la gente è costretta a comprare, le persone sono diventate dei target… si parla sempre più di target, ma target vuol dire bersaglio. "Tu a che target ti rivolgi"? mi chiedono. E io rispondo: "target? A nessuno!" La gente non è un bersaglio da colpire, sono persone da incontrare".
Quindi, possiamo dire che diventiamo sempre meno attivi, sempre più passivi, e che veniamo gestiti dagli altri? E anche l'informazione, quello che ci arriva, è quello che ci vogliono far arrivare?
"Voglio dirti che noi viviamo in un regime inevitabile; un regime culturale, un regime mediatico, un regime insufficiente. Un regime teso a farci pensare in maniera uniforme, a farci comprare le cose che decidono che sia giusto comprare, a dirci che siamo tutti un po' in crisi. Un regime che ci parla solo di terrorismo quando i problemi del mondo sono ben altri: il terrorismo non esiste, il terrorismo è un'invenzione della CIA che lo provoca e che lo rende reale. Ci sono tanti dubbi anche sulle due torri di New York; ci sono tanti dubbi sulle elezioni italiane, sulle manipolazioni, ci sono dubbi sull'esistenza di Bin Laden: com'è possibile che il Mullah Omar scappi nel deserto in tempo di guerra, che è cieco di un occhio, e non sanno dov'è andato? Quando, invece, gli assassini di Bologna li hanno beccati sotto i portici in tempo di pace grazie ai satelliti.
Siamo tutti manipolati da chi ci vuole far credere certe cose. L'unica cosa da fare è andar fuori, uscire di casa, andare al cinema, andare a vedere spettacoli teatrali, andare a vedere cose dal vivo; non guardare solo la Tv ma prendere, per esempio, il Dvd di Roxy Bar o prendere altri media alternativi. Questa è l'unica maniera."
Un primo piano sul palco
Ascoltando le tue parole, mi rendo conto quanto è diversa la nostra generazione, Red, da quella che potrebbe essere dei nostri figli o comunque dei ragazzi di oggi. Noi avevamo grandi ideali, grandi speranze. Nelle tue parole tutto questo non c'è più?
"No, nelle mie parole ci sono grandi ideali e c'è la speranza. Perché, se non fossi motivato da grandi ideali e da una speranza, non andrei avanti, farei il bravo presentatore televisivo e non farei quello che sto facendo invece ora. Quindi, i grandi ideali ci sono e ci saranno sempre. E sono quelli che salvano il mondo!"
Un'ultima domanda Red. Per quanto mi riguarda stiamo volando alto, stiamo facendo discorsi anche profondi: è possibile che all'interno di trasmissioni, eventi televisivi, non si riesca a fare cose come quelle che facciamo io e te che pure non ci conosciamo?
"Messaggi positivi se ne possono dare. Ad esempio, prendi l'ultimo Motorshow.
Ero allo stand Volkswagen a presentare il progetto "Miti della Musica", che mi ha permesso di far esibire gruppi emergenti accanto alle star, dando speranze ai ragazzi.
E' inutile dire ai giovani non drogatevi, guidate piano in macchina, quando poi non gli viene data neanche una speranza. Bisogna permettere a loro di esprimere concetti in cui credono, bisogna dar loro un'energia positiva, che li aiuterà per tutta la vita.
Noi ci fissiamo troppo con la televisione, io ormai l'ho dimenticata. Quando arriverà, perchè arriverà, sarà in un'altra maniera. Io intanto la sto facendo, col Dvd e con altri media; anche con Miti della Musica Volkswagen che mi dà l'opportunità di fare casting a gruppi emergenti; e di riaprire il RoxyBar come un locale dove si dà spazio a gruppi e artisti che fanno pezzi loro, non le cover band che vanno solo per essere famosi. Non mi interessa che la musica in televisione sia solo karaoke oggi, non mi interessa che vadano solo i numeri uno. Io vado anche per un'altra strada, la continuo a costruire da un'altra parte."
INFO:
Vedi il sito di Red Ronnie, Roxybar.it
Il sito dell'iniziativa "Miti della musica"
Vedi la predente intervista che Red aveva rilasciato a Disabili.com, con l'invito a segnalarsi come artisti emergenti:
IL MOTOR SHOW? POCA COSA, MA C'ERA RED RONNIE E…
