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IL PAPA' DI SAMUELE

CAPITOLO 4
DRAGO E ALICE

Quando sono a casa da scuola per le vacanze, vado a trovare Drago.
Drago è alto 1 e 70 circa, è bianco ed ha i capelli lunghissimi: è un mio caro amico, anche se non è un bambino! Sì perchè Drago è il cavallo del mio papà.
Anche se ci sale in sella quasi sempre lui, mi piace pulirlo, fargli il bagno, spazzolarlo, coccolarlo. Io gli parlo sempre e lo ringrazio per essere così buono col papà e con i bambini che ci salgono sopra. So che mi ascolta e mi capisce, anche se i grandi dicono che  è solo un animale. Drago mi riconosce quando arrivo nella stalla, nitrisce perché mi saluta e sa che gli darò una carota. E' un cavallo molto buono e non ha mai fatto cadere nessuno, neanche il papà.
Il papà ha imparato ad andare a cavallo, grazie alla mamma che gliel'ha insegnato. E' capace di andare al passo, al trotto e al galoppo, anche se non può muovere bene le gambe.
Quando sale su Drago, ha l'aria fiera: credo si senta importante perché nessuno capisce che è in carrozzina… è talmente bravo!
Ma la cosa che più mi fa ridere è che su Drago è papà a guardare tutti dall'alto al basso, non come quando è seduto…
Sabato scorso, mentre il papà passeggiava con Drago nel recinto, ho fatto amicizia con una bambina: Alice.
E' più piccola di me di qualche anno ed è molto simpatica, anche se mi sembra molto triste.
Era la prima volta che la vedevo al maneggio, infatti è arrivata lì per caso insieme ai suoi genitori: si vede che volevano vedere i cavalli.
Mentre le facevo vedere gli altri cavalli nelle stalle, le ho chiesto:

<<Alice perché sei così triste?>>
Lei non mi ha risposto, ma dopo un po' mi ha detto:
<< Tu mi sei simpatico, ma sono sicura che quando conoscerai il mio papà, non giocherai mai più con me>>

Sono rimasto senza parole… Il suo papà non poteva essere certo un orco… Perché non avrei più dovuto giocare con lei?
Alice è una bambina così bella e dolce…

Siamo usciti dalla stalla e siamo andati vicino al recinto dove papà trottava s u Drago, così le ho detto:
<< Lui è mio papà, si chiama Gabriele e quella signora nel maneggio è mia mamma, che si chiama Yvonne>>
Alice sembrava non ascoltarmi, ma guardava il papà, che ci salutava con la mano. Io non capivo perché lo guardava finché ha detto:
<< Tuo papà sa anche andare a cavallo, chissà quante cose farete insieme!
Mio, papà invece è quel signore lì… quello vicino alla pianta>>

Il mio sguardo ha seguito il suo dito, fino a quando si è fermato su un giovane uomo seduto su una carrozzina. Mi sono sentito quasi sollevato, cominciavo davvero a pensare che suo papà fosse un orco! E ho capito perché era tanto triste, così ho avuto un'idea.
Sono andato verso la staccionata e ho gridato:
<< Papà, scendi da cavallo, devo farti conoscere Alice>>
Il papà ha fermato Drago al centro del maneggio, sono entrato io, che gli ho tenuto le redini. Poi la mamma ha fatto passare la sua gamba destra, sopra la spalla di Drago, l'ha fatto girare con la pancia verso quella del cavallo ed è sceso giù, in piedi, aggrappato alla sella!
Il signor Bruno, lo stalliere è andato a prendere la carrozzina e finalmente papà si è seduto.
La mamma ha riportato Drago in stalla e io e il papà siamo andati da Alice, che  aveva visto tutto:

<< Ti presento Alice, papà… >> gli ho detto
<< Ciao Alice, io sono Gabriele, il papà di Samuele>>

Ed è successa una cosa stupenda: Alice ha fatto un bellissimo sorriso, mi ha preso per mano e correndo ha detto:
<< Vieni con me, ti presento il mio papà>>

Il papà di Alice si chiama Lorenzo, la sua mamma Eleonora. Sono simpatici e sono contenti che sono diventato amico della loro figlia. A me non importa sapere perché Lorenzo non cammina, neanche Alice ha fatto domande sul papà; piuttosto mi ha chiesto, se gli altri bambini mi prendono in giro, se ho amici e se sono felice. Io non pensavo di incontrare una bambina che vive quasi la mia stessa vita, e soprattutto che soffre così tanto perché il suo papà  è uno "speciale",  ma non è stato difficile risponderle:
<< A volte i bambini sono sciocchi e crudeli. Succedeva anche a me di essere preso in giro, una volta un mio compagno, ha preso in giro mio papà, davanti a tutti, proprio il giorno del mio compleanno!
 Ma io ho capito che non ne ha colpa!  Sono i genitori a sbagliare, perché non spiegano ai loro bambini che esistono delle persone, magari meno fortunate, ma per questo non meno felici.
Prova a spigarglielo tu! Io ho fatto così e nessuno mi ha più preso in giro!!
Ho amici come tutti gli altri bambini e sono felice perché mio papà mi vuole bene e facciamo tutto insieme!
<<Tu sei qui col tuo papà, quindi non fai niente in meno degli altri…>>

Alice ha sorriso ancora: la più bella cosa del mondo è vedere qualcuno sorridere dopo che  è stato tanto triste!
Poi ha detto:
<< Vieni, ti offro il gelato>>

I nostri genitori sono diventati amici, così io e Alice possiamo vederci tutte le volte che vogliamo e pensa, adesso che ha conosciuto mio papà, non è più così triste! Ha capito che i figli delle persone "speciali" sono più fortunati degli altri perché sanno vedere con gli occhi dell'amore!

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