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SPECIALE PARCHI ACCESSIBILI 2010
a cura di Ilaria Vacca

sentiero

PARCHI CAMPANIA

Parco Nazionale del Vesuvio

Il parco interessa 13 comuni della provincia di Napoli, ed è stato costituito per preservare la biodiversità del particolarissimo territorio vulcanico. La zona è sempre stata molto popolata, causa la posizione geografica e l’incredibile fertilità della terra. Il vulcano è silente dal 1944.
All’interno del territorio del parco sono presenti aziende agricole, produzione di olio, miele, pasta e un centro di educazione ambientale. Per tutte le informazioni dettagliate e per eventuali visite guidate potete consultare il sito www.vesuviopark.it, che ha anche una versione accessibile.

Vi proponiamo un tratto del Sentiero del Monte Somma che è stato reso accessibile:
"Lo stradello della via Traversa"

Lo stradello della Via Traversa parte dalla Strada Provinciale che da Ercolano sale verso il Cratere del Vesuvio, e prosegue lungo il versante settentrionale del Monte Somma con ampie anse panoramiche sui territori comunali compresi tra S. Anastasia e Somma Vesuviana. Il tracciato si sviluppa lungo il primo tratto del sentiero natura n. 3 "Il Monte Somma", caratterizzato dalla presenza di numerose opere di sistemazione di versante eseguite con tecniche sperimentali di ingegneria naturalistica, adattate agli ecosistemi mediterranei. Si tratta di un sentiero particolarmente panoramico: nel primo tratto si gode di una bella veduta del Golfo di Napoli e della Riserva Forestale dello Stato Tirone Alto Vesuvio.
Per rendere di facile fruizione il percorso, per un tratto di 800 metri, è stata posta in opera una pavimentazione a "proteggi prato" rinverdita costituita da mattonelle in materiale plastico riciclato, formate da celle a maglia esagonale che consolidano il fondo del sentiero rendendolo facilmente percorribile; una staccionata dotata di corrimano in corda fiancheggia il sentiero; la corda corre entro supporti in ferro che ad ogni 100 metri presentano un segno emisferico in rilievo, che al tatto consentono di definire le distanze. Nel primo tratto, il sentiero si presenta aperto e supera una serie di curve oltre le quali si attraversa una lingua di lava dell'ultima eruzione del Vesuvio che risale al 1944 e che ha raggiunto l'abitato di San Sebastiano al Vesuvio. Sulla lava si riconosce lo Stereocaulon vesuvianum, dal tipico aspetto coralliforme, che prende il nome comune di lichene grigio-argentato per il suo colore caratteristico. In questa parte del tracciato l'ecosistema è caratterizzato da macchia a ginestra con elicriso, valeriana e romice.
Dopo aver superato un tornante a sinistra si entra nel bosco mesofilo, nel quale si riconoscono, tra le essenze arboree, la robinia e il castagno.
Lungo il bordo sinistro del tracciato si incontrano una serie di muretti a secco in pietra lavica sui quali è facile riconoscere l'ombelico di Venere. Si tratta di una crassulacea che presenta foglie carnose e peltate con un incavo centrale ben riconoscibile anche al tatto. Ricca ed interessante è la comunità faunistica presente in questi boschi: tra i mammiferi spiccano il Topo quercino, divenuto raro in altre parti d'Italia, il Moscardino, la Faina, la Volpe, il Coniglio selvatico e la Lepre. L'avifauna conta numerose specie forestali svernanti e nidificanti, tra cui la Poiana, il Gheppio, lo Sparviere, il Pellegrino e l'Upupa.


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