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carrozzina da mare jobTra gli elementi che determinano la fruibilità dei litorali, la presenza della JOB, la carrozzina da mare per disabili più conosciuta ed efficace


Con l’estate dietro l’angolo e il bisogno di staccare dalla routine, abbiamo decisamente voglia di pensare alle ferie. Ma, come sappiamo, dal pensare la vacanza al programmarla e organizzarla, ci possono essere di mezzo una serie di difficoltà dovute alla presenza di barriere (architettoniche, sensoriali etc.) di cui il turista con disabilità deve tenere conto. Informarsi quindi sulle destinazioni e gli strumenti che ci permettono di vivere la vacanza senza problemi è il primo passo. Di vacanze parliamo quindi con Stefano Paolicchi, presidente di Handy Superabile, associazione impegnata nella promozione del turismo per tutti.

Stefano, estate è sinonimo di mare. Quali sono le spiagge e i lidi maggiormente accessibili e fruibili, dalle vostre rilevazioni?
Per la fruibilità delle spiagge  e degli stabilimenti balneari abbiamo in Italia una situazione a macchia di leopardo, dove ci sono regioni particolarmente attente ad un turismo accessibile come l’Emilia Romagna, il Veneto e la Toscana, mentre altre sono solo ora – specie al sud - in fase progettuale, ma con pregevoli eccezioni, come la Puglia, dove la Regione ha già imposto l’uso della sedia JOB a tutti gli stabilimenti balneari.
Un lido balneare per essere considerato accessibile dovrebbe -  oltre ad un bagno adattato alle problematiche della disabilità – avere una passerella, in pvc o legno, che permetta anche agli ospiti in carrozzina di raggiungere la battigia e postazioni di ombrellone, eventualmente disposte su piazzuole, anche tramite pedane amovibili, per facilitare il passaggio e lo stazionamento della carrozzina.  
Ma l’uso di un mezzo che permetta l’entrata in acqua alla persona con disabilità, diventa una condizione fondamentale per una completa fruizione del mare, come previsto anche dalla normativa (art.23 c.3 L104/92). A questo proposito esistono varie attrezzature che permettono il trasbordo in acqua, ma devo dire che la semplicità d’uso che ho riscontrato con la sedia JOB, per la leggerezza e per la praticità ed efficacia la rende un mezzo insostituibile per la balneazione sia in mare che in piscina. Per questi motivi la nostra associazione Handy Superabile, che io rappresento come Presidente, con i nostri progetto “Mare senza Barriere” (premio Italia Turismo Accessibile 2006 dalla Borsa Europea del Turismo) e “Turismo SuperAbile”, ha sempre proposto, fin dall’inizio, a tutti gli stabilimenti balneari e strutture ricettive visitate questo importante ausilio. Tantissime sono le strutture che hanno accolto i nostri consigli sulla sedia JOB e dunque, grazie ai nostri progetti e alle nostre verifiche, troverete località italiane rinomate come in Toscana Forte dei Marmi, Viareggio, Pisa, Follonica, Grosseto, o in Sardegna o Calabria, con diverse strutture dotate di sedia JOB, ma anche località all’estero dove siamo intervenuti come Madagascar con il Bravo Andilana, Marsa Alam con Seaclub Gorgonia e Akassia e tanti altri, che, grazie a noi, hanno acquistato sedie JOB.  


A proposito di JOB, so che sei non solo un fruitore, ma anche uno dei pionieri della prim’ora della sedia da mare JOB. In cosa ha migliorato la tua esperienza del mare?
Al momento del mio incidente con la moto, accaduto nel 1994, mi ritrovai in un secondo in carrozzina e per questo ho dovuto ripartire da zero e l’ho fatto nel migliore dei modi, tirando fuori tutta la mia forza e il mio coraggio, e rimettendomi in gioco grazie proprio alla mia passione per il nuoto e per i viaggi, trasformando così il mio handicap in opportunità. Ma per fare tutto ciò avevo bisogno di un mezzo che mi aiutasse negli spostamenti sulla spiaggia e per raggiungere il mare e fu così che nel 1995 fui tra i primi pioneri a scoprire la carrozzina anfibia JOB e da quel momento non me ne sono più separato. E’ il mio angelo custode che mi accompagna nelle mie vacanze in tutto il mondo (Maldive, Mauritius, Egitto, Rep. Dominicana, ecc…). Quando poi fondai nel 2006 l’associazione Handy Superabile, iniziai ad occuparmi di turismo accessibile promuovendo anche la sedia JOB; gli ottimi risultati ottenuti ci portarono a collaborare con diversi operatori turistici, e a siglare l’accordo “Special Guest” con il più importante tour operator italiano, Alpitour Word (Alpitour e Francorosso), per effettuare verifiche dell’accessibilità dei loro villaggi nel mondo, realizzando report fotografici pubblicati sui loro siti e rivolti ai viaggiatori con esigenze speciali.

Iniziammo questa avventura con alcuni “verificatori”, tutti in carrozzina, che si resero disponibili per viaggiare in tutto il mondo, con entusiasmo e con i loro bagagli, dove non mancava mai la JOB da viaggio, che ci avrebbe permesso di superare le eventuali criticità che avremmo trovato durante le nostre verifiche. Rappresentava inoltre una opportunità per proporre ai manager di questi mega villaggi, che si volevano aprire all’accessibilità, una soluzione pratica, versatile ed economica di risolvere in fretta la mancanza di accesso al mare e alle piscine di clienti con ridotte capacità motorie. Molti di questi hanno aderito con entusiasmo all’acquisto, che permetteva loro di risolvere velocemente un problema altrimenti molto più costoso e di lunga realizzazione.
 
Considerando la vostra attività, tu conosci molto bene le sedie da mare per persone con bisogni specifici. In cosa la JOB fa la differenza rispetto alle altre, secondo la tua opinione?
Come accennato in precedenza la carrozzina JOB si differenzia dalle altre per la versatilità, la leggerezza e la funzionalità; tra l’altro si tratta di un prodotto totalmente italiano per ideazione e realizzazione, che la fa preferire sedia da mare jobad altri mezzi simili, proprio perché permette di essere impiegata sia per la spiaggia che per la piscina, specialmente se quest’ultima è dotata di rampa di accesso con scale o meglio ancora liscia e digradante. Le coppia di ruote con sezione larga e gonfiabili consentono l'ingresso, il galleggiamento e la permanenza in acqua restando comodamente seduti; permettono altresì all’accompagnatore di entrare più in profondità nel mare e di trasportare il soggetto con disabilità anche dove l’acqua è un po’ più alta, per iniziare subito a nuotare.
Queste sedie JOB poi non sembrano un ausilio per persone in difficoltà, anche perché sono state realizzate in maniera sobria e snella, con colori vivaci e accattivanti. Può inoltre essere smontata facilmente per il trasporto anche in auto di piccole dimensioni o per essere utilizzata in vacanza per sopperire a difficoltà impreviste che il disabile può incontrare, sia al mare che in montagna. E’ infatti anche un valido mezzo per affrontare la neve, perché le sue grandi ruote permettono un trasporto agevole su diversi tipi di terreno (sabbia, pietrisco, neve). Risulta poi anche molto resistente in quanto è stata provata da me niente meno che in Madagascar in un safari di 3 ore in mezzo alla foresta di Lokobè (vedi nostro report foto fra sentieri impervi, con piante, pietre e torrenti. Non ultimo la filosofia costruttiva che ha utilizzato materiali tecnologicamente avanzati, leggeri e resistenti, che la rendo inattaccabile da ruggine e salsedine).  
 

La Job può essere acquistata per uso privato e personale, ma sono sempre di più anche gli stabilimenti che la acquistano per i propri clienti o le convenzioni che si sviluppano con enti o associazioni. Monitorate queste presenze nei lidi italiani?
Ci tengo a precisare che nelle varie verifiche per valutare l’accessibilità degli stabilimenti balneari, che periodicamente conduciamo, anche per conto della Regione e dei Comuni, lungo la costa, la presenza della sedia JOB in spiaggia rappresenta ormai un indicatore di fruibilità, sia per quanto riguarda gli spostamenti di persone con ridotte capacità motorie su sabbia, o terreni sconnessi, sia per un’eventuale discesa in piscina in mancanza di elevatore, sia per il trasporto in acqua di un disabile.
Ci fa piacere scoprire sempre più spesso, negli stabilimenti balneari che stiamo monitorando, la presenza di carrozzine JOB, ed anche in quegli stabilimenti che non ne sono in possesso, esiste la volontà di dotarsene in tempi rapidi. Capiscono infatti, dopo aver parlato con noi verificatori, le potenzialità di questo accattivante attrezzatura, che risolverebbe loro vari problemi di accessibilità con una spesa modesta e senza grossi lavori di struttura. Riscontriamo comunque una maggiore sensibilità rispetto al passato, da parte dei gestori delle spiagge e degli stabilimenti, perché stanno finalmente rendendosi conto delle potenzialità di rendere fruibili le loro strutture, anche perché l’Europa preme perché “il turismo accessibile” diventi anche da noi una priorità, con un ritorno economico da grandi numeri.


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ESTATE PER TUTTI, LE SEDIE DA MARE JOB "INVADONO" L'ITALIA!

 

Redazione

 

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