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Henry WinklerAl Salone Internazionale del libro di Torino Henry Winkler ha presentato il suo libro per ragazzi che ha come protagonista Hank Zipzer, un ragazzino dislessico

Vi ricordate il ciuffo di Fonzie, la sua giacca di pelle nera e il suo inconfondibile €˜EHI‑¬? Fonzie, il personaggio della serie televisiva Happy Days, interpretato dall’attore Henry Winkler? Un mito per un’intera generazione di oggi genitori, ma anche di giovani e giovanissimi, a giudicare dal pubblico che sabato ha affollato la sua presentazione di libri per ragazzi al Salone internazionale del libro di Torino. Il Fonzie che conoscevamo è infatti oggi uno scrittore, che a Torino ha presentato al pubblico la serie di libri per ragazzi da lui scritta, che ha per protagonista Hank Zipzer, un ragazzino dislessico.  

Le avventure di Hank Zipzer, ispirate alla vita dello stesso Winkler e da lui scritte insieme a Lin Oliver, raccontano di un ragazzo disordinato e con problemi di apprendimento, ma pieno di idee creative. Per questo lavoro dobbiamo ringraziare la piccola casa editrice Uovo Nero che ha deciso di pubblicare anche nel nostro Paese la serie,il cui primo libro è €˜Hank Zipzer e le cascate del Niagara‑¬ in libreria dal 15 maggio 2013.

hank zipzerProprio l’attore di Happy Days è salito sul palco dell’arena Bookstock del Salone Internazionale del Libro di Torino e, preso il microfono, ha conquistato subito la platea. Erano lì in tanti ad accoglierlo con applausi e flash, perché con lui molti di noi sono cresciti. Dalle 50 mila lettere alla settimana dalle fan dei tempi di Fonzie - anni in cui volevano rubargli i calzini senza toglierli le scarpe - ora il suo pubblico è fatto di bambini, con i quali, grazie alle sue divertentissime storie, è riuscito a creare uno stretto legame.

Come ha raccontato al pubblico di Torino, la prima volta che gli proposero di scrivere libri per ragazzi che parlassero delle difficoltà dell’apprendimento, Henry Winkler disse no, perché convinto di non essere capace. La seconda volta la domanda è stata più diretta: gli chiesero di scrivere libri per ragazzi che parlassero delle sue difficoltà dell’apprendimento. La sua risposta allora fu ci provo. Se non avesse provato, noi non potremmo leggere i suoi libri e lui non potrebbe sentirsi così vicino ai bambini di tutto il mondo che si ritrovano nel personaggio di Hank Zipzer e si sentono capiti, tanto da chiedergli: Come fai a conoscermi così bene?

Henry Winkler Nel suo intervento, Henry Winkler, ha parlato di quando lui era piccolo: Quando ero un ragazzo a New York nessuno sapeva che cosa fosse la dislessia. A me è stato detto che ero stupido, pigro, che non sfruttavo le mie potenzialità . I miei genitori mi chiamavano stupido cane, che grande sostegno!

Le parole di Henry Winkler non fanno che confermare quanto sia fondamentale sostenere i bambini dislessici e non, incoraggiarli. Ero imbattibile a pranzo, ha confessato, ma a scuola andavo malissimo. Per Henry Winkler scrivere in inglese era difficile, la storia era difficile, e la matematica‑¬¦difficilissima! Ma le difficoltà che si incontrano a scuola non hanno niente a che fare con quanto grandi possiamo essere.

Per raggiungere i propri obiettivi, ha ricordato Winkler, sono necessarie la tenacia che fa arrivare proprio lì dove si vuole e la gratitudine che non fa provare rabbia durante il  percorso. E importante è ricordarsi che Quando si sa quello che si vuole, quando si sa quello che si vuole essere, quel pensiero non deve mai sfuggire dalla propria mente.

Il messaggio è arrivato forte e chiaro: bisogna aiutare i bambini dislessici, avvicinarsi a loro e capire che non sono malati, ma sono persone che imparano diversamente.

PER INFO:
www.uovonero.com

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Paola Cervone



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