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All'interno della mostra Handic-úp: sorriderne si può, sono esposte ventidue vignette, realizzate dai maggiori disegnatori umoristici (Silver, Altan, Forattini, Enoch, Staino e altri) per la rivista DM (periodico dell'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che affrontano con l'ironia e con la satira il tema della disabilità in tutte le sue sfumature: dalle barriere architettoniche ai pregiudizi culturali, dallo sport alla vita indipendente, agli "eccessi di zelo" della burocrazia.
Il disegno umoristico, con la sua immediatezza, ricreando e deformando la realtà, contiene molta più forza comunicativa di decine di editoriali ed è in grado nello spazio di un istante, di restituire alle persone disabili, proprio grazie all'ironia, un'immagine di dignità.
Sorriderne si può dunque, anzi si deve, anche per smantellare il vecchio pregiudizio di chi pensa che dietro l'ironia si nasconda la derisione.
Al contrario, invece, l'intelligenza del sorriso, proprio grazie alla leggerezza e al fatto di passare prima per il cervello che per il cuore, riesce a comunicare l'idea della disabilità in modo più incisivo, soprattutto in chi non è direttamente coinvolto in questioni così delicate e a volte drammatiche.
Esattamente come avviene giocando con la parola handicap che in inglese significa svantaggio: basta sostituire una vocale (la u al posto della a) perché si generi una parola nuova (in inglese up = su, da contrapporre a down = giù, giocando anche in questo caso sull'omonimia con lo scienziato scopritore della Trisomia 21).
Up, perciò, va interpretato nel senso di guardare "su", "sopra" le apparenze dei luoghi comuni di chi considera la disabilità come un'incapacità di essere come gli altri (saper camminare, parlare, gesticolare, udire, vedere…), anziché capacità di saper fare altre cose.
Come ad esempio, dipingere.
Ecco, quindi, l'anello di congiunzione con l'altra sezione della mostra, Diversamente arte, in cui la persona disabile non è più oggetto di rappresentazione e di riflessione, ma è essa stessa soggetto creativo.
Non artista disabile, ma artista tout court, a dimostrazione del fatto che l'handicap (anzi l'handic-up) è un concetto relativo: che differenza c'è sul piano dell'abilità creativa, tra gli autori delle opere scelte per le due mostre?
Nessuna, sono tutti abili artisti: disabili sono, semmai, per usare uno degli slogan di questa manifestazione, quelli incapaci di "realizzare il pensiero creativo di ognuno attraverso la trasformazione della materia".

La Mostra si terrà presso i locali del Municipio di Sovizzo nei seguenti giorni: dal 13 al 17 agosto 2003, e dal 5 al 28 settembre 2003.

Questi gli orari:
AGOSTO - dalle 19.00 alle 22.00  tutti i giorni, dalle 10.30 alle 12.30 venerdì e domenica;
SETTEMBRE - dalle 10.30 alle 12.30 venerdì e sabato, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19.30 domenica


Per informazioni
Tel. 0444 376321
Visite anche su prenotazione

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