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"Questo è il mio sangue" è la storia di Walter Maggiorani, detto Maggio per gli amici, un ex-prete finito in carcere per aver ucciso un mafioso e costretto da un oscuro Cardinale a scontare una dura penitenza: mettere al servizio di Dio ciò che sa fare meglio. Il suo compito è indagare negli ambienti corrotti di Bologna per ritrovare Mara, una ragazzina vaticana scomparsa.
La ricerca di Mara si intreccia con quella di Milan Cusic, un protettore albanese ed ex compagno di cella di Walter Maggiorani, che gli chiederà aiuto per trovare gli aggressori delle sue donne e di Svetlana, la prostituta albanese di cui si è innamorato. 
E' una storia veloce e intensa, carica di effetti speciali sul cui sfondo è disegnata una Bologna periferica e criminosa. Alcuni sostengono che il protagonista di questo romanzo, in caso di riduzione cinematografica, potrebbe essere interpretato da Bruce Willis.
Maggio è un uomo che potremmo definire borderline che però tutti chiamano ancora Don, ma che ormai non prega più, mena i pugni frequenta ex compagni di cella e si affida solo al suo manganello d'acciaio. Vaga nel labirinto della sua coscienza dove sente agitarsi il Minotauro.
E' l'eterno conflitto tra bene e male ma in queste pagine è trattato in maniera brillante, i cui spunti di riflessione spuntano a margine e agevolmente arricchiscono una trama ricca di azioni e colpi di scena.

Non ho avuto il piacere di leggere questo libro, ma di ascoltarlo e, vi posso garantire che la voce di Marzio Bossi col suo accento bolognese mi è entrata nel profondo dell'anima facendomi viaggiare per la città e dentro le storie dei protagonisti con profondità e coinvolgimento. Mi sento inoltre di spendere due parole per ringraziare l'autore, Matteo Bortolotti, per la sua disponibilità e simpatia sia durante l'intervista che attraverso i brevi ma intensi scambi di pensieri. Sono certa che presto il successo lo travolgerà perché, nonostante la giovane età, ha dimostrato di avere talento.
Inoltre i suoi impegni sono molteplici e tutti d'alto livello, la simpatia è travolgente, e cosa ultima, ma non meno determinante, è un bel ragazzo dalla faccia pulita. 

- Perchè hai scelto la tonaca di un prete per il tuo giallo?
 Ho scelto un prete come protagonista perché volevo scrivere una storia di confine. Volevo un personaggio che si muovesse sul filo sottile che c'è fra il bene e il male, un personaggio contraddittorio, conflittuale. Chi meglio di un ex prete costretto ancora a fingere d'essere un prete? E poi, un prete picchiatore mi faceva piuttosto paura.

- I misteri dell'anima e delle tonache si prestano al genere... Quando pensi al personaggio per un racconto lo fai facendo una piccola indagine di marketing o ti lasci unicamente avvolgere dall'ispirazione?
 Non faccio indagini di mercato, quelle le fanno gli editori. Scrivo la storia che voglio scrivere, poi l'editore, se la trova interessante, la pubblica bene. A volte gli editori ti aiutano, altre volte ti aiutano meno. E' colpa anche di queste famigerate indagini di mercato, della superstizione che vivono a volte gli operatori dell'editoria riguardo alle "tendenze dei lettori". Io non penso d'andare di moda, ma è andata bene. E credo che continuerò a seguire il cuore, e racconterò ancora le storie che un po' mi spaventano, un po' mi fanno piangere e un po' mi fanno incazzare.

- Hai un cuore noir, eppure il tuo animo nobile illumina le ombre, perché oltre alla versione cartacea il tuo libro esce anche in versione audiolibro con la collaborazione dell'istituto Cavazza. ci racconti come è nata quest'idea?
 Il mio cuore è un cubo di Rubik, come quello di molti. E' stata fatta una versione di "Questo è il mio sangue" in audiolibro dal "Centro internazionale del Libro Parlato A. Sernagiotto", ottimamente letta da Marzio Bossi. Con l'Istituto Cavazza e l'Associazione Scrittori di Bologna abbiamo organizzato un'iniziativa e scritto un appello per la sensibilizzazione all'accessibilità. Devo tutto alla conoscenza del Dott. Fernando Torrente e alla sua infinita disponibilità. Gli devo il fatto di avermi - scusate il gioco di parole - aperto gli occhi su quanto poco siano considerati ipo e non vedenti dal mondo dell'editoria. Non è possibile che tutti questi potenziali utenti, chiamiamoli pure lettori, non possano usufruire delle ultime novità letterarie, narrativa come saggistica. Non è accettabile, in un mondo di uomini liberi che dovrebbero vivere assieme come parigrado. Io, di mio, avevo fatto la proposta a Colorado film di produrre una versione in mp3 di "Questo è il mio sangue", letta dal sottoscritto, con musica e tutto il resto… Purtroppo non è stato ancora possibile farlo. Per il prossimo romanzo cercherò di metterlo nel contratto. Ce la farò?

- Credi che altri autori seguiranno il tuo esempio?
 Tutta l'Associazione Scrittori di Bologna, siamo una cinquantina, si sta impegnando secondo le sue possibilità. E' lenta costruzione, diceva Fossati.

- Ci parli della tua collaborazione con Carlo Lucarelli, il più famoso giallista italiano e conduttore di programmi tv di successo, e dell'iniziativa che vi ha visto lavorare insieme grazie ad un progetto della scuola di Arturo Bandini?
 Carlo è il presidente dell'Associazione Scrittori di cui sopra, è un caro amico, è lui che ha condotto la prima presentazione del mio romanzo ed è lui col quale ragioniamo spesso, a tavola, sul mondo della narrativa italiana e sul nostro Paese in generale. Carlo è un maestro, e col tempo è diventato un grande amico. Con lui abbiamo fatto una bella esperienza ad Arezzo, ci siamo divertiti a insegnare qualche trucco agli amici dell'Arturo Bandini e abbiamo ragionato con loro "sulle storie". E' sempre bello insegnare con Carlo: in realtà, è una lezione anche per me. Adesso stiamo scrivendo la nuova serie del suo "Ispettore Coliandro", per Raidue e Nauta Film. La squadra è affiatata e stiamo lavorando sodo. Altra bellissima esperienza. E credo che non finirà qui. Abbiamo un mucchio di idee. Preparatevi...

- Insomma tenerci sulle spine è proprio il tuo pane, ma noi seguiremo le tue tracce e non ti perderemo di vista. E adesso Matteo un ultima domanda: in futuro incontreremo di nuovo Maggio?
 Ho proprio voglia di raccontare una nuova storia che abbia come protagonista il mio irrisolto prete… Nei prossimi mesi finirò di scrivere quello che per il momento s'intitola "L'agnello di Dio", un nuovo romanzo in cui Walter Maggiorani dovrà scagionare un ragazzo da un'accusa di violenza carnale, e fare i conti con qualcosa di ancora più potente del Minotauro che è in lui: suo padre. Non so ancora quando uscirà, ma il cast è chiuso, siamo pronti… ritroviamo Milan, Ilaria, la figlia di Ilaria… C'è il commissario Gattamorta in crisi di pre-pensionamento… C'è il rapporto coi genitori, che è una cosa tutta da esplorare…
Di carne ne ho messa parecchia, sul fuoco… E' chiaro che ve la servirò al sangue.
(sorrisino) Ok, questa battuta la tagliamo…

- No! Assolutamente no, non voglio mica concludere con una battuta pedante e noiosa dopo averti venduto come "bel ragazzo dalla simpatia travolgente". Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ... Buona fortuna.

INFO:

Per saperne di più su Matteo Bortolotti vedi il suo sito ufficiale

Il sito dell'istituto Cavazza  

Il sito del "Centro internazionale del Libro Parlato A. Sernagiotto"

Vedi anche quest'altro titolo uscito in Disabili.com:
ECCO A VOI IL PRIMO GIALLO COMPLETAMENTE ACCESSIBILE


[Diomira Pizzamiglio]

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