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Non c'è solo mondanità alla festa del cinema di Cannes.
In passerella, sotto lo scroscio dei flash e le luci delle telecamere, sfilano tanti vip.
Noi ve ne segnaliamo uno, che forse nemmeno i più accorti conoscono: e vi assicuriamo che a Cannes c'è eccome. E' Jean-Dominique Bauby.

In realtà al Festival non ha esattamente sfilato lui in persona, ma la sua storia, che si è conclusa tragicamente nel 1997, per un attacco di cuore.
Il film che racconta di Jean-Dominique prende il nome dal suo libro, "Lo scafandro e la farfalla", in cui il giornalista e redattore capo della prestigiosa rivista francese Elle racconta della propria esistenza di disabile grave, dopo l'ictus "locked-in syndrome" che lo colpisce nel 1995: una sindrome rara ed estremamente grave che lo getta in un coma profondo da cui esce dopo molti giorni completamente paralizzato.
Dopo l'impatto traumatico iniziale con questa nuova realtà, Bauby riprende con gran fatica le comunicazioni con il mondo esterno. L'unica parte del suo corpo ancora "dominabile" è una palpebra, quella dell'occhio sinistro.
E con quella crea un sistema di comunicazione anche complesso, un codice alfabetico che gli permette di trasmettere i suoi pensieri a chi gli sta vicino. Con l'uso di questo codice Bauby detta il suo libro a una redattrice del suo editore, Claude Mendibil.
Lo scafandro non ha impedito alla farfalla di uscire, di comunicare, di ricordare la vita vissuta (sempre più lontana e indistinta, quasi come un sogno) e immaginare un ipotetico futuro, di raccontare le sue sensazioni, le sue disperazioni ma anche le aspettative, le speranze e i rari momenti di felicità.

In molti lo hanno accostato, per impatto e presentazione, a "Mare dentro", il film di Alejandro Amenabar, che nel 2005 a Venezia vinse Coppa Volpi e Leone d'Argento, e che in quell'anno si aggiudicò l'Oscar come miglior film straniero.

Il cast a disposizione del regista statunitense Julian Schnabel (ma la produzione è francese) è di ottimo livello. Il protagonista è interpretato da Mathieu Amalric, tra i più affermati attori francesi, anche se poco noto da noi in Italia. Nel ruolo del padre c'è Max von Sydow, mentre Emmanuelle Seigner rappresenta la ex moglie e madre dei figli di Jean-Dominique.

Se la stampa francese lo dà tra i favoriti per la vittoria della Palma d'oro, chi lo ha visto (non è il caso di scrive) propone anche alcuni distinguo, con l'accusa per il film di essere troppo melodrammatico e di maniera.
Sarà così? Di certo alcune carte importanti non mancano a "Lo scafandro e la farfalla": racconta una storia importante, non inventata, di un personaggio comunque soprattutto in Francia molto famoso, e lo fa in maniera ritenuta credibile dalle persone che hanno conosciuto più da vicino Jean-Dominique Bauby.
Sarà sufficiente per far vincere Lo scafandro e la farfalla?
In attesa di poterlo apprezzare anche nelle sale cinematografiche italiane, non ci resta che fare il tifo per una pellicola che comunque potrebbe portare un buon contributo di riflessione alle tematiche che ci stanno a cuore.

INFO:

Il sito ufficiale del Festival di Cannes 2007

La presentazione ufficiale del film Le Scaphandre et le papillon, nella scheda del Festival

Il sito dell'associazione fondata da Jean-Dominique Bauby prima di morire, l'A.L.I.S. (Association of the locked-in syndrome)
Mail: gjhalis@yahoo.fr

Il libro di Jean-Dominique Bauby da cui è tratto il film è edito in Italia dalla Casa Editrice Ponte alle Grazie e da Tea libri

Le nostre recensioni di film che si occupano di disabilità


[Alberto Friso

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