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L'eco dell'evento ha raggiunto moltissimi.
Parliamo dell'Agorà 2007, il grande raduno di giovani (400mila i presenti) a Loreto, alla presenza di Benedetto XVI.
Forse avete visto qualche frammento della veglia di sabato sera, o della messa della domenica mattina, entrambe trasmesse in diretta da Rai 1.
Perchè se ne parla? I più attenti avranno notato, nell'eucarestia della domenica, l'orchestra.
O forse no. Fatto sta che i musicisti chiamati per l'occasione a sostenere la liturgia erano l'orchestra Esagramma, composto da ragazzi autistici, down, con ritardi mentali, disordini psicotici, o affetti da alcune sindromi genetiche più rare, come la sindrome di Angelman.
Chi li ha sentiti suonare garantisce la qualità della loro musica "bambina".
La loro esperienza nasce come cooperativa onlus nel 1999, con un obiettivo riabilitativo e formativo, sviluppato attraverso un percorso di Musicoterapia Orchestrale che prevede tre anni di terapia di base, ai quali possono seguire sei anni di corsi di perfezionamento, durante i quali i ragazzi - se lo desiderano - entrano a far parte dell'Orchestra Sinfonica Esagramma, alla cui formazione concorrono anche insegnanti del Centro e musicisti professionisti.
In repertorio, l'orchestra sinfonica ha rielaborazioni orchestrali di opere di Stravinskij, Dvorak, Mahler, Gershwin, Bartòk, Musorgkij, Saint-Saens, Bizet, Rimskij-Korsakov e altri.
 
A dirigere l'orchestra a Loreto è stato un nome famoso della musica di ispirazione cristiana, Pierangelo Sequeri, presidente di Esagramma: “Certo chi ci ha chiamato ci ha scelti per il nostro specifico.
I ragazzi di Loreto se ne accorgeranno e no, l'obiettivo è quello di sostenere il canto, però ci saranno passaggi in cui si avvertirà l'elemento bambino dell'orchestra.
È una questione di colori, come l'orchestra di Mozart è diversa da quella di Stravinsky.
Quello però che vorrei sottolineare, in tutto il parlare di disabilità che si fa anche in questi giorni, che a noi non interessa un'integrazione fine a sè stessa.
Noi abbiamo sempre avuto l'ambizione di mirare a un'integrazione che abbia contenuti di qualità.
Di solito si guarda ai disabili come a persone da portare al livello di autonomia nella soddisfazione dei bisogni elementari.
Tutto bene, ma gli esseri umani hanno bisogno anche di cose intelligenti, di cose da adulti, di qualcosa che metta in gioco la loro interiorità.
E per fare questo, chi ha uno svantaggio ha diritto a strumenti migliori.
Essere qui oggi per noi è dire che i disabili hanno il diritto e le capacità di accedere ai livelli alti dello scambio umano e culturale.
E l'esperienza di oggi sosterrà la loro vita in tante altre mille piccole cose”.

INFO:

Esagramma
via Bartolini 48
20155 Milano
tel 02 3925091
fax 02 39255434
e-mail: esagramma.onlus@tin.it

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[Alberto Friso

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