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Torniamo per un istante alla notte mondiale al Circo massimo di Roma, con gli azzurri neocampioni del mondo e il loro pubblico di tifosi.
Chi sul palco a presentarli e intrattenere la folla? Carlo Verdone. Per dire, quando un attore diventa qualcosa di più, come è capitato a pochi, in cui identificarsi.
E poi la sua galleria di personaggi, che hanno messo in ridicolo le nostre difficoltà borghesi, aiutandoci a superarle, o anche solo a riderci su.
L'occasione di incontrarlo è ghiotta, alla presentazione del suo ultimo lavoro in cui, messa da parte la macchina da presa, si lascia guidare da Giovanni Veronesi in uno degli episodi di Manuale d'amore 2.

Ma non avresti voluto girarlo tu questo film?
La risposta non può che essere nel romanesco che ben conosciamo dalle pellicole che lo hanno visto protagonista: "No, no i "Manuali" meglio che li fa Veronesi che gli piacciono tanto".

Quale ruolo ha in questo film?
"L'episodio in cui recito racconta la storia dell'amore tra una ragazza di 25 anni e un uomo che ha superato i 50.
E' un tema che spesso vediamo nella realtà di oggi, lo vediamo con i nostri amici, con persone più o meno note. La maggior parte delle volte sono situazioni destinate a finire, che hanno tempo determinato, altre volte, e sono la minoranza, c'è in realtà un vero amore. In quel caso ci vuole una donna che sappia andare con la lentezza dell'uomo maturo, quindi che lo ami veramente. In genere sono sempre artisti, pittori, scultori, registi, persone che hanno autorevolezza culturale, che hanno una vita mai monotona.

in una scena del film
Verdone in una scena di "Manuale d'amore 2"

Il fatto è che le palestre, i centri di estetica, la cura del corpo, ci aiutano a guadagnare qualche anno in più: questo in realtà diventa un problema, più per la donna che per l'uomo, perchè in particolare l'uomo ha l'illusione in qualche maniera di essere ancora giovane.
La carrozzeria sembra smagliante, ma il motore è quello che è..."

Come si è trovato nel rappresentare questa realtà sociale?
"Artisticamente lo ritengo un territorio da esplorare, anche con serietà. Nel film invece è un argomento che viene trattato col sorriso. Finalmente ho potuto toccare dei toni anche patetici, però cerco di farlo con comicità. E con poesia, sopratutto nella parte finale dell'episodio.
Poi per una volta non è un personaggio borghese, è un proletario, un maitre di un ristorante di lusso, che alla sera torna a casa,  in una casa popolare da una famiglia dove c'è un po' di stanchezza, con una moglie molto rassicurante. La ragazza spagnola che incontra gli porta per lo meno cinque giorni di grande euforia da ricordare, nonostante quello che gli capiterà. Comunque cerco di renderlo con misura, in maniera asciutta, puntando sui dettagli.
Penso di essere migliorato molto, ormai recito con maggiore scioltezza, sento che questo è un periodo molto importante per me".

intervistato dalla direttice
Intervistato dalla direttrice Valentina Polati

I suoi prossimi progetti di regia?
"Vorrei far rivivere i miei personaggi storici, inserendoli in una situazione attuale.
Un film con una carrellata di tanti personaggi, come Viaggi di Nozze, come Bianco Rosso e Verdone.
Trovare tre o quattro caratteri, vedere come sono evoluti nel tempo, come si è sviluppato il loro carattere, che generi di mostri hanno generato, se hanno dei figli e come agiscono nella realtà di oggi".

Da chi vorrebbe essere affiancato in questa avventura?
"Non lo so, è ancora tutto da vedere, perchè stiamo avendo solo chiacchierate informali sui soggetti, quindi è un po' prematuro".

sulla sedia di regia
Sulla sedia di regia, immagine tratta dal sito ufficiale

Nel film che presenti oggi ci sono tanti amori in qualche maniera sociali, dove si toccano i temi della sessualità dei disabili, l'inseminazione artificiale, i matrimoni gay. Col sorriso, ma ponendo il problema. Anche tu hai messo in scena molti personaggi in qualche modo "sociali", nel senso di disadattati magari, tante persone che fanno un po' fatica comunque anche a vivere in questa società. Ti senti inserito in questo filone di "commedie sociali", per così dire?

"In qualche modo nei miei film guardo sempre a dei temi sociali, mi sono occupato molto di problemi borghesi, anche se in questo caso sono contento di aver interpretato un ruolo da proletario. Però ci arriverò ad affrontare prossimamente temi sociali anche forti, perchè avrò a quel punto l'allenamento giusto, e sarà il momento giusto per affrontarli con equilibrio, per trovare comicità e serietà, ironia e profondità nello stesso tempo.
E' una cosa che dovrò affrontare, anche se già "Perdiamoci di vista" era un film in qualche modo importante, però credo che ci arriverò col tempo sempre di più.
Anche perchè sono realtà importanti: è giusto sottolinearle ed è giusto che lo faccia anche la commedia, che può fare molto più critica di costume che non un film drammatico".

INFO:

Il sito ufficiale di Carlo Verdone

Il sito del film Manuale d'amore 2

Il film "Perdiamoci di vista", diretto e interpretato da Verdone, è presentato nella nostra sezione Recensioni Film, per la presenza di Asia Argento che interpreta una ragazza paraplegica. 


[Alberto Friso

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