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Disabili emarginati, per l'ennesima volta. Perchè non fanno abbastanza audience? Possibile, dato che di Festival di Sanremo si tratta. La manifestazione doveva infatti ospitare, durante la terza serata, un gruppo di atleti disabili, medagliati para-olimpionici ai quali è stato però negato di salire sul palco dell'Ariston.
Anche i mass media hanno dato poco spazio a questo scandalo. Perchè, evidentemente, Tyson, uno degli ospiti di quella serata, risultava più interessante.
Ma qualcuno la notizia l'ha riportata. Il sito della FISD, per esempio, dove il presidente Pancalli è intervenuto con una forte presa di posizione; anche il Corriere del Veneto, allegato al "Corriere della sera", ha dato spazio a questo episodio. Ecco allora i fatti, come li hanno riportati alcuni giornali nei giorni scorsi.

La Terza sera del Festival prevedeva la presentazione del progetto "Un sogno per il Gaslini", per promuovere la ristrutturazione dell'Abbazia San Gerolamo collegata all'istituto pediatrico genovese e destinata quindi ad ospitare bambini degenti.
Tra gli atleti medagliati olimpionici e para-olimpionici delle Olimpiadi di Atene che dovevano salire sul palco, c'erano le atlete para-olimpioniche venete pluri-medagliate Paola Fantato (tiro con l'arco) e Francesca Porcellato (atletica). All'improvviso la situazione però prende una piega inaspettata, sembra infatti che la passerella agli atleti disabili venga vietata. Ne seguono proteste, minacce di boicottaggio, trattative su trattative. Fino ad raggiungere un compromesso: saranno gli atleti Antonio Rossi e Francesca Porcellato a illustrare il progetto, con un ritardo di un'ora e più sull'orario prefissato (erano oramai le 24,30).
Ma improvvisamente, grazie all'intervento di Antonella Clerici, il colpo di scena: tutti gli atleti disabili, che erano stati obbligati a rimanere fuori dal palco, vengono fatti salire, comparendo quindi tutti insieme al fianco di Rossi, della Porcellato e di Paolo Bonolis.
Ma non dovevano esserci problemi di spazio, secondo le giustificazioni date in partenza? Nessuno ha spiegato le vere ragioni di tale iniziale divieto, e a noi il dubbio rimane.

"Comunque vada a finire, credo che gli organizzatori del Festival di Sanremo abbiano perso un'ottima occasione per dare un segnale di grande cultura ed integrazione a tutti i telespettatori. Spero soltanto che sappiano rimediare in extremis ad una situazione che definirei imbarazzante per tutti": questo è stato il duro commento di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paraolimpico. E Ruggero Vilnai, presidente provinciale Fisd, aggiunge: "Rimango esterefatto perché davvero pensavo che tali pregiudizi fossero superati, ogni altra parola la ritengo superflua...".


"A pensar male si fa peccato ma molto spesso si azzecca", diceva qualcuno: forse che la carrozzina utilizzata dalle atlete poteva 'disturbare' il pubblico?
Non siamo - credo - lontani dalla realtà, specie se si pensa che tra gli invitati d'onore c'era anche il contestato Mike Tyson, la cui storia tormentata non è certo edificante, con processi per stupro e violenze.
La Rai, pagata anche dai contribuenti disabili, si preoccupa di mostrare delle carrozzine? Giudicate voi…La nostra conclusione è particolarmente amara: la discriminazione è sempre latente, passano gli anni ma i pregiudizi restano.

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[Valter Nicoletti]

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