Lautore ha tratto spunto dalla sua esperienza personale senza pero indulgere ad un lavoro autobiografico con i rischi e gli impasse che in questo si annidano. Filo conduttore della storia e'il rapporto osmotico e viscerale tra un padre, un giovane professore, e suo figlio, disabile dalla nascita. Tra loro si innesca uno scambio progressivo, e soprattutto inconsapevole, di preziose esperienze.
Con una sorta di capovolgimento dei consueti ruoli familiari e sociali, e' pero' il figlio a dare piccole e grandi lezioni di vita al proprio genitore, e a renderlo partecipe della dimensione di vita quotidianamente conquistata per superare la propria condizione di diversita'. Trasversali rispetto a questo rapporto sono poi altre persone, altre relazioni, altre situazioni.Tristi e amare in alcuni casi, positive e gioiose in altre.
Ce' lamore totale della madre, labnegazione e la dolce disponibilita' di una giovane maestra, laffetto e la complicita' dei compagni di scuola. Non mancano pero' la stupidità e lottuso atteggiamento di presidi e docenti,il riconoscimento di diritti spacciati come faticose concessioni,lignoranza o la superficialita' di alcuni medici.
In tutto cio' e nonostante tutto cio' il ragazzo riesce nella sua rinascita. Nascono due volte infatti i bambini disabili, come afferma un saggio personaggio di questo libro. Allinizio vengono al mondo,per cosi' dire biologicamente,impreparati alla vita.In un secondo momento ce' poi la
rinascita, allorquando il bambino, rifiutando qualsiasi modello di normalita' precostituito e grazie anche allamore e allintelligenza degli altri,riesce a trovare la proprio equilibrio esistenziale.
Il libro e' infatti dedicato ai disabili che lottano non per diventare normali ma se stessi.
Giuseppe Pontiggia, "Nati due volte", Mondadori, Agosto 2000, £.28.000
Annalisa Gadaleta
Redazione Disabili.com