Menu

Tipografia

Le vacanze estive in Italia sono ormai agli sgoccioli ed è tempo di tirare le somme.
Soprattutto intorno a Ferragosto, siamo abituati da anni a vedere le spiagge affollatissime e i bagnanti sotto il sole schiacciati come sardine… ma il diritto alla villeggiatura è universale per tutti!

Le cose, tuttavia, non sembra che stiano così per tutti: solo il 38% delle spiagge, infatti, ha servizi e strutture tali da rendere agevole e piacevole la permanenza dei portatori di handicap.
È stato Legambiente a denunciare che anche questo Ferragosto è stato negato alla maggior parte dei 3 milioni di italiani diversamente abili.
Lo stesso è valso anche per chi ha scelto una vacanza diversa dal mare: dei 27 Parchi Nazionali, infatti, solo 10 hanno ridotto in modo consistente o eliminato le barriere   architettoniche, prevedendo, oltre a servizi igienici e punti di ristoro adeguati, anche piste carrozzabili in legno o degli corrimano per le persone ipovedenti.
E per chi è rimasto in città o ha scelto un tour nei luoghi d'arte, le cose non sono andate meglio: dei circa 3.500 principali musei italiani, non più di 600 sono stati quelli effettivamente aperti a tutti.
La discriminazione colpisce anche quando si va, o si cerca di   organizzare una vacanza.
"Sembra scontato - si legge in un comunicato dell'Associazione ambientalista - ma non lo è   affatto se si considera che ad oggi, delle quasi 250 località passate al vaglio nella Guida Blu di Legambiente e Touring Club, solo 92 (il 38%) sono risultate a misura di disabile: discese a mare, certo, ma   anche bagni, ristoro, animazione e servizi per la balneazione.  
Quanto ai Parchi Nazionali, solo dieci hanno fatto scelte significative e importanti nell'accoglienza dei diversamente abili.
E poi i Musei: un sesto solamente di quelli più importanti ha aperto le sue porte anche ai portatori di handicap".

Le persone diversamente abili in Italia sono quasi tre milioni (circa il 5% della popolazione).
In un sondaggio di due anni fa, curato dalla tv Sat 2000 - e riportato da Legambiente - il 79% di loro lamentava gravi difficoltà di accesso alle spiagge.
Il 51% degli intervistati denunciava che alcuni gestori non favorivano l'accesso dei disabili in spiaggia e ai luoghi di svago per non urtare la sensibilità dei clienti.
Per il 33%, invece, la difficoltà di accesso ai luoghi balneari era una pura dimenticanza legata a una scarsa cultura e alla mancanza di rispetto dei diritti di tutti.
Particolare attenzione - ricorda Legambiente - va prestata a tutti coloro che non vanno in vacanza: ogni anno si parla di una cifra che oscilla intorno al 40-50% degli italiani.
Di questi circa il 2% (è il risultato di una ricerca commissionata dall'Enea) resta a casa solo perché, nel progettare un viaggio, ha incontrato delle difficoltà, legate, appunto, alle barriere architettoniche.
''Si tratta dunque - afferma Legambiente - di una questione di civiltà che offrirebbe, tra l'altro, importanti opportunità di sviluppo turistico.
Sottovalutarne le potenzialità è anche segno di miopia economica''.

Siamo tutti avvisati, addetti del settore compresi!

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy