a rotelle e ho tantissima voglia di viaggiare, ho amici sparsi in tutta
Italia. Non essendo in grado di guidare un'auto, utilizzo il treno come
mezzo di trasporto. Da dieci anni, quando decido di viaggiare debbo
avvertire con qualche giorno di anticipo le Ferrovie, in modo di poter
usufruire del servizio di assistenza al quale ho diritto.
A questo punto sorgono i primi problemi: chissa per quale motivo, non
posso salire sui treni locali, non tutte le stazioni offrono un servizio di
assistenza, e sono quindi costretto a partire e a fermarmi solo in certi
luoghi. Supponiamo che io abiti a Fermo e voglia raggiungere alcuni amici a
Vasto: il tragitto che una persona qualunque farebbe è Porto San
Giorgio-Pescara-Vasto, e viceversa. Ma non io, io non sono una persona
qualunque ed ho quindi bisognodi un aiuto.
Avvertendo con qualche giorno di anticipo le Ferrovie, ottengo le
seguenti agevolazioni: partenza da Civitanova anziché da Porto San
Giorgio (che non dispone un servizio assistenza), utilizzo di un treno
Espresso o Intercity anziché di un Locale, con conseguente aumento di
prezzo del biglietto, e variazione di orario; arrivo in una stazione
diversa da quella di Vasto dovesembra, ma nessuno mi ha fornito
spiegazioni, che non ci sia servizio di assistenza.
Il mio appuntamento per Vasto era fissato per le 14 circa e sarei dovuto
ripartire alle 18 circa dello stesso giorno. Con un treno Espresso sarei
arrivato solo alle 16 circa e non sarei potuto ripartire che il giorno dopo.
A questo punto mi vedo costretto di rinunciare all' aiuto fornitomi,
previa l'ennesima telefonata, di viaggiare come un qualunque altro
passeggero,
ricorrendo, invece, per salire e scendere dal treno, all'aiuto di alcuni
amici.
Se questa storia finisse qui sarebbe già abbastanza 'strana', ma purtroppo
non è così. Ritengo di essere una persona uguale alle altre, non è certo l'
etichetta 'Handicappato' che mi fa rimanere chiuso in casa, ma anzi queste
storie che mi succedono mi stimolano sempre di più a lottare per la difesa
dei miei diritti, diritti che tutti gli uomini hanno. Io sono e voglio
essere uno come tutti, desidero viaggiare e nessuno ha il diritto
soffocarmi con le sue paranoie riguardo a chi si deve accollare la
responsabilità e di farmi perdere giornate intere per fare un itinerario di
viaggio che al massimo in mezz' ora si può fare
benissimo.
Inoltre, voglio partire da dove voglio, dalla stazione a me più vicina
e a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza dover andare chissà
dove e poi tornare indietro.
Franco Pozzi
Valentina Polati - valentina@disabili.com