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"Disabili italiani, uscite dalle case". Questo il monito di 'Kill Gil Vol.II', il documentario di Gil Rossellini che approderà al Lido il 31 agosto come Evento Speciale Fuori Concorso della sezione 'Orizzonti'. Dopo 'Kill Gil Vol.I', presentato proprio a Venezia l'anno scorso, il regista torna sull'odissea della sua malattia, ma punta soprattutto il dito sul disagio della condizione dei disabili. Quelli italiani in particolare.

Spiega Rossellini: "vi siete mai chiesti perché mai si vedono così pochi disabili in Italia? Molti si vantano dicendo che siamo un popolo di persone sane. Ma non è vero: sono tre milioni gli italiani disabili. Tre milioni di persone che non escono di casa". Così nel documentario il regista si è deciso "ad affrontare non con mano pesante e, senza fare comizi, l'impossibilità di abitare a Roma per chi vive questa condizione. E parlo di Roma solo perché è la città in cui vivo". Ma spiega: "non solo per i problemi oggettivi di questa città piena di saliscendi, ma per il fatto che anche quando l'amministrazione ha lavorato bene si incontra l'indifferenza della gente. Negli scivoli per i portatori di handicap trovi parcheggiati dei motorini e anche nei posti auto riservati sono occupati da chi non ha il permesso".

Tutte cose che fanno sì che "la gente in Italia eviti lo sguardo su di noi, cosa che non succede negli altri paesi. E questo perché all'estero si è più abituati a vedere degli invalidi per strada. Da noi no, solo perché sono impossibilitati ad uscire. Così dico: disabili uscite dalle case e fatevi vedere!". 'Kill Gil Vol.II' comincia proprio dove finisce il primo documentario, ovvero con il regista che, pur paralizzato, era comunque riuscito a scampare la morte minacciata dall'aggressivo stafilococco che lo aveva colpito il 19 novembre 2004. "A Venezia l'anno scorso mi sentivo ottimista - dice Rossellini - ma poi sono arrivate le piaghe da decubito e poi ancora nuove operazioni. Ma soprattutto in questo lavoro - ribadisce - ho voluto parlare dei problemi di chi vive in carrozzella". Nonostante l'odissea affrontata dal regista, "sono arrivate in questo periodo le amicizie non solo con chi ha vissuto e vive l'esperienza della carrozzella, anche con quelli che una brutta parola definisce normodotati", sottolinea.

Per il regista e produttore ci sono però altri tre nuovi progetti. Il primo è un documentario sulla Ferrari. Con Raicinema sta invece sviluppando poi "una commedia romantica che si svolgerà a Parma dove c'é una comunità di indiani Sik che detengono di fatto il monopolio della mungitura del latte. Oltre a un'idea da sviluppare con Enrico Ghezzi, ancora tutta da definire. Dice che la malattia non ha cambiato il suo modo di vedere le cose: "La creatività è la stessa – conclude - solo che una volta prendevo di media un aereo ogni cinque giorni, oggi non posso più farlo".

(fonte ANSA)

 

INFO:

http://www.labiennale.org/it/cinema/
http://filmup.leonardo.it/sc_killgil.htm

http://www.kataweb.it/cinema/detail_articolo.jsp?idContent=310696

 

redazione@disabili.com

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