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PARALIMPIADI

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CICLISMO PARALIMPICO

Al suo debutto nella Paralimpiade del 1984, il ciclismo era inizialmente praticata da persone non vedenti che gareggiavano utilizzando il tandem. Nel 1996 questo sport aprì le porte a tutte le persone con disabilità, classificando i concorrenti in base al tipo di limitazioni funzionali.
Il processo di classificazione prevede controlli regolari: viene determinata l’idoneità dell’atleta a competere e attribuito un gruppo di abilità funzionali uguali a quelle degli avversari, al fine di creare una categoria di competitors omogenea.
Il programma delle gare è composto da prove di sprint, inseguimento individuale, cronometro di 1.000 metri, gare su strada e cronometro su strada sia individuali che a squadre.

Nel ciclismo paralimpico sono previste 12 classificazioni:
- Gli handbikers sono classificati da H1 a H5, su una scala crescente di disabilità, ovvero gli atleti H5 hanno il più basso livello di limitazione funzionale: hanno la possibilità di inginocchiarsi e quindi possono beneficiare del contributo della muscolatura del tronco, mentre gli atleti H1-H4 sono in posizione completamente reclinata.

-I tricicli sono classificati come T1 o T2, dove i T1 hanno disabilità più gravi dei T2.

-Gli atleti non vedenti o ipovedenti competono su tandem con un pilota vedente.

-Gli atleti con normali biciclette vengono suddivisi tra C1 e C5. Gli atleti classificati C1 sono quelli con disabilità più severe.

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