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Secondo appuntamento con la presentazione delle discipline paralimpiche presenti ai prossimi giochi di Rio 2016: oggi è il giorno della scherma in carrozzina

Se c'è uno sport in cui l'Italia è sicura di eccellere, quella è la scherma: come non citare, come non ricordare le magnifiche emozioni e le innumerevoli medaglie vinte da autentici miti come Dorina Vaccaroni, Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Margherita Granbassi, Aldo Montano, Diana Bianchedi e chi più ne ha più ne metta. Negli ultimi anni, anche il movimento paralimpico nazionale ha trovato assi in grado di competere ai massimi livelli.

Prima di analizzare le possibilità di vittoria degli atleti azzurri a Rio, facciamo un passo indietro andando a scandagliare storia, regole e classificazioni internazionali della scherma paralimpica. Come quasi tutti gli sport per persone con disabilità, anche la scherma nacque come attività rieducativa e riabilitativa per reduci dalla Seconda Guerra Mondiale: lo scenario in cui si sviluppò, nella seconda metà degli anni '40 del secolo scorso, fu la Gran Bretagna, dove il Prof. Ludwig Guttman mise le basi per quello che, ad oggi, risulta uno degli sport paralimpici più praticati. Come per l'atletica, anche per la scherma l'anno di esordio nella massima competizione internazionale fu il 1960, durante i primi Giochi Paralimpici a Roma. In Italia, il pioniere della scherma in carrozzina fu il Prof. Antonio Maglio, Direttore del Centro Paraplegici dell'Inail di Ostia, a testimonianza del valore riabilitativo dello sport sulla salute psico-fisica delle persone con disabilità. A livello internazionale, la scherma paralimpica è regolamentata dall'International Wheelchair & Amputee Sports Federation (IWAS), mentre in Italia è sotto l'ala protettiva della FIS (Federazione Italiana Scherma).

Le regole della scherma in carrozzina sono praticamente identiche a quelle della scherma tradizionale: le specialità (o armi) sono fioretto, spada e sciabola, a loro volta suddivise in tre categorie funzionali (A, B, C) che andiamo, di seguito, ad illustrare.

A: atleti con pieno movimento del tronco e buon equilibrio;
B: atleti senza movimento delle gambe, con mobilità del tronco ed equilibrio ridotti;
C: atleti con disabilità in tutti e quattro gli arti (non prevista nel programma dei Giochi).

L'unica, sostanziale, differenza a livello tecnico è costituita dalla carrozzina, fissata al suolo e posizionata a 110° rispetto all'asse centrale: essendo impossibilitati a muoversi lungo la pedana, gli atleti devono avere una notevole prontezza di riflessi per schivare i colpi dell'avversario.

Gran parte delle speranze di vittoria Azzurre alle Paralimpiadi di Rio sono concentrate, per forza di cose, sulla favorita assoluta nel fioretto categoria B: quella Beatrice Vio che, a soli 19 anni, può già vantare un palmares degno dei migliori atleti della storia: Pluricampionessa Italiana ed Europea individuale e a squadre, Campionessa Mondiale individuale; la ciliegina sulla torta potrebbe arrivare proprio da Rio. Un anno da incorniciare per "Bebe", che oltre alle vittorie sportive può mettere nel cassetto anche servizi sulle più note riviste di moda (come Vanity Fair) e presenze assidue in tv (come la conduzione della Domenica Sportiva). Particolari soddisfazioni potrebbero arrivare anche dalla gara femminile a squadre (medaglia d'argento ai recenti Campionati Europei di Casale Monferrato), dove Beatrice dovrebbe gareggiare con la romana Loredana Trigilia e la torinese Andreea Mogos, Campionesse Italiane nella sciabola e nel fioretto categoria A (quest'ultima anche bronzo europeo nella sciabola).
Per quanto riguarda la parte maschile, riflettori puntati su Matteo Betti e Alessio Sarri.

Segui con noi i Giochi e arriva preparato all’inizi delle gare: oltre alla prima uscita dedicata alla squadra italiana di atletica leggera, trovi tutte le info e le curiosità sulla manifestazione nel nostro Speciale Paralimpidi Rio 2016. Alla prossima puntata con un focus su un nuovo sport paralimpico.


In disabili.com:

Una stoccata a barriere, preconcetti e timori: la scherma paralimpica
 
SCHERMA: PER CHI NON SENTE CI VUOLE POLSO

Marco Berton

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