Menu

Tipografia

Storia, regole, classificazioni di questa disciplina, nella quale l'Italia può aspettarsi grandi risultati a Rio 2016

Terzo appuntamento con la presentazione delle discipline presenti alle imminenti Paralimpiadi estive. Dopo i focus dedicati ad atletica leggera paralimpica  e scherma in carrozzina, proseguiamo il nostro percorso di avvicinamento a Rio 2016 illustrandovi tutti i segreti di uno sport che, in tutte le sue sfaccettature, vede alcuni degli atleti italiani come grandi favoriti per la vittoria finale: stiamo parlando del ciclismo, denominato anche paraciclismo.

Come consuetudine, prima di entrare nel dettaglio dei regolamenti, facciamo qualche passo indietro raccontandovi l'evoluzione storica del ciclismo paralimpico: anche se le prime biciclette movimentate dalla forza delle braccia (più comunemente note come handbike) furono progettate già all'inizio del 20° secolo, il suo sviluppo come disciplina sportiva è stato relativamente tardivo. Le prime gare vere e proprie, riservate ad atleti non vedenti, si svolsero solo negli anni '70, mentre l'inserimento ufficiale nel programma paralimpico avvenne a Seoul '88. Fu, però, negli anni '90 che il paraciclismo ebbe il suo sviluppo più capillare sia grazie ad una rapida evoluzione tecnologica che all'inclusione di tutte le tipologie disabilità: a Sidney 2000 vennero introdotte, come evento dimostrativo, anche le handbike.

Entriamo ora nel dettaglio dei regolamenti e delle classificazioni, ricordando che a livello internazionale il paraciclismo è regolato e gestito dall'Unione Ciclistica Internazionale (UCI), mentre in Italia è la Federciclismo ad occuparsene. Come già accennato in precedenza, attualmente vengono incluse diverse tipologie di disabilità sensoriali o fisico-motorie tra cui cecità, paralisi cerebrali, amputazioni e altre menomazioni che richiedano l'ausilio della carrozzina, mentre tra le attrezzature utilizzabili in gara esistono biciclette normali, handbike, tricicli o tandem; ogni specialità si suddivide ulteriormente in gare in linea e in gare a cronometro.

Le classificazioni degli atleti, stabilite e sottoposte al rigido controllo di enti classificatori riconosciuti, vengono redatte valutando le capacità funzionali in base al livello di lesione del midollo spinale o di disabilità; tali classificazioni vengono individuate attraverso un codice alfanumerico dove la lettera indica la tipologia di attrezzatura utilizzata e il numero indica il livello (decrescente) di disabilità; per distinguere tra uomini e donne, prima del codice viene inserita la lettera M (men) o W (women).
Di seguito, pubblichiamo un riassunto della classificazione internazionale (per un dettaglio maggiore su regolamenti e classificazioni, vi invitiamo a consultare il sito della Federciclismo a questa pagina)

C (Cycle - Biciclette normali): 1-2: Atleti con disabilità e amputazioni meno gravi;
T (Tricycle - Tricicli) 1-2: Atleti con disabilità che ne compromettono l'equilibrio;
H (Handbike - Biciclette a mano) 1-5: Atleti con tetraplegie, paraplegie e amputazioni;
B (Blind - Ciechi con tandem): Gli atleti gareggiano in coppia con ciclisti vedenti.

Dopo una lunga e trepidante attesa, è stata finalmente deliberata dal Comitato Italiano Paralimpico la lista ufficiale degli atleti che parteciperanno alle Paralimpiadi: la Nazionale di ciclismo potrà contare su quindici atleti e quattro tecnici. Senza troppe scaramanzie, possiamo tranquillamente affermare che questa è una delle squadre più forti in assoluto, basta pensare al medagliere di Londra 2012 (4 ori, tre argenti e tre bronzi). Potremmo fermarci al nome più famoso, Alex Zanardi: l'Ironman 100% made in Italy, di cui sarebbe superfluo ricordarne la storia, è sicuramente uno dei più forti handbikers del mondo e siamo sicuri che difenderà con il cuore e con i denti il doppio oro di Londra (categoria MH4). Discorso simile anche per quanto riguarda i fratelli Ivano e Luca Pizzi (guida), impegnati nella categoria B: l'oro e l'argento conquistati quattro anni fa sono stati un'impresa eccezionale, ma la possibilità di ripetersi non è poi così remota. Infine, qualche chance di salire sul podio anche per Giorgio Farroni e Vittorio Podestà.

Una nota a parte merita Francesca Porcellato, alla sua nona partecipazione ai Giochi (sette estive e due invernali) in tre discipline diverse (atletica, sci nordico e handbike) con un bottino complessivo di dieci medaglie (due ori, tre argenti e cinque bronzi): la "rossa volante", Campionessa del Mondo nella categoria H3, si candida tra le favorite per la vittoria finale.

Completano la squadra azzurra Pierpaolo Addesi, Fabio Anobile, Emanuele Bersini, Paolo Cecchetto, Alessandro Fantini, Giancarlo Masini, Luca Mazzone, Jenny Narcisi, Riccardo Panizza e Andrea Tarlao con i tecnici Mario Valentini (team manager), Fabrizio Di Somma (tecnico), Fabio Triboli (tecnico) e Cesare Sana (meccanico).


Nel nostro speciale Paralimpiadi Rio 2016 trovi il calendario gare, info e curiosità dei prossimi Giochi, in attesa dell'inizio delle gare!

In disabili.com:

I 5 secondi di Alex Zanardi, quelli che ti spingono a essere e a vincere

Marco Berton


Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy