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oscar de pellegrin
L'obiettivo è quello di tagliare il traguardo delle sei olimpiadi gareggiando a Londra 2012

In occasione della 4° Giornata dello Sport Paralimpico abbiamo incontrato il campione paralimpico di tiro con l'arco Oscar De Pellegrin e gli abbiamo fatto qualche domanda sulla sua attività sportiva e sui suoi progetti per il futuro.

Sappiamo che a livello internazionale e italiano le classifiche degli arcieri sono unificate per quanto riguardai punteggi e non solo, ma allora perché secondo lei far gareggiare gli arcieri divisi tra Olimpiadi e Paralimpiadi? È giusto?

Come prima cosa, sicuramente il tiro con l'arco è l'unica disciplina che può far gareggiare atleti disabili e non insieme in un'unica classifica, sotto un unico regolamento, e questo è ormai da anni che si fa. Stiamo portando avanti ancora di più questo progetto spinti anche dall'organo internazionale, la FITA, che l'IPC (International Paralympic Comitee) ha delegato come organo unico per la disciplina del tiro con l'arco. Il 1 gennaio entriamo anche noi, CIP, nella FITArco. Questo è sicuramente una crescita mentale per far vedere che è veramente uno sport per tutti. Per quanto riguarda la Paralimpiade da atleta posso dire che il nostro impegno, il nostro sudore è comune a tutti gli altri atleti, però capisco anche che fare un evento unico diventerebbe di dimensioni forse quasi da non riuscire ad organizzarlo.
Io vedrei più che altro per inserire, per fare vedere che lo sport è per tutti, fare un unico evento in due momenti. Non come adesso Olimpiadi e Paralimpiadi ma un evento che parte con l'apertura delle Olimpiadi e finisce con la chiusura delle Paralimpiadi. Questo potrebbe essere un traguardo possibile e mi auguro di riuscire a raggiungerlo.

Parlando proprio di Olimpiadi, i suoi progetti per il futuro?Londra 2012?

Alle spalle ho già cinque Paralimpiadi però non sono ancora finito come atleta. Finché ho gli stimoli e il piacere supera la fatica sarò ancora della partita. Penso infatti che se non avrò problemi fisici e avrò gli stimoli che ho avuto in tutti questi anni, l'obiettivo è di arrivare a Londra e fare la sesta Paralimpiade.

Ora una curiosità più che una domanda. So che nel 2009 è entrato nel Libro dei Record con un record piuttosto curioso, ci vuole raccontare quale e come le è venuta quest'idea?

Intanto, è stata una bellissima esperienza. Non so se ha vista vostra è curiosa ma vi dico che è stato molto difficile pensarlo, svilupparlo ma, soprattutto, farlo. Pensiamo che nell'arco la gara più corta è 18 metri e il cerchio del 10 è di 4 cm. In quella prova che noi abbiamo fatto tirando su delle lampadine colorate, erano di 3 cm a 15 metri, quindi è come dover fare in una gara tutti 10. Quindi è stata una prova molto di alto livello; non è stato facile colpire le lampadine in quel contesto, in uno studio con pressione, occhi addosso, televisioni, è stato molto stressante; non dico al pari di una Paralimpiade ma ha comunque messo a dura prova il nostro fisico e anche, e soprattutto, la parte mentale.
Penso che sia stato così lanciato anche un bel messaggio, quello che l'arco dimostra da anni, ovvero di essere uno sport per tutti. Credo che chi abbia visto quelle immagini abbia visto semplicemente un atleta e non un atleta disabile.

IL VIDEO DELL'INTERVISTA


PER APPROFONDIRE:

Wikipedia


IN DISABILI.COM:

SAMUELE GOBBI AI MICROFONI DI DISABILI.COM

QUARTA GIORNATA NAZIONALE DELLO SPORT PARALIMPICO


Alessandra Babetto

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