Menu

Tipografia

gianluca attanasioLa missiva fa seguito ad una prima inviata da molti campioni del nuoto, disabili e no, al Presidente del Consiglio

Abbiamo voluto dare spazio alle denuncia di Gianluca. Pubblichiamo di seguito il testo della lettera inviata.

Caro Presidente, durante il 2008 ci sono state più occasioni da parte mia per scriverle in veste di Campione Italiano di Nuoto Paralimpico. In quelle lettere ho sempre rappresentato il mio impegno per lo sport, trasferito subito dopo, una volta uscito dalla Vasca, nell'impegno per il sociale, quindi, non sto qui a elencare di nuovo tutta la mia storia, diciamo che mi conoscono un po' tutti e giorno dopo giorno in rete divento sempre più famoso e apprezzato per la battaglia che sto conducendo per la Gratuità delle Strisce Blu per i Disabili Italiani affetti da infermità che ne limitino sensibilmente la deambulazione.

Facendo seguito alla lettera inviatami in data 07/11/2008 con prot. 0112227P a firma del Consigliere Dr. Carlo Guelfi, in cui mi rappresentava la possibilità favorevole a modificare un articolo del D.P.R. 503/96, in particolare l'art.11, inserendo la possibilità di rendere gratis ed uniformi per tutto il Paese le Strisce Blu, desidererei esporre quanto segue.
Come Lei ben saprà , la Sentenza della Corte di Cassazione n. 21271 del 2009
, ha creato un precedente pericoloso, che sta generando in tutto il Paese la corsa a rendere NON più gratuite le Strisce Blu per i Disabili possessori di Contrassegno H di cui all'art.12 del D.P.R.503/96.

Nella fattispecie, il Giudice, in MANCANZA di un riferimento legislativo, NON tenendo conto, della Sentenza della Cassazione n. 25388 del 2007, dei numerosi Pareri Ministeriali, centinaia di Sentenze dei Giudici di Pace e Ordinari favorevoli alla sosta gratuita, ha ritenuto in questo caso di mettere sullo stesso piano il cittadino non disabile e quello che vive la vita segnata da una malattia a carattere motorio, dicendo in modo chiaro, che la gratuità delle Strisce Blu non apporta alcun beneficio agli stessi.
Tutti sanno che in Italia, le cosiddette Strisce Blu, sono nate, non per far cassa, ma per scoraggiare l'utilizzo dell'auto privata a favore del mezzo pubblico, la voglia per i Comuni di far cassa è venuta in secondo momento.
Purtroppo il Giudice della Cassazione che ha emesso questa sentenza, ha dimenticato, che il cittadino disabile, a differenza del cittadino in buona salute che ha la duplice scelta di utilizzare l'auto pagando o usare il mezzo pubblico in piena libertà , in questo caso ha anche egli due scelte, o usare l'auto privata, ( riconosciuta come ausilio indispensabile dal D.P.R. 917/86
) oppure restare a casa!!!

Si, restare a casa‑¬¦ sa perché? Per coloro (come me) che vivono una infermità motoria, hanno anche difficoltà a percorrere a piedi 300 metri, figuriamoci stare in piedi per ore alle fermate dei bus, o correre a pagare il grattino per rispettare il tempo di sosta, risulta impossibile, nel caso della sosta a tempo. Vorrei ricordare che, il Codice della Strada chiarisce, in contrasto con la regolamentazione a pagamento delle Strisce Blu, che i disabili ne siano esentati dal rispetto del tempo, quindi immagini la confusione e l'accavallamento di norme.
Nel contempo, la persona disabile, in forza dell'art. 3 della Costituzione
, in forza di tutte quelle Leggi che nei loro principi, indicano la rimozione di tutti gli impedimenti architettonici ivi compresi quelli ideologici, con l'obbligo di sottostare al pagamento di una tariffa per sostare il loro ausilio sulle Strade Pubbliche date ai Privati, in questo caso, si vede negare una serie di diritti fondamentali sulla libertà della Persona, come il diritto al lavoro, e il diritto all'integrazione sociale e al diritto a vivere il territorio.
Caro Presidente, voglio farle un esempio molto semplice, le pare giusto, che un disabile che ha bisogno indispensabile della sua auto per spostarsi, debba sborsare in caso di sosta 2 euro per 7ore di lavoro con un totale di 14 euro al giorno, e poi nel caso dovesse andare ad un cinema, a fare spese o mangiare un semplice gelato con la fidanzata o moglie, pagarne altri 3 o 4 al giorno? In questo caso, parliamo di persone che rientrano sotto l'ombrello dell'art. 12 del D.P.R. 503, persone che avendo problemi di deambulazione reali, non necessariamente quelli su sedia a ruote, hanno diritto ad utilizzare l'auto e a vivere.

Sappiamo bene, che la legge non fa differenza tra disabili su sedia a ruote e disabili con problemi motori conclamati come qualcuno ha voluto mettere in dubbio, lo stabilisce la Corte Costituzionale con Sentenza n.328 del 2000, chiarendo che queste infermità hanno i medesimi problemi inerenti la mobilità , mentre colui che è su sedia a ruote ha l'impossibilità a percorrere il 90% delle strade perché non conformi alla Legge sulle barriere architettoniche, oltre alla non accessibilità del 90% dei mezzi pubblici ed il 95% delle fermate di bus, metro, etc. per gli altri che non sono su sedia a ruote ma che hanno malattie motorie, in quel caso hanno problemi a percorrere pochi metri.
Io, insieme ad altri Campioni Sportivi di Caratura Mondiale, ad ottobre abbiamo consegnato al Portavoce del PDL Daniele Capezzone una speciale lettera, in cui chiedevamo al Presidente del Consiglio un intervento legislativo per mettere fine al balletto delle mille sentenze, successivamente insieme ad Imma Cerasuolo, Oro Olimpico di Athene 2006 e Emanuela Romano, Finalista ai Mondiali del Sud Africa 2004 abbiamo ricevuto, al centro Sportivo dove portiamo avanti gli allenamenti per la Qualificazione ai Mondiali di Olanda 2010, la visita dell'On. Gianfranco Paglia che ha promesso un suo intervento su questa questione che è scandalosa.

Nel contempo la mia mail, è invasa da richieste di aiuto provenienti dai disabili di tutta Italia, che vedono in me, quale Campione dell'Impegno Sociale oltre che Sportivo, un naturale portavoce delle loro motivate e fondate istanze, facendomi presente che nei Comuni Italiani sta accadendo di tutto di più, Sindaci che emettono provvedimenti per il pagamento della sosta, ed altri che Indignati emettono provvedimenti per contrastare questa Sentenza Vergognosa, stabilendo in modo chiaro che i disabili, per i Problemi ovvi non devono pagare, ma anzi, questo rappresenta un motivo per attivare i controlli sui reali beneficiari.
Inutile dire che in nessun Paese Europeo si sognano di far pagare la sosta a coloro che per spostarsi hanno bisogno della loro auto senza la quale si resta a casa.
Non è accettabile che in Italia dal 1998, ci siano pareri Ministeriali, che dicono che la sosta deve essere gratuita qual'ora si trovi un posto H occupato e nessun governo che si è succeduto ha mai regolamentato con un atto di Legge questa questione.

Appare scandaloso che oggi milioni di disabili con le loro famiglie stanno vivendo l'ansia di non poter uscire di casa, vedendo negati da un Paese che ha dato a tutti insegnamenti di civiltà , che oggi opera azioni di vera e propria clausura dei suoi cittadini più svantaggiati.
Non è accettabile che un Giudice, decida della sorte di milioni di cittadini disabili che come me sono ligi alle regole del vivere civile ed hanno fiducia nelle Istituzioni.
Caro Presidente mi scuso per la doverosa lunga premessa, ma credo fosse necessaria per rappresentare quello che sta accadendo in Italia a seguito di questa sentenza che ci porta indietro di 40 anni, e quelli che sono gli stati d'animo di coloro che come me vivono una malattia motoria, e che continuano ad avere fiducia nelle Istituzioni.
Ed è per questi motivi che io, come cittadino, come portatore di handicap motorio e poi come campione dello sport paralimpico, chiedo a Lei un URGENTE INTERVENTO, proprio per mettere FINE a questa storia che ci sta distruggendo l'anima, che non ci fa dormire la notte.
Io chiedo di vivere in un Paese che mi consenta di essere libero di spostarmi sul territorio, e questo può avvenire usando la mia auto, senza di essa sarei un carcerato.
Caro presidente, il pagamento della sosta per un disabile rappresenta un impedimento architettonico vero e proprio voluto dallo Stato, non da Lei ovvio.

Già l'art.11 del D.P.R. 503/96 stabilisce che, la sosta è consentita sulle aree Pedonali, e ZTL, basterebbe inserire la dicitura "è consentita sulle strisce blu, qual'ora il disabile trovi il posto H già occupato da altra auto", in questo caso con la modifica di un semplice articolo si porrebbe rimedio a questo caos, e tutti i Comuni, in modo Uniforme, dovrebbero allinearsi, senza che esistano disparità di trattamento.


Quindi, caro Presidente LA MIA E' UNA PREGHIERA CHE LE FACCIO, chiedo che lei intervenga, in modo urgente, esprimo il desiderio di incontrarla e di rappresentarLe di persona la mia stima e la mia fiducia in lei e ne Suo operato.
Caro Presidente, in attesa di un Suo certissimo riscontro positivo, voglio dire che la mia protesta va avanti finché non si risolverà la questione. In caso contrario inizierò una protesta civile e silenziosa, lo sciopero della fame, successivamente, valuterò sia lo stop degli allenamenti che lo sciopero della sete, ne sono deciso.
Caro Presidente, vivere in un Paese dove i nostri diritti sono disintegrati in un colpo solo, per me è come morire, è la sconfitta di tutti i miei ideali di integrazione, ideali che mi hanno fatto vincere nelle vasche e m i hanno dato la forza di percorrere migliaia di km l'anno in piscina, in questo caso preferisco andare incontro anche allo sciopero della sete e le sue dovute conseguenze.

Auspico di pari passo alla gratuità delle strisce blu, un inasprimento delle pene per l'utilizzo improprio del contrassegno H da parte di parenti e amici, proprio per tutelare il disabile ed il cittadino onesto che paga la sosta.
Presidente, la mia nei suoi confronti è una Preghiera sto solo lottando per dei sacrosanti diritti.


Con grande rispetto ed amicizia,
Gianluca Attanasio

VIDEO - DICHIARAZIONE:


INFO:

E-mail: mee_tic@live.it (anche msn)


IN DISABILI.COM:

MULTE MORALI PER TUTTI I PARCHEGGIATORI SELVAGGI

PARCHEGGI RISERVATI ALLE PERSONE DISABILI (Ditelo a Marina)


Redazione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy